Donne, vita, libertà: un motto che attraversa le piazze di tutto il mondo e che, oggi, ha risuonato al Centro*Ponte a Greve dove i rappresentanti della Comunità iraniana di Firenze hanno realizzato un flash mob per protestare ancora una volta contro le violenze del regime di Teheran. Uno striscione, con le tre parole chiave di questa protesta e una lista di nomi e volti per ricordare quanti ancora sono in carcere dopo le proteste che proseguono da mesi contro il Regime islamico in Iran.
Era il 16 settembre 2022 quando Mahsa Amini, una giovane curda, venne uccisa a Teheran, mentre si trovava in custodia della polizia morale, perché non rispettava le regole del velo. Da allora migliaia di persone manifestano pacificamente contro il Regime Islamico in Iran, che ha risposto con violenza e atrocità. Forte repressione e migliaia di arresti, centinaia di morti tra cui anche molti minori. Attacchi alle università e alle scuole, al carcere di Evin e alla moschea di Zahedan sono solo alcuni esempi della reazione violenta della Repubblica Islamica dell’Iran.
“Il movimento Donne, vita, libertà unisce tutti coloro che lottano per la libertà: ringraziamo Unicoop Firenze per aver dato voce alla nostra protesta, che non riguarda solo la libertà della donna, ma i diritti civili di un intero popolo. Continueremo a batterci per raccontare l’oppressione di questo regime contro uomini e donne che ogni giorno vengono ingiustamente incarcerati e condannati a morte”, afferma la Comunità iraniana di Firenze.
“Siamo al fianco della Comunità iraniana di Firenze e di tutto il popolo iraniano, che con coraggio sta combattendo per la libertà rischiando la propria vita. Dare visibilità a questa protesta è un modo concreto per ribadire il nostro impegno nella difesa dei diritti umani, a fronte di una repressione sempre più brutale che non può lasciare indifferente nessuno”, fanno sapere da Unicoop Firenze.