Rifugio digitale ospita la mostra Volto Manifesto

Inaugurato a Firenze in via della Fornace l'allestimento digitale con video e foto di volti umani per riflettere sul fenomeno della costruzione digitale dei volti e valorizzare l'unicità del volto umano. La mostra sarà visitabile fino a domenica 24 settembre

Inaugurata presso la galleria d’arte Rifugio Digitale, a Firenze (via della Fornace, 41), la mostra fotografica Volto manifesto visitabile dal 22 al 24 settembre, con ingresso libero dalle 11 alle 19. All’evento di inaugurazione, che si è tenuto questo pomeriggio, hanno partecipato Cristina Manetti, Capo di Gabinetto Regione Toscana, Lorella Zanardo, ideatrice del progetto Volto ManifestoLaura Andreini, Direttrice di Rifugio Digitale e Claudio Vanni, Responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze.

«Si dice comunemente che l’uomo ha un volto, ma sarebbe meglio dire che è un volto. E come in molte epoche passate, forse nella nostra ancora di più, il tema del volto si è riproposto in maniera forte, talvolta ossessiva e drammatica. In effetti, il volto – come del resto il nome – riguarda l’identità della persona: la definisce, la rivela, la mette in relazione. Ci appartiene e ci nasconde, è quanto di più intimo e familiare ci possa essere. Cosa sarebbe l’uomo senza un volto? Ed è lo stesso che dire: cosa sarebbe l’uomo senza un nome? Per questo vogliamo ribadire il valore del volto, che va tutelato. Il volto muore non solo a causa di una violenza palesemente inferta, ma anche quando viene oscurato o mercificato, modificato per omologarlo, senza rispetto per il mistero che racchiude. Perché come scrive il grande poeta Evtushenko: “Nel volto di ciascun uomo è celato il mistero dell’unicità della sua vita. Il volto umano è un documento della storia», ha dichiarato Cristina Manetti, Capo di Gabinetto Regione Toscana.

«Questa campagna lancia una riflessione forte e attuale, su chi siamo e come stiamo cambiando. Come Unicoop Firenze abbiamo sposato il progetto coinvolgendo le istituzioni, i nostri soci, i cittadini e gli studenti perché crediamo che la diversità e l’unicità di ciascuno vada tutelata, come valore che contribuisce a costruire la ricchezza etica di una società. Siamo molto felici del sostegno di Regione Toscana e della collaborazione con Rifugio Digitale e Forma Edizioni che hanno accolto la mostra in questo spazio così stimolante e innovativo nel panorama culturale cittadino», ha dichiarato Claudio Vanni, Responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze.

«Con questo progetto stiamo promuovendo un percorso sui volti e sul loro significato. Il conformismo che si è imposto attraverso app, social media, umani digitali ma anche con una chirurgia estetica di massa che si ispira ai canoni diffusi sui social. Di fronte a questo fenomeno, sempre più esteso, si aprono molti interrogativi: ci riconosciamo quando ci guardiamo allo specchio? Le nostre facce stanno scomparendo? Cosa stiamo nascondendo quando proponiamo i nostri volti modificati e camuffati? Volto Manifesto, che stiamo portando avanti con Unicoop Firenze, è una riflessione che riguarda chi siamo e come stiamo cambiando. Perché il volto non è solo il luogo dell’estetica ma anche dell’etica. Il volto è un patrimonio per l’umanità», sottolinea Lorella Zanardo, Nuovi Occhi per i Media.

«Rifugio Digitale è entusiasta di ospitare un evento come Volto Manifesto, poiché si allinea perfettamente con uno dei principi sui quali si fonda l’operato dell’associazione, ovvero di mettere a disposizione lo spazio e l’allestimento digitale per fini didattici e di sensibilizzazione del pubblico su temi di urgente attualità. Ecco perché il progetto di Cesare Cantù e Lorella Zanardo assume un’importanza particolare: è un’opportunità per mettere in luce la nostra missione di avvalersi dell’utilizzo della tecnologia per trasmettere conoscenza e promuovere consapevolezza creando un impatto duraturo sulla nostra società», Laura Andreini, Direttrice Rifugio Digitale.

