Ascolto e partecipazione per le aperture dei prossimi Coop.fi

Per preparare le aperture di nuovi punti vendita, via Caracciolo a Firenze e quello di Sesto Fiorentino nell’area Ginori, Unicoop Firenze ha avviato un confronto con i soci, gli abitanti e i tanti soggetti attivi nelle aree coinvolte

Pensare il futuro, stando in ascolto: per preparare le aperture di nuovi punti vendita, via Caracciolo a Firenze e quello di Sesto Fiorentino nell’area Ginori, Unicoop Firenze ha avviato un confronto con i soci, gli abitanti e i tanti soggetti attivi nelle aree coinvolte. Un viaggio dentro ai territori che ha permesso di raccogliere spunti e suggerimenti concreti sui tanti aspetti che ruotano intorno all’apertura di un nuovo supermercato, che non è solo il luogo dove fare la spesa, ma è lo snodo di relazioni, servizi e socialità.

Una nuova stagione, quella della rinascita della partecipazione, intesa come dialogo continuo, non solo con la base di soci attivi, ma con la cittadinanza e i consumatori, da sviluppare dentro un’ottica di economia della condivisione, come spiega Mario Mazzoleni, docente di Economia e gestione delle aziende cooperative e delle imprese sociali dell’Università di Brescia. «Il sistema economico fino a qualche anno fa dominante ci ha abituato a una conflittualità fra i diversi interessi, dove il consumatore era la controparte o, in alternativa, l’obiettivo da conquistare – spiega -. Questo ha spinto verso una concorrenza sfrenata che spesso non tiene conto degli impatti sociali, delle ricadute sul territorio e più in generale sull’ecosistema mondiale, con i danni e le conseguenze anche drammatiche che conosciamo. Fortunatamente le cose stanno cambiando e le imprese hanno compreso che è necessario superare il semplice interesse particolare e la sola logica del profitto per aprirsi ai bisogni più generali delle persone e dell’ambiente. Percorsi di ascolto, come quelli realizzati da Unicoop Firenze, sono la prova che è possibile promuovere un sistema di relazioni più avanzate».

Innovazione sostenibile

Ascolto e partecipazione diffusa come forma più moderna, ma anche più antica, per cercare le risposte e trovare le soluzioni: «Il movimento cooperativo ha ben 160 anni di storia alle spalle, proprio perché ha saputo sperimentare – aggiunge -. Credo che, soprattutto in questo particolare momento storico, la cooperazione possa essere quell’agente di rilancio politico e sociale capace di mobilitare le persone su temi trasversali e di interesse collettivo».

L’Italia, nel contesto europeo, non è ai primi posti per l’utilizzo dello strumento partecipativo e, forse, il settore del consumo alimentare è quello dove, più di altri, i consumatori-cittadini iniziano a giocare un ruolo attivo rispetto alle scelte delle imprese. «È qui che la cooperazione di consumo può giocare il suo ruolo essenziale e distintivo – prosegue Mazzoleni -: lo fa quando, dentro un piano di sviluppo economico, si occupa anche di produrre alimenti più sani e sostenibili, educare al consumo, ridurre lo spreco e l’impatto ecologico, tutelare la biodiversità sul piano ambientale, culturale e sociale. Lo fa quando chiama tutti a prefigurare un futuro, auspicabilmente, migliore».

Ascoltare: come?

Il percorso di ascolto di Unicoop Firenze ha previsto interviste singole e in gruppi selezionati, postazioni mobili di informazione, questionari on line e incontri fisici con i soci attivi e con gli abitanti delle aree interessate, per indagare più dimensioni, come racconta Lorenza Soldani di Sociolab, la cooperativa che ha curato le ricerche: «Con questi strumenti di analisi in profondità siamo entrati in contatto con rappresentanti di associazioni, enti, istituzioni, con commercianti e cittadini: per le aperture di via Caracciolo e Sesto Fiorentino abbiamo raccolto informazioni sul contesto, riflessioni sul tipo di intervento, sulle aspettative rispetto ai nuovi punti vendita. Le persone coinvolte hanno reagito molto positivamente al percorso di ascolto: hanno fornito spunti specifici rispetto a quello che vorrebbero trovare all’interno e all’esterno del punto vendita e, insieme, hanno espresso timori e preoccupazioni legati al grande cambiamento generato da una nuova apertura che, in entrambi i casi, è sentita come necessaria per l’inadeguatezza degli attuali punti vendita».

Assortimento, viabilità, sostenibilità, ma anche accoglienza, offerte, attività sociali e soprattutto ambiente: sono i temi forti emersi dall’ascolto ravvicinato dei consumatori e intorno ai quali la cooperativa sta lavorando per le nuove aperture, come spiega Barbara Pollero, direttore soci e strategie di Unicoop Firenze: «Dai percorsi di ascolto è emersa una serie di spunti fondamentali per realizzare i nuovi punti vendita integrandoli in modo armonico rispetto alla ricchezza e alle specificità dei diversi territori. Oltre all’utilità pratica, l’ascolto sul territorio ci ha permesso di rafforzare il legame con la comunità, definendo insieme strategie e sinergie per massimizzare l’impatto positivo per tutti».

Ambiente e prodotti freschi

Priorità emersa da tutte le interviste, è sicuramente il rispetto dell’ambiente, «perché la novità sia all’insegna della sostenibilità, della rigenerazione urbana e di un’ecologia delle relazioni alla base di una buona qualità di vita» precisa Soldani. Fra le richieste principali per via Caracciolo, ad esempio, quella di attenzione e cura degli spazi esterni, con proposte sugli arredi (panchine, piani di appoggio, rastrelliere) e sul verde (presenza di piante, pareti verdi, aiuole), il tutto con un particolare riguardo alla viabilità, all’accessibilità pedonale e ciclabile e alla gestione del parcheggio interrato. Ultimi, non per importanza, gli spunti e le richieste sul fronte dell’offerta dei nuovi punti vendita da caratterizzare con un accento sui prodotti locali e biologici.

Iscriviti alla Newsletter

Le notizie della tua Cooperativa, una volta alla settimana. Guarda un esempio

Errore: Modulo di contatto non trovato.

Potrebbe interessarti