Si è tenuta ieri mattina presso la Società Canottieri di Firenze la tavola rotonda “Un mare di idee per le nostre acque”, organizzata da Unicoop Firenze, nell’ambito della campagna per la tutela delle acque. Al confronto hanno partecipato Giacomo Pietramellara, professore di Chimica Agraria all’Università di Firenze, Ivan Dimov, navigatore solitario e “catturaplastiche” e Gianni Fernandes, presidente Vele Storiche Viareggio. I tre sono stati premiati per il loro impegno contro l’inquinamento da plastiche.
Nell’occasione, Unicoop Firenze ha rilanciato l’impegno del Seabin, il dispositivo catturaplastiche tornato in Arno dopo la pausa invernale.
Come funziona il Seabin?
Il Seabin è un cestino di raccolta dei rifiuti galleggianti, capace di catturare anche le microplastiche da 5 a 2 mm di diametro e le microfibre da 0,3 mm. Viene attaccato alla corrente per attivare la pompa ad acqua, collegata alla base dell’unità, capace di trattare 25.000 litri di acqua all’ora. I rifiuti vengono catturati nel cestino interno, mentre l’acqua scorre attraverso la pompa e torna in mare. Quando il cestino è pieno, viene svuotato e pulito. Seabin può funzionare 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 e quindi è in grado di rimuovere molti più rifiuti di una persona dotata di una rete per la raccolta manuale.
Prima tappa a Firenze il 13 luglio 2020
Proprio da Firenze è partita lo scorso luglio la campagna di Coop, in collaborazione con LifeGate, con la prima installazione il 13 luglio 2020 e la successiva inaugurazione il 16 luglio 2020 presso la Società Canottieri Firenze.
Il dispositivo fiorentino è però stato tolto dall’acqua il 17 ottobre 2020 a causa dell’allarme piena del fiume Arno, delle frequenti variazioni del fiume e della sua corrente che, in seguito a episodi di maltempo, avrebbero rischiato di danneggiare il Seabin soprattutto in assenza di un monitoraggio costante impedito dalla chiusura della Società per via dei DPCM (norme sicurezza anti Covid).
Cessati gli allarmi piena e le restrizioni anticovid che riguardavano la Toscana e l’attività della Società Canottieri, che ha finalmente riaperto a maggio, il Seabin è stato rimesso in acqua il giorno 20 maggio 2021.
Nel periodo di funzionamento ha raccolto in tutto circa 4,8 Kg di rifiuti galleggianti, ovvero circa 50 grammi al giorno. Seppur il dato quantitativo sul peso è di gran lunga inferiore alla media di raccolta del Seabin, è bene evidenziare la qualità del raccolto: il Seabin installato a Firenze raccoglie soprattutto microplastiche che, seppure hanno un peso in grammi molto basso, in realtà hanno un peso enorme sull’ambiente. Sono proprio le microplastiche le principali responsabili dei danni causati all’ecosistema, infatti date le dimensioni ridotte, i pesci spesso le scambiano per cibo e se ne nutrono.
Oltre alle microplastiche, nel Seabin a Firenze sono state raccolte anche macro-plastiche quali bottigliette, tappi e vari frammenti plastici che derivano dalla disgregazione in acqua di imballaggi alimentari.
Un anno dopo, il Seabin di nuovo in Arno
“Un anno dopo ci ritroviamo alla Società Canottieri per rilanciare il nostro impegno per le acque, in questo caso quelle dell’Arno – spiega Claudio Vanni, responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze – La scorsa estate il Seabin ha catturato una mole importante di micro e nanoplastiche e anche quest’anno sarà un valido alleato per la pulizia del fiume. Inoltre, il dispositivo catturaplastiche ci permette di tornare sul tema dell’importanza delle acque e di quello che ognuno di noi può fare per tutelare l’ambiente. Come Unicoop Firenze ribadiamo il nostro forte impegno, con azioni pratiche come l’installazione dei Seabin, e con iniziative di sensibilizzazione”.
“Collaboriamo con entusiasmo alla campagna di Unicoop Firenze per la tutela e la pulizia delle acque -afferma Michele Nannelli, presidente Società Canottieri di Firenze – Per noi, che praticamente viviamo sull’Arno e cn il fiume abbiamo un rapporto strettissimo e quotidiano, la gestione del Seabin è una bella opportunità per fare la nostra parte. Per Firenze e per la sua identità, l’Arno è fondamentale, per tutti i fiorentini, e non solo, è vitale che sia pulito”.
I premiati per l’impegno contro l’inquinamento da plastiche
Giacomo Pietramellara, professore di Chimica Agraria all’Università di Firenze nel 2020 ha pubblicato uno studio sull’inquinamento del suolo dovuto a micro e nanoplastiche. Viene premiato per la sua ricerca che mette in luce la situazione del suolo e l’importanza di preservarlo libero di rifiuti.
Ivan Dimov, navigatore bulgaro di nascita ma toscano di adozione, nel 2018 è partito sulla sua Minnie, 5,90 metri di barca senza randa, con l’albero e lo scafo modificato per trovare una migliore stabilità, per fare il giro del mondo. Ma l’impresa di Ivan ha avuto anche un altro risultato: perché, oltre alla sfida nei confronti dei propri limiti, c’era quella contro l’inquinamento dei mari.
«Con delle reti raccoglievo i rifiuti galleggianti e li portavo sulla barca, quando erano troppi per la mia Minnie li chiudevo nelle reti in modo che i rifiuti non si disperdessero e li rimettevo in mare con un segnalatore, lo stesso che si usa per il salvataggio delle persone, sperando che le imbarcazioni più grandi potessero recuperarli, portandoli a bordo per smaltirli correttamente» racconta Ivan.
Gianni Fernandes, presidente di Vele Storiche Viareggio, viene premiato per il suo impegno per portare all’attenzione di tutti l’importanza delle acque, che siano di fiume, mare o lago. A lui il riconoscimento per stimolare l’impegno di ciascuno per non inquinarle, anche attraverso l’organizzazione di iniziative legate al mondo della vela.