Per tutti i bambini del mondo che vivono in zone di guerra: a loro è dedicata la campagna natalizia promossa dalla Fondazione Il Cuore si scioglie e Unicoop Firenze per sostenere l’UNICEF, l’Agenzia delle Nazioni Unite che, dal 1946, in tutto il mondo, si occupa di tutelare i diritti dei bambini, in particolare dei più fragili e svantaggiati. La campagna è stata presentata mercoledì 13 dicembre, presso il Coop.fi di Via R. Giuliani, a Firenze, alla presenza di Andrea Iacomini, Portavoce dell’UNICEF Italia, di Sara Biagi, Vicepresidente della Fondazione Il Cuore si scioglie, di Claudio Vanni, Responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze e dai responsabili territoriali di UNICEF e Unicoop Firenze.
Come contribuire alla campagna
Dal 14 dicembre, fino al 14 gennaio è possibile contribuire donando alle casse dei punti vendita Coop 1, 5, 10 Euro oppure 100, 500, 1000 punti dalla carta socio: le donazioni di soci e clienti verranno utilizzate dall’UNICEF per acquistare kit di primo soccorso destinati ai bambini colpiti da conflitti e guerre. Un semplice gesto, una piccola donazione che possono salvare una vita: ogni aiuto è benvenuto.
Nel periodo delle feste, nei Coop.fi saranno allestite postazioni per informazioni sulla campagna e sulle iniziative delle sezioni soci Coop che organizzeranno cene, incontri e occasioni di socialità per contribuire alla raccolta a favore dell’UNICEF.
Dare speranza e valore al futuro dei bambini
«Ringraziamo Unicoop Firenze per il supporto, tramite questa iniziativa, al lavoro dell’UNICEF nel mondo. Natale è un periodo in cui la maggior parte delle famiglie italiane si riunisce attorno alla propria tavola per passare dei momenti di convivialità e spensieratezza insieme. Non è lo stesso per milioni di famiglie del mondo colpite dalle guerre, a volte privati persino di beni essenziali come cibo e acqua. Una piccola donazione per questi kit salvavita è, per i loro bambini, il regalo più grande», ha dichiarato Andrea Iacomini, Portavoce dell’UNICEF Italia.
«Domani prende il via la campagna natalizia a sostegno dell’UNICEF, un’iniziativa a cui teniamo molto perché, con un gesto di solidarietà, si può dare valore al futuro dei bambini che vivono sulla loro pelle la terribile tragedia della guerra. La Fondazione Il Cuore si scioglie, con il contributo delle sezioni soci Coop, sarà impegnata al massimo nell’attività di raccolta fondi che proseguirà fino al 14 gennaio. Siamo felici che il nostro contributo possa arrivare laddove le difficoltà colpiscono chi, più di tutti, ha diritto ad essere protetto e aiutato a crescere», ha dichiarato Sara Biagi, Vicepresidente della Fondazione Il Cuore si scioglie
«Ringraziamo l’UNICEF per avere accolto la nostra iniziativa con grande partecipazione e per il supporto che ci darà nel periodo della campagna: le nostre sezioni soci sono già al lavoro, per coinvolgere tanti soci e clienti e per organizzare incontri informativi e eventi di raccolta aperti a tutti. Anche un piccolo contributo può fare la differenza: ogni aiuto, quindi, è benvenuto», ha dichiarato Claudio Vanni, Responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze.
Kit di pronto soccorso
I bambini non iniziano le guerre e non hanno il potere di fermarle eppure sono loro che ne sopportano le maggiori conseguenze: a loro l’UNICEF può far arrivare in meno di 24 ore il kit di primo soccorso. Il colore è azzurro brillante, quello dell’UNICEF, e vuole portare speranza a tutti i bambini che soffrono. All’interno ci sono medicine di primo soccorso, cibo terapeutico (biscotti, latte e rutf, una pasta di arachidi arricchita con proteine e sali minerali), una coperta e compresse per la potabilizzazione dell’acqua.
Ad esempio, una compressa, dal costo di 34 centesimi, permette di potabilizzare circa 100 litri d’acqua: con 5 Euro l’UNICEF riesce a garantire a una famiglia acqua potabilizzata per un intero anno. Ogni kit costa 12,5 euro e chiunque può contribuire a farlo arrivare ovunque ci sia una guerra o un’emergenza da risolvere, attraverso una donazione all’UNICEF che, grazie al Global Humanitarian Thematic Funding (Ghtf), garantisce un intervento immediato, entro 24 ore dallo scoppio dell’emergenza.
Bambini in emergenza
Oggi contiamo il più alto numero di bambini bisognosi di assistenza umanitaria dalla Seconda guerra mondiale. In tutto il mondo, continuano senza sosta gli attacchi ai bambini che stanno sopportando il peso di un mondo in crisi, con milioni di persone che lottano per sopravvivere: dai dati rilevati dall’UNICEF, più di 400 milioni di bambini vivono in aree di conflitto; circa 1 miliardo – quasi la metà dei bambini del mondo – vive in paesi ad estrema vulnerabilità all’impatto dei cambiamenti climatici; a causa di guerre e conflitti, quasi 37 milioni di minori sono sfollati dalle loro case – il più alto numero mai registrato dall’UNICEF; 8 milioni di bambini sotto i 5 anni in 15 paesi sono a rischio di morte per malnutrizione.
Secondo le Nazioni Unite, tra il 2005 e il 2022, almeno 120.000 bambini sono stati uccisi o mutilati dalle guerre nel mondo, circa 7.000 all’anno, con una media di quasi 20 al giorno. Inoltre sempre più le minacce che i bambini devono affrontare sono interconnesse e si rinforzano a vicenda: la malnutrizione acuta, ad esempio, spesso è legata a fenomeni di sfollamento dovuto alla guerra e alla grave siccità legata al cambiamento climatico. Allo stesso tempo, le emergenze umanitarie non sono vincolate da confini nazionali, come ad esempio i focolai di malattia che si diffondono da un paese all’altro, in un pericoloso crescendo: conflitti e crisi in atto in una parte del mondo possono quindi avere un impatto sulla vita dei bambini a migliaia di chilometri di distanza.
Conflitti in corso
Lo scorso 20 novembre, in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, l’UNICEF ha presentato un focus con i dati relativi ad alcuni dei più gravi conflitti in corso in Ucraina, Israele/Palestina, Siria, Yemen, Sudan e Haiti.
– In Ucraina, a causa di oltre 2 anni di guerra, la vita dei bambini è a rischio. All’8 ottobre, più di 1.750 bambini hanno perso la vita o hanno riportato ferite, di cui oltre 560 bambini uccisi e quasi 1.200 feriti, soprattutto a causa dei bombardamenti;
– Tra ottobre e novembre 2023, nel conflitto fra Israele e Palestina sono stati uccisi oltre 5.300 bambini e feriti oltre 9.000. Le donne e i bambini rappresentano due terzi delle morti segnalate. In Israele sono stati uccisi più di 35 bambini.
– In Siria, dopo oltre 12 anni di conflitto necessitano di assistenza 7 milioni di bambini.
– In Yemen 8 anni di conflitto hanno devastato la vita di milioni di bambini: qui oltre 11 milioni di bambini necessitano di una o più forme di assistenza umanitaria.
– In Sudan la guerra sta mettendo seriamente a rischio la salute e il benessere dei 24 milioni di bambinii sudanesi: 3 milioni di bambini sono stati costretti a sfollare, rappresentando la più grande crisi di bambini sfollati al mondo.
– Ad Haiti circa metà della popolazione ha bisogno di assistenza umanitaria, compresi quasi 3 milioni di bambini, vittime di una complessa storia di povertà, instabilità politica e rischi naturali.
In un quadro di emergenza così grave, fare qualcosa è possibile e necessario: l’UNICEF è presente in tutti i Paesi del mondo e fornisce ai bambini aiuti salvavita durante le emergenze umanitarie: nelle aree di maggior crisi opera per rafforzare i sistemi che assicurano la sopravvivenza dei più piccoli, come l’assistenza sanitaria, la protezione, l’acqua e i servizi igienici. Un intervento umanitario immediato e appropriato può salvare la vita dei bambini e porre le basi per il loro futuro.
Info
Per informazioni sugli eventi in calendario a dicembre e gennaio informatorecoopfi.it
info@fondazioneilcuoresiscioglie.it
Pagina Instagram e Facebook: @ilcuoresiscioglie
Foto: g.c. UNICEF