Lo sport in Toscana

In Toscana quasi 350mila tesserati e 4600 società sportive. Molte hanno aderito all'iniziativa "Fai Vivere lo sport", promossa da Unicoop Firenze. L'iniziativa scade il 10 agosto, ma c'è tempo fino al 30 settembre per consegnare i buoni alle associazioni sportive e per richiedere i premi. Un aiuto per la ripartenza dopo lo stop pandemia.

Una porta singola da calcio 4 metri per 2, ma anche una rete da volley e le tavolette per la piscina, che aiutano a fortificare le gambe dei nuotatori. Sono alcuni degli attrezzi che le società sportive toscane possono scegliere tra quelli del catalogo messo a disposizione da Unicoop Firenze con la campagna “Fai vivere lo sport”.

Il 1° giugno, l’iniziativa ha avuto un grande successo. Sono 4600 le società sportive affiliate al Coni presenti in Toscana (il 24% nella provincia di Firenze, seguita da Pisa, Livorno, Lucca), a cui si sommano le tante associazioni legate agli enti per la promozione dello sport.

Una medaglia a due facce, questa, perché ci racconta di un mondo sportivo, quello toscano e italiano in genere, che dopo gli stop da pandemia è ripartito a fatica – per i mancati incassi – e che si trova adesso a fare i conti anche con il caro energia. «La gestione degli impianti da parte delle società comporta molte spese, in particolare per palestre, palazzetti e soprattutto piscine, che hanno visto quadruplicare le spese per il riscaldamento. Il settore sta vivendo una crisi importante e ancora una volta è il mondo delle società sportive, che si poggia in gran parte sul volontariato, a rimboccarsi le maniche e a stringere i denti per andare avanti» racconta il presidente regionale del Coni Toscana, Simone Cardullo. In queste condizioni anche un nuovo set di palloni da basket o delle mazze da baseball, ricevuti gratuitamente, rappresentano una piccola, ma importante opportunità per permettere a grandi e piccini di proseguire l’attività.

Atleti in Toscana

I tesserati sono 348.000 circa, quasi il 75% ha meno di 18 anni. In testa alle preferenze c’è sempre il calcio, ormai declinato anche al femminile, seguito da ciclismo, pallacanestro, pallavolo e atletica leggera. Ma i dati dicono che i nostri ragazzi si muovono ancora poco, con la conseguenza di rischi seri per la salute, a partire dall’obesità.

«Un bambino dovrebbe fare almeno un’ora di attività motoria al giorno e purtroppo in Italia non è così – spiega Luca Gatteschi, direttore sanitario dell’Empoli calcio e del Centro Gianfortuna -. Non bastano due allenamenti alla settimana di un solo sport, fino ai dodici anni bisognerebbe poterne praticarne più di uno contemporaneamente per sviluppare al meglio le diverse capacità motorie – che non si possono recuperare da grandi, se non sono state esercitate in giovanissima età -, ma anche per avere la possibilità di scegliere, dopo aver provato, in quale disciplina sportiva specializzarsi».

Nella scelta si è, infatti, troppo spesso condizionati dai desideri e dalle ambizioni dei genitori oppure si seguono gli amici; «invece trovare lo sport che piace, per cui si è portati e che dà anche la soddisfazione di riuscire a farlo bene è uno stimolo per andare avanti e per scoraggiare l’abbandono, ancora troppo frequente intorno ai 15-16 anni. Lo sport è fondamentale per la formazione psicofisica dei ragazzi, ma lo è anche una volta cresciuti, e se ci divertiamo a farlo è più facile proseguire» spiega Gatteschi, che è anche medico della nazionale femminile di calcio. «Andiamo in Inghilterra per far bene» aggiunge, specificando che non esistono più sport “da maschi” e sport “da femmine”, ma allenamenti specifici che aiutano a esprimere al meglio le diverse potenzialità.

Andare per gradi

Con l’estate e la chiusura delle scuole alcune attività per bambini e ragazzi si fermano in coincidenza con la fine dei campionati (calcio, pallavolo ecc.), altre invece entrano nel vivo delle competizioni, come ciclismo e nuoto.

Fra gli adulti non sono pochi quelli che approfittano della bella stagione e delle tante ore di luce per cominciare a fare movimento (troppo tardi, però, per una prova costume soddisfacente). «Con il Covid c’è stata un’esplosione di tutti gli sport all’aria aperta, che possono essere praticati individualmente o in gruppo: corsa e ciclismo soprattutto, ma anche tennis, padel e in genere attività che non richiedono impianti al chiuso» racconta Cardullo.

Ma improvvisarsi campioni dall’oggi al domani comporta dei rischi: «Bisogna cominciare gradualmente – suggerisce Gatteschi -, altrimenti si corre il rischio di infortunarsi. Vale per la corsa, per il padel e per tutti quegli sport che sono o sembrano facili da praticare e che invogliano alla competizione. Inoltre, evitiamo le ore più calde del pomeriggio, ma approfittiamo del fresco mattutino, scegliamo zone ventilate e beviamo molto nel corso della giornata, non solo prima di cominciare l’attività, perché è comunque importante essere ben idratati».

Sempre consigliato lo stretching per riscaldare i muscoli e non mettere a rischio le articolazioni, ma soprattutto la continuità della pratica per aiutare il corpo e la mente.

In spiaggia

L’aria di mare fa crescere la voglia di muoversi e le occasioni si moltiplicano, complice anche il clima più gradevole. Una corsa la mattina e una bella nuotata il pomeriggio sono l’ideale per ritrovare forma e benessere. Piace molto anche il Sup, una tavola che permette di remare in piedi e allena in particolare addominali e glutei, inoltre con poco sforzo ha il vantaggio di portare lontano dalla confusione del bagnasciuga.

I centri balneari più attrezzati, oltre a piscina e campi da beach volley, propongono ora anche quelli da padel, lo sport del momento, un ibrido fra il tennis e lo squash, in rapida diffusione in Italia. Sempre per gli amanti delle racchette, c’è pure il beach tennis: piedi sulla sabbia e una rete alta quasi quanto quella del volley.

Ultima spiaggia, dove è permesso, lo scambio di palleggi con i racchettoni sul bagnasciuga, da alternare a frequenti bagni rinfrescanti. Attenzione però a non colpire i passanti. Rischio ridotto se si gioca a badminton, la difficoltà in questo caso è coordinare i colpi di racchetta in modo da contrastare la forza del vento. Infine, non dimentichiamo le bocce, passatempo antico che diverte anche i bambini e aiuta a sviluppare le capacità coordinative oculo-manuali e di dinamica generale.

Come funziona la raccolta “Fai vivere lo sport”

Fino al 10 agosto 2022, ogni 15 euro di spesa o acquistando due prodotti Vivi verde, si riceve un buono da donare alle associazioni sportive che si iscriveranno all’iniziativa sul sito www.coopfiperlosport.it (c’è tempo fino al 30 settembre per richiedere i premi).

Insieme anche il bollino per i premi riservati a soci e clienti, sempre a tema sportivo e firmati Ferrino.

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