Uno spazio gioco al Family Center
E’ arrivato all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze il disegnatore Francesco Tullio Altan. Sarà lui a ideare e realizzare lo spazio gioco all’interno del Family Center, la struttura che l’ospedale sta costruendo – inaugurazione prevista la prossima primavera – per accogliere i bambini e le loro famiglie in attesa di ricovero in ospedale, nell’ambito della collaborazione triennale fra l’ospedale pediatrico Meyer e Unicoop Firenze.
È stata l’occasione per fare un sopralluogo insieme al presidente della Fondazione Meyer Giampaolo Donzelli e al direttore del Meyer Alberto Zanobini.
L’idea di Altan e il contributo di Unicoop Firenze
L’idea di Altan è quella di progettare un intervento su misura per le esigenze dei bambini, da qui la necessità di un incontro con la dirigenza dell’ospedale pediatrico e di un sopralluogo al cantiere, in modo da calarsi nello spirito del Meyer e del Family Center, luogo unico che nasce con l’intenzione di accogliere al meglio i bambini e le famiglie che arrivano all’ospedale. Il progetto della Pimpa nel Family Center verrà presentato nelle prossime settimane e sarà inserito nei locali che sorgeranno all’interno del parco.
Il contributo di Altan rientra nell’ambito della collaborazione fra Unicoop Firenze e Fondazione Meyer, che prevede 1,5 milioni di contributo da parte della cooperativa all’ospedale per il progetto MeyerPiù.
Il disegnatore “papà” della Pimpa interverrà per dotare la struttura di elementi ed arredi a misura di bambino, capaci di trasmettere ai più piccoli quel clima di calore e vicinanza che serve per entrare con il piedi giusto nell’ambiente ospedaliero.
Per Unicoop Firenze “la collaborazione con la Fondazione Meyer per il progetto Meyerpiù si arricchisce oggi di un elemento importante. La “firma” di Francesco Tullio Altan negli spazi del Family Center servirà a far sentire ancora più a casa i bambini che entrano in ospedale.
Contiamo che la Pimpa, che da anni è amica dei più piccoli, possa distrarli e regalare loro momenti di gioco e condivisione che possono migliorare tutto il percorso di cura che sono chiamati ad intraprendere”.
“Il Family Center Anna Meyer ha un’importanza strategica nell’ambito del piano di sviluppo del nostro ospedale. – spiega Alberto Zanobini, Direttore Generale del Meyer – La realizzazione di questo edificio, collocato nel grande parco e integrato con l’ambiente circostante, ci permetterà di rivoluzionare il nostro modello di accoglienza e di allinearci alle esperienze di questo tipo che già esistono a livello internazionale”.
Come in famiglia: il nuovo spazio dedicato all’accoglienza dei piccoli pazienti
L’angolo della Pimpa per i piccoli pazienti e il wi-fi per il babbo e la mamma che tengono d’occhio le mail di lavoro. Il ballatoio esterno e una corte interna come una vera pagoda. Un arredamento caldo, da casa, con spazi per i colloqui e per il relax, per farsi un caffè e per entrare con il piede giusto nell’ambiente ospedaliero e nel percorso di cura.
Sarà questo il Family Center Anna Meyer, uno spazio per l’accoglienza, che riporta in primo piano anche il nome di chi per prima ha voluto un ospedale pediatrico a Firenze: «Nel tempo, con i vari passaggi e con l’abitudine, si è persa Anna e si è iniziato a parlare del Meyer, ma ci sembra importante dedicare il Family Center alla donna che spinse per replicare a Firenze un ospedale pediatrico come quello che aveva visitato a San Pietroburgo, perché i bambini non venissero più curati negli ospedali dei grandi» spiega Alberto Zanobini, direttore generale dell’eccellenza pubblica toscana che, insieme al Gaslini di Genova e al Bambin Gesù di Roma (privato), è un modello riconosciuto a livello internazionale.
Come a Barcellona
«Nella progettazione ci siamo ispirati all’unico esempio europeo disponibile, quello dell’ospedale pediatrico di Barcellona. Anche negli Stati Uniti esistono molti Family Center, ma quello del Meyer avrà una peculiarità in più: sarà collegato all’ospedale, ma allo stesso tempo sarà indipendente e immerso nel verde – spiega Zanobini – per stimolare la resilienza dei piccoli pazienti, facendo leva sulla loro capacità di giocare e vedere il lato positivo ovunque. Sarà il primo posto dove le famiglie vengono accolte e quello dove ricevono tutte le indicazioni dopo le dimissioni dal ricovero». Al suo interno anche il servizio psicologico, gli assistenti sociali, l’Urp (Ufficio relazioni con il pubblico).
Attualmente lo spazio dell’accoglienza è collocato nella hall serra. Dei 250 posti letto disponibili, il 95% è spesso già occupato. Per questo accade che ci sia un tempo di attesa. «Grazie al Family Center, il luogo di arrivo sarà già uno spazio di relazione: quando iniziamo un viaggio, ci fa piacere essere accolti e accompagnati, così avverrà nel Family Center, dove ci immaginiamo come “hostess” speciale la Pimpa di Altan, per ridurre l’ansia di grandi e piccini» aggiunge Zanobini.
Il progetto 2020 per il Parco della Salute
Proprio al sostegno della struttura di Neuropsichiatria infantile, che troverà posto nel Parco della Salute, sarà dedicato l’impegno di Unicoop Firenze e dei suoi soci per il 2020: «Il tema della salute mentale in età adolescenziale è una delle emergenze che ci troviamo a trattare: il disagio aumenta e assistiamo a un’esplosione di casi che richiedono il nostro intervento. Le nuove dipendenze, il cyberbullismo, l’asocialità sono molto più frequenti che in passato e attraverso il Parco della Salute saremo in grado di intervenire a sostegno di queste nuove fragilità» conclude Zanobini.