Riconoscere il diabete nei bambini

La diagnosi precoce e una rete di sicurezza per aiutare bambini e ragazzi che ne soffrono. I consigli della dott.ssa Sonia Toni, responsabile della Diabetologia del Meyer

Il diabete è una patologia in crescita anche tra bambini e ragazzi. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Sonia Toni, responsabile della Diabetologia del Meyer.

Cosa si intende per “diabete giovanile”?

Il diabete mellito di tipo 1, conosciuto come “diabete giovanile”, è una malattia autoimmune causata dalla distruzione delle cellule del pancreas che producono l’insulina. Insorge tipicamente in età pediatrica, anche se si hanno esordi pure in età adulta. Invece il diabete mellito di tipo 2, “il diabete dell’adulto”, è causato da un difetto nell’azione dell’insulina. Tipicamente insorge negli adulti, anche se l’età si sta progressivamente abbassando, con diagnosi sempre più numerose in epoca puberale.

Quali i campanelli d’allarme?

Il bambino all’esordio del diabete urina spesso, beve più del solito, si sveglia di notte per bere e urinare oppure riprende a bagnare il letto, ha più fame del solito ma dimagrisce, è stanco e ha meno energia. Nei più piccoli un segno caratteristico è la scarsa tenuta del pannolino, ma anche la voracità nel prendere il biberon e l’arresto della crescita. Non perdiamo tempo: in presenza di questi sintomi è importante intervenire subito e, se non possiamo contattare immediatamente il pediatra, rivolgiamoci al Pronto Soccorso. Questo quadro iniziale, infatti, evolve rapidamente verso la chetoacidosi, caratterizzata da vomito, dolori addominali, disidratazione grave, alito acetonico, e alla fine si può arrivare al coma.

I casi stanno aumentando?

Ogni anno le nuove diagnosi crescono del 3,6%. Per il diabete tipo 1 si parla di circa 13 nuovi casi su 100.000 bambini, e questo, in Toscana, significa circa 120 nuove diagnosi all’anno. Fa pensare, inoltre, il fatto che qualche decennio fa il tipo 2 nei bambini non esisteva: oggi invece nella nostra regione ogni anno abbiamo circa 10 nuove diagnosi.

Quanto conta lo stile di vita nella prevenzione?

Per la prevenzione del diabete di tipo 2 lo stile di vita sano è fondamentale: sovrappeso e obesità sono fattori di rischio per il suo sviluppo. Il diabete di tipo 1, ad oggi, non si può prevenire.

Cosa cambia nella vita di bambini e ragazzi?

Come accade con tutte le malattie croniche, il diabete è impattante, anche per le implicazioni pratiche che comporta (4-5 iniezioni al giorno, controlli della glicemia, alimentazione controllata, correzioni dell’ipoglicemia e dell’iperglicemia). Con il tempo i bambini si adattano e sono spesso i primi a insegnare i giusti comportamenti agli adulti che si prendono cura di loro. Se ben controllati, possono e devono continuare a fare sport senza limitazioni per le attività quotidiane. Se è già abituato a mangiare bene, e sulla sua tavola non mancano frutta, verdura, pane e pasta, la sua alimentazione non dovrà subire grandi cambiamenti, senza dover escludere i dolci ma limitandosi a un consumo moderato.

Come gestire scuola e vita sportiva?

È importante creare intorno al bambino e alla famiglia una rete di sicurezza; per questo in Toscana si organizzano corsi di formazione rivolti al personale della scuola, dello sport e del volontariato, per garantire una vita come quella dei coetanei, anche a chi soffre di diabete.

In pillole

Fare attenzione a:

  • Urine abbondanti e frequenti
  • Tanta sete anche la notte
  • Fame abbondante con dimagrimento
  • Astenia

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