Nasce dalla collaborazione fra Caritas, Libera Toscana e Unicoop Firenze l’incontro online in programma per venerdì 15 gennaio alle 18. Titolo: La mafia si nutre di povertà. La pedagogia mafiosa crea dipendenza soprattutto tra i dimenticati. A parlare delle conseguenze della pandemia anche sulla diffusione dell’illegalità, in particolare delle mafie, sarà don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera.
Per Unicoop Firenze il sostegno all’organizzazione di una iniziativa che vuole fare il punto su come le attuali difficoltà economiche contribuiscano a creare un terreno fertile per le mafie è legato ad un impegno forte, che la Cooperativa mette in campo da sempre. Stretto infatti è il rapporto con Libera e con alcune cooperative in particolare che lavorano e producono sulle terre confiscate alle mafie.
Per Claudio Vanni, responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze, è fondamentale tessere collaborazioni con tutti coloro che, in relazione agli ambiti di propria competenza, si impegnano quotidianamente per garantire una maggiore equità sociale: “Ciò che lega Unicoop a Caritas e Libera, è la volontà di contribuire a creare una società più inclusiva e solidale, che non lascia indietro nessuno, perché solo così potremo evitare che gruppi criminali trovino terreno fertile”. E conclude: “In questo senso Unicoop Firenze da anni affianca Libera attraverso la vendita nei propri supermercati di prodotti di imprese che lavorano nelle terre sequestrate alle mafie, come quelli della Valle del Marro, e propone momenti di sensibilizzazione rivolti alla comunità”.
“Caritas e Libera Toscana si trovano oggi a collaborare, ancora più che in passato, perché i temi della giustizia e della legalità si intrecciano in misura sempre crescente con quelli della povertà, della tutela dei diritti, dell’uguaglianza sociale”, afferma Riccardo Bonechi, direttore Caritas diocesana Firenze. “Come Caritas – prosegue – siamo chiamati ad intercettare le situazioni di potenziale scivolamento nell’illegalità, ma anche a educare a una cittadinanza attiva bambini e ragazzi che incontriamo nei nostri percorsi scolastici e parrocchiali”.
“Che Caritas e Libera collaborino a livello locale – commenta don Andrea Bigalli, referente in Toscana per Libera – significa annotare che la dimensione della rete tra le associazioni cresce ed enti che si pensavano collocati in ambiti di azione importanti, ma diversi, trovano le ragioni per mettersi in contatto”. “Le mafie crescono infatti proprio nei contesti in cui alberga stabile la povertà, in tutte le sue accezioni – precisa don Bigalli – da quella della penuria dei beni essenziali a quella culturale, che consente ai poteri criminali di proporsi come soluzione ai problemi di marginalità. Per questo, oggi come mai, dobbiamo tenere alta l’attenzione sui pericoli di infiltrazione mafiosa soprattutto nei settori più colpiti dalla pandemia”.