Per vederli dal vivo bisognerà aspettare ancora un po’, e fare non pochi chilometri: infatti i bronzi etrusco-romani emersi dal fango e dall’acqua calda di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, nell’ottobre scorso, con un clamore internazionale, saranno mostrati al pubblico per la prima volta a maggio, a Roma, al Quirinale. Nel frattempo, si potrà visitare il luogo del ritrovamento, con la guida degli archeologi che li hanno ritrovati.
Da marzo tornano le visite esclusive per i soci di Unicoop Firenze, che comprendono una passeggiata di un paio d’ore fra gli scavi e un tour del museo Le Stanze Cassianensi: «La prima serie di visite è andata alla grande: abbiamo avuto una esplosione di richieste, senza poterle accogliere tutte. E ci è dispiaciuto, anche perché chi ha partecipato è rimasto pienamente soddisfatto – racconta con entusiasmo Irene Picchieri, presidente dell’Associazione Archeologica Eutyche Avidiena -. Non sono mancati gli applausi durante e al termine delle visite». Gli appuntamenti proseguono anche ad aprile e maggio.
Le novità dello studio archeologico a tourismA
Intanto i bronzi sono oggetto di restauro in un laboratorio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Siena, Arezzo e Grosseto. Sulle novità emerse dallo studio di questi capolavori in bronzo e sui loro segreti, ne sapremo di più con la IX edizione di “tourismA – Salone Archeologia e Turismo culturale”, organizzata dalla rivista “Archeologia Viva” (Giunti Editore), dal 24 al 26 marzo al Palacongressi di Firenze. Infatti la mattina del 25, all’incontro “Il sacro visto dall’acqua: riflessi e riflessioni nella vasca termale del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”, interverranno alcuni protagonisti di questa storia emozionante: Agnese Carletti, sindaca del paese dei tesori, Emanuele Mariotti, direttore del cantiere di scavo, Ada Salvi, archeologa della Soprintendenza, e Jacopo Tabolli, etruscologo dell’Università per Stranieri di Siena e direttore scientifico degli scavi.
Cultura e territorio
«Lavoriamo perché il nostro territorio divenga un polo culturale di riferimento – spiega la sindaca Carletti -. Stiamo organizzando la prossima campagna di scavi nella speranza di trovare le restanti strutture del santuario dov’erano i bronzi votivi, e vogliamo portare qua da noi, per alcuni mesi, tanti studenti, come è successo per le altre campagne, con la partecipazione di ricercatori italiani ma anche stranieri, da Dublino e persino da Boston. C’è già una grande richiesta».
Il ritrovamento è frutto di un progetto iniziato 15 anni fa, condotto da più giunte comunali, con grande spirito di collaborazione fra enti e istituzioni e con il supporto di tutta la popolazione. Infatti, Carletti sottolinea come il senso di appartenenza dei sancascianesi alla loro comunità sia ora più forte: «L’associazione presieduta da Picchieri opera perché i cittadini siano parte attiva nello scavo, con attività di supporto agli archeologi. Come Comune cerchiamo di rendere tutti partecipi del percorso intrapreso e di beneficiare di questa scoperta.
Il mondo ci guarda con interesse: vogliamo dimostrare di meritarlo». Intanto «il Ministero della Cultura corre – conclude la sindaca -, cercando di accorciare le tempistiche per aprire un museo appositamente dedicato ai bronzi. Sarà realizzato nel cinquecentesco Palazzo dell’Arcipretura. Li vedremo nella loro nuova casa forse fra un anno, ma è difficile dare dei tempi precisi»
Gli appuntamenti dedicati ai soci Unicoop Firenze
Le date di marzo sono tutte esaurite, queste le date previste per aprile 2023.
Ad aprile:
– sabato 1,15, 22 e 29 (ore 16)
– domenica 2, 23 e 30 ( ore 11 e 16)
– domenica 16 (ore 11)
A maggio
– sabato 6, 13, 20 e 27 (ore 16)
– domenica 7, 14, 21 e 28 (ore 11 e ore 16)
Necessaria la prenotazione. Posti limitati. Il percorso dura circa 2 ore con ingresso al museo.