Due appuntamenti nel senese che porteranno i soci all’Abbazia di Sant’Antimo e a Pienza.
Si intitola “La Via della Luce” il percorso esclusivo alla scoperta di ambienti dell’Abbazia di Sant’Antimo da poco riaperti al pubblico: la chiesa, la cappella carolingia, la cripta, il loggiato superiore, la farmacia monastica e l’orto di Santa Ildegarda. E i soci Unicoop Firenze potranno visitarli prestissimo grazie alle visite di Toscana Rivelata.
La storia dell’abbazia di Sant’Antimo
La leggenda ne fa risalire la fondazione al IX secolo, all’epoca del Sacro Romano Impero guidato dall’imperatore Carlo Magno, ritenuto il fondatore di una cappella, detta Cappella Carolingia, corrispondente all’attuale sagrestia. Si racconta infatti che l’imperatore e il suo seguito stessero percorrendo quella che sarebbe divenuta la Via Francigena di ritorno da Roma: nella zona del monte Amiata imperversava una epidemia di peste e Carlo Magno, in prossimità del fiume Starcia, fece un voto, chiedendo la grazia per se stesso e per la sua gente. Ricevuta la grazia, fondò l’abbazia.
Più suggestiva, e legata alla bellezza del luogo, è la leggenda che attribuisce l’origine di Sant’Antimo nientemeno che alle fate, che la completarono in una sola notte trasportando le colonne sulla testa e le pietre sulle dita.
La storia di Pienza
«Nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza», come scrisse Giovanni Pascoli, Pienza è la “città di Pio”, cioè del nobile Enea Silvio Piccolomini che divenne papa con il nome di Pio II e che in soli tre anni, dal 1459 al 1462, grazie al lavoro di artisti e architetti come Bernardo Rossellino (allievo di Leon Battista Alberti), fece riedificare il borgo natale di Corsignano come una vera e propria “Città ideale” secondo i canoni costruttivi e filosofici del Rinascimento. Un luogo talmente bello e prezioso da aver ottenuto, nel 1996, il riconoscimento da parte dell’Unesco di Sito Patrimonio dell’Umanità.
Il magnifico palazzo Piccolomini, a pianta regolare, è costruito attorno a un cortile. Prospiciente il centro urbano su tre lati, ha invece il quarto lato proteso sul magnifico giardino pensile (uno dei primi in Europa nel suo genere), con vista sulla Val d’Orcia e il monte Amiata, in una perfetta compenetrazione di arte e natura.
Nei Commentarii, lo stesso Pio II descrive così il magnifico panorama: il monte Amiata, la valle dell’Orcia e i «prati verdeggianti e i colli erbosi nelle stagioni buone, i campi ricchi di messi, i vigneti; sulle rupi scoscese si vedono le rocche, i castelli, i bagni Vignoni e monte Pesio (Cetona), più in alto Radicofani e che è il punto da cui sorge il sole d’inverno».
Al piano terra, nella corte interna e nelle sale, un’esposizione permanente ricostruisce la storia del palazzo e del progetto complessivo della “Città Ideale”; mentre al primo piano si possono visitare le diverse sale (da pranzo, della musica, dello studio, delle armi, della biblioteca) e alcune camere da letto fra le quali quella dello stesso Enea Piccolomini.
Info & prenotazioni
Visite guidate gratuite per i soci il 7 aprile per Sant’Antimo e il 14 aprile per Pienza e Palazzo Piccolomini, con prenotazione obbligatoria e soggetta a disponibilità di posti. Ciascun socio ha la possibilità di effettuare una prenotazione per massimo due persone. I soci sono tenuti solo al pagamento dei biglietti di ingresso (6 euro Sant’Antimo e 7 Pienza), fatte salve le gratuità di legge.
Per prenotazioni chiama Agenzie Toscana Turismo al numero 0577287415