Vero tormento di piccoli e piccolissimi, le infiammazioni della faringe e delle tonsille spesso hanno come responsabile lo streptococco beta emolitico di gruppo A. Ce ne parla Lara Fusani, pediatra dell’Ospedale Meyer.
Come si distingue un’infezione da streptococco dal mal di gola di origine virale?
Una delle malattie più frequenti nei bambini e adolescenti è la faringotonsillite, un’infiammazione responsabile di mal di gola e difficoltà nella deglutizione, spesso associata a febbre, nella maggior parte dei casi causata da diversi tipi di virus. Tuttavia, in circa 1 bambino su 4 il responsabile del mal di gola è un batterio, lo streptococco beta emolitico di gruppo A, anche conosciuto come Sbega.
Distinguerlo non è facile. Infatti, in entrambi i casi, il bambino può avere febbre, “gola rossa”, tonsille di dimensioni aumentate e talvolta ricoperte da materiale biancastro (le cosiddette “placche”). Per questo motivo, la visita del pediatra da sola non basta per decidere di iniziare l’antibiotico, che deve essere prescritto dopo un tampone faringeo che confermi l’infezione da streptococco.
Come funziona il tampone?
Il tampone faringeo deve essere fatto dal pediatra sulla superficie di entrambe le tonsille e sulla gola. Il campione può essere analizzato con un test antigenico rapido, che garantisce un risultato sicuro e attendibile in pochi minuti. Non servono in genere esami del sangue e, una volta finito l’antibiotico, il tampone non viene ripetuto.
Come si cura?
Il mal di gola causato da streptococco si tratta con gli antibiotici, generalmente l’amoxicillina, per 10 giorni. Per i bambini allergici il pediatra prescrive un’altra classe di antibiotici, i macrolidi, in particolare l’azitromicina. Dopo 24 ore dalla prima assunzione, il bambino non è più considerato contagioso e può tornare a scuola. Non serve in questo caso né il certificato medico, né la dimostrazione della negatività del tampone faringeo.
L’antibiotico è sempre necessario?
Solo quando il mal di gola è causato dallo streptococco. Le forme di mal di gola di origine virale non richiedono la prescrizione di antibiotici, e si risolvono in maniera spontanea in genere nell’arco di 5-7 giorni.
E la scarlattina cos’è?
È causata dallo stesso batterio e colpisce soprattutto i bambini con più di 2 anni. Si manifesta con febbre alta, superiore a 38.5°C, e mal di gola, seguiti dopo circa 24-48 ore da piccole macchie rosso scuro, un po’ rilevate, che tendono a unirsi dando alla pelle un aspetto simile alla “carta vetrata”.
Le prime macchie compaiono a livello dell’inguine e delle ascelle, diffondendosi poi al tronco, agli arti e al volto. La lingua inizialmente presenta una patina biancastra per poi diventare di colore rosso intenso, simile a una fragola rossa. Anche in questo caso la diagnosi di scarlattina deve essere confermata dalla positività del tampone faringeo.
Salute in pillole
- Antibiotico solo su prescrizione medica
- Non importa ripetere il tampone dopo la cura
- Lo streptococco può provocare la scarlattina