Campagna UNICEF: presentati i risultati della raccolta fondi

Si è conclusa a 80mila euro la campagna di solidarietà promossa dalla Fondazione Il Cuore si scioglie e Unicoop Firenze a sostegno dell’UNICEF: con la cifra raccolta verranno donati 6.400 kit salvavita destinati ai bambini che vivono in zone di guerra

Ottantamila euro raccolti pari a 6.400 kit di pronto soccorso che verranno donati ai bambini colpiti da conflitti e guerre: questo il risultato della campagna di solidarietà promossa dalla Fondazione Il Cuore si scioglie e Unicoop Firenze per sostenere l’UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia che, dal 1946, in tutto il mondo, si occupa di tutelare i diritti dei bambini, in particolare dei più fragili e svantaggiati.

I risultati sono stati presentati giovedì 25 gennaio, presso la sede di Unicoop Firenze, alla presenza di Andrea Iacomini, Portavoce dell’UNICEF Italia, Olivia Castellino, Presidente del Comitato Provinciale per l’UNICEF di Firenze, di Sara Biagi, Vicepresidente della Fondazione Il Cuore si scioglie, e di Claudio Vanni, Responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze.

La cifra è stata raccolta grazie alla generosità di tanti soci e clienti che nel periodo della campagna, avviata il 14 dicembre e chiusa il 14 gennaio, hanno contribuito donando, direttamente alle casse dei punti vendita Coop, euro o punti della carta socio. Un contributo decisivo alla campagna è arrivato anche dalle sezioni soci Coop che, in collaborazione con le associazioni del territorio e i dipendenti della cooperativa, hanno organizzato eventi, occasioni di socialità e cene di raccolta fondi e hanno allestito postazioni per informare sulle iniziative in corso e sull’attività dell’UNICEF.

“A nome dell’UNICEF Italia ringrazio la Fondazione il Cuore si scioglie e Unicoop Firenze per questo importante risultato. Con i fondi raccolti aiuteremo tanti bambini vulnerabili che vivono in guerra e in situazioni di conflitto” – ha dichiarato Andrea Iacomini, Portavoce dell’UNICEF Italia. “Un bambino che riconosce il rumore di una bomba o di uno sparo è un bambino a cui è già stato tolto tutto. Grazie a questa iniziativa potremo aiutare migliaia di bambini che hanno bisogno del nostro aiuto, adesso”.

«In questo tempo difficile, in cui guerre e conflitti colpiscono i bambini di tutto il mondo, questa campagna ha portato l’attenzione e il contributo dei nostri soci e clienti sui più fragili e indifesi: ringraziamo quanti hanno donato e ringraziamo l’UNICEF che farà arrivare il nostro aiuto a 6.400 bambini che vivono in condizioni di emergenza e di estrema vulnerabilità. Insieme, fare qualcosa è possibile e è necessario», ha dichiarato Sara Biagi, Vicepresidente della Fondazione Il Cuore si scioglie.

«Vogliamo ringraziare i tanti soci e clienti che, nonostante il momento difficile, hanno donato con generosità e che ci hanno permesso di arrivare ad un risultato così importante, raggiunto anche grazie all’impegno delle nostre sezioni soci: siamo felici di sapere che, grazie all’UNICEF, la generosità toscana si tradurrà in aiuti salvavita per tanti bambini che vivono sulla loro pelle la terribile tragedia della guerra», ha dichiarato Claudio Vanni, Responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze.

Kit di pronto soccorso

La cifra raccolta con la campagna natalizia per l’UNICEF della Fondazione Il Cuore si scioglie e Unicoop Firenze sarà destinata all’acquisto di 6.400 kit salvavita destinati ai bambini che vivono in zone di guerra: ogni kit costa 12,5 euro.

All’interno del kit ci sono medicine di primo soccorso, cibo terapeutico (biscotti, latte e alimento terapeutico pronto all’uso fatto di una pasta di arachidi arricchita con proteine e sali minerali), una coperta e compresse per la potabilizzazione dell’acqua. Ad esempio, una compressa, dal costo di 34 centesimi, permette di potabilizzare circa 100 litri d’acqua: con 5 Euro l’UNICEF riesce a garantire a una famiglia acqua potabilizzata per un intero anno.

Bambini in emergenza

Oggi si conta il più alto numero di bambini bisognosi di assistenza umanitaria dalla Seconda guerra mondiale. In tutto il mondo, continuano senza sosta gli attacchi ai bambini che stanno sopportando il peso di un mondo in crisi, con milioni di persone che lottano per sopravvivere: dai dati rilevati dall’UNICEF, più di 400 milioni di bambini vivono in aree di conflitto; circa 1 miliardo – quasi la metà dei bambini del mondo – vive in paesi ad estrema vulnerabilità all’impatto dei cambiamenti climatici; a causa di guerre e conflitti, quasi 37 milioni di minori sono sfollati dalle loro case – il più alto numero mai registrato dall’UNICEF; 8 milioni di bambini sotto i 5 anni in 15 paesi sono a rischio di morte per malnutrizione.

Secondo le Nazioni Unite, tra il 2005 e il 2022, almeno 120.000 bambini sono stati uccisi o mutilati dalle guerre nel mondo, circa 7.000 all’anno, con una media di quasi 20 al giorno.

Conflitti in corso

L’UNICEF presenta alcuni dei più gravi conflitti in corso in Ucraina, Israele/Palestina, Siria, Yemen, Sudan e Haiti.

– In Ucraina, a causa di quasi 2 anni di guerra, la vita dei bambini è a rischio. Alla fine del 2023, oltre 1.800 bambini avevano perso la vita o hanno riportato ferite, soprattutto a causa dei bombardamenti;

– Delle quasi 25.000 persone che sarebbero state uccise nella Striscia di Gaza dall’escalation delle ostilità, fino al 70% sarebbero donne e bambini;

In Siria, dopo oltre 12 anni di conflitto necessitano di assistenza 7 milioni di bambini.

In Yemen 8 anni di conflitto hanno devastato la vita di milioni di bambini: qui oltre 11 milioni di bambini necessitano di una o più forme di assistenza umanitaria.

– In tutto il Sudan, oltre 14 milioni di bambini hanno urgente bisogno di aiuti umanitari salvavita, il numero più alto mai registrato nel Paese. La guerra in Sudan ha provocato la più grande crisi di sfollamento di bambini al mondo. Circa 3,5 milioni di bambini sono stati costretti a fuggire dalle loro case a causa dei combattimenti.

Ad Haiti circa metà della popolazione ha bisogno di assistenza umanitaria, compresi quasi 3 milioni di bambini, vittime di una complessa storia di povertà, instabilità politica e rischi naturali.

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