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Vardo dopo la tempesta

Vardø. Dopo la tempesta

Autore Kiran Millwood Hargrave

Casa editrice Neri Pozza, 2020

Pagine 336

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Certaldo

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

1617, Norvegia nordorientale. In una funesta vigilia di Natale, il mare a Vardø si è improvvisamente sollevato e una folgore livida ha sferzato il cielo. Quando la tempesta si è acquietata in uno schiocco di dita, così com’era arrivata, le donne si sono raccolte a riva per scrