Gastroenteriti nei bambini

Virus e batteri colpiscono anche in estate. Con il caldo è importante reidratare. I consigli del dott. Paolo Lionetti, responsabile di gastroenterologia e nutrizione dell'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze

Ospedale pediatrico Meyer
Ospedale pediatrico Meyer
Consigli di salute e alimentazione nell'infanzia in collaborazione con i medici del Meyer di Firenze.

D’estate le gastroenteriti nei bambini diventano sorvegliate speciali, perché aumenta il rischio di disidratazione. Paolo Lionetti, responsabile di gastroenterologia e nutrizione del Meyer, spiega perché.

Come si presenta la gastroenterite acuta?

Con una riduzione della consistenza delle feci, che diventano liquide e acquose, e con un contemporaneo aumento del numero delle scariche giornaliere. Si può associare a febbre e vomito. È un problema comune: può colpire qualunque età. Nella maggioranza dei casi si risolve spontaneamente, ma ci vuole una maggiore attenzione per i bambini più piccoli perché sono a maggiore rischio di disidratazione, in particolare quelli sotto i 3 anni.

I problemi gastrointestinali sono più frequenti d’estate?

Le cause più comuni di gastroenterite sono le infezioni virali da Rotavirus, che è l’agente più frequente, ad ogni età, e per cui esiste oggi un vaccino. Seguono i Norovirus e poi batteri come la Salmonella e il Campylobacter. In realtà le gastroenteriti infettive hanno un andamento epidemico e sono più frequenti nelle stagioni fredde e non d’estate. Tuttavia, durante il periodo estivo la gastroenterite con l’aggiunta della sudorazione può aumentare i rischi di disidratazione. Bisogna tenere presente comunque che i bambini, diversamente dagli anziani, hanno un “centro della sete” perfettamente funzionante e assumono le quantità necessarie di liquidi che gli vengono offerti.

Quando è bene rivolgersi al pediatra?

Il trattamento della gastroenterite si basa sull’utilizzo delle soluzioni reidratanti orali. Rappresentano il cardine della cura: sono semplici da utilizzare e nella maggior parte dei casi prevengono la disidratazione. Sono soluzioni contenenti del sodio e del glucosio che, grazie a un meccanismo presente nelle cellule dell’epitelio intestinale, consentono, quando assunte per bocca, di riassorbire l’acqua molto più efficacemente. Nella maggior parte dei casi il pediatra può essere consultato per via telefonica. È però indicata la visita medica se il bambino ha meno di due mesi, ha delle importanti patologie, ha vomito persistente e sono presenti segni di grave disidratazione, quali sonnolenza, secchezza delle mucose, importante perdita di peso, scariche giornaliere molto numerose, anuria (cioè insufficiente o assente emissione di urine).

Nelle situazioni di disidratazione grave è necessario il ricovero e la reidratazione endovenosa. Tuttavia la stragrande maggioranza delle gastroenteriti si risolve a domicilio in pochi giorni con la soluzione reidratante. Attenzione: non forziamo mai il bambino a bere, proponiamo la soluzione a piccoli sorsi, con il cucchiaino. Altri presidi come i probiotici o gli anti secretori ispessenti possono ridurre la durata della diarrea, ma non rappresentano la prima difesa a cui ricorrere.

Diarrea e viaggi: come facciamo a escludere che si tratti di Covid?

Quella che viene definita “diarrea del viaggiatore” è una gastroenterite che colpisce soggetti provenienti da Paesi a elevato tenore igienico, come il nostro, quando si recano in Paesi in via di sviluppo. Naturalmente se ci rechiamo in questi luoghi con dei bambini, dobbiamo prendere le necessarie precauzioni igieniche e portare con noi la soluzione reidratante orale.

Sappiamo che anche la diarrea può essere presente come sintomo di esordio dell’infezione da Coronavirus: in ogni caso dubbio si consiglia di effettuare il tampone.

In pillole

  • Parola d’ordine reidratare: è la prima cosa da fare in caso di problemi gastrointestinali.
  • A piccoli sorsi: non forziamo il bambino a bere, ma usiamo il cucchiaino per favorire piccoli sorsi
  • In viaggio: portiamo con noi la soluzione reidratante.

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