L’allestimento di Rifugio Digitale

L’allestimento digitale è costituito da video e da scatti di volti veri, reali, non ritoccati, nella loro autentica unicità e nasce dal progetto Volto Manifesto, l’iniziativa ideata da Lorella Zanardo e Cesare Cantù, fondatori di Nuovi Occhi per i Media. Intorno al progetto Volto Manifesto si è sviluppato, nell’ultimo anno, un percorso di sensibilizzazione e promozione sostenuto da Unicoop Firenze con iniziative di divulgazione, culturali e didattiche, che ha coinvolto 50 classi e mille studenti toscani, le Sezioni soci Coop, circoli fotografici e scuole di fotografia, curati da Paolo Cagnacci e Chiara Ruberti, proponendo un’approfondita riflessione sull’etica del volto.

I risultati di questa ricerca diffusa sono raccolti all’interno del primo nucleo online di un “Archivio del Volto“, punto di raccolta di materiali multimediali e che ha il fine di creare una profonda e originale base visuale per la riflessione sul ruolo del volto umano. Il lavoro in corso è il primo passo per la creazione di un futuro Archivio del volto con l’obiettivo del volto umano come patrimonio Unesco.

Il progetto Volto Manifesto

Dopo aver indagato l’uso dei corpi femminili da parte dei media, con una ricerca culminata nel documentario Il corpo delle donne, con il progetto Volto Manifesto Lorella Zanardo ha concentrato la sua attenzione su quello che ci distingue maggiormente gli uni dagli altri, il volto.

“Che fine farà il volto umano? Quello che ha naturalmente delle particolarità e dei difetti, delle rughe e delle macchie, quello che ogni giorno subisce dei cambiamenti.” Questa è la domanda che si sono posti Lorella Zanardo e Cesare Cantù, attivisti fondatori di Nuovi Occhi per i Media e autori della campagna di sensibilizzazione Volto Manifesto. Un’iniziativa che vuole valorizzare l’unicità del volto umano a fronte dell’omologazione dei tratti somatici, che sta interessando i giovani e i meno giovani a livello mondiale.

Un progetto scientifico-culturale di Nuovi Occhi per i Media, sostenuto da Unicoop Firenze, che si pone l’obiettivo di creare consapevolezza su quanto sia importante preservare l’unicità del volto umano. L’avvento dei social e dei nuovi strumenti digitali ha infatti innescato la tendenza a voler modificare il proprio viso, per assomigliare sempre più a canoni standard e ricorrenti.

Il Manifesto

La campagna è stata avviata con un vero e proprio manifesto che esplicita, con un decalogo, l’elenco dei “diritti” del volto.

– Il volto è un patrimonio per l’umanità – Ogni volto dà senso al mondo e arricchisce l’umanità intera

– Fai la tua faccia – Sono le nostre scelte e le nostre azioni a modellare la nostra faccia

– Ogni volto è irripetibile – Il volto di ognuno di noi racconta della nostra unicità

– La tua faccia non è solo tua – La faccia entra nella vita degli altri e la influenza, stabilisce relazioni, permette l’incontro

– La verità del volto è rivoluzionaria – La vera rivoluzione è accettare il nostro volto per quello che è

– Il volto dell’altro è uno specchio – La tua faccia è l’Altro per tutti gli altri

– La perfezione è noiosa – Il volto perfetto non lascia spazio all’imprevisto e all’unicità

– Ama la vulnerabilità del tuo volto – Il volto è l’unica parte del corpo che mostriamo sempre nuda al mondo

– Ogni tua ruga racconta una storia – Il volto è un paesaggio, ogni segno racconta la tua storia

– Onora i vecchi volti – La faccia vecchia raccoglie sapere e suggerisce risposte, crea l’etica di una società

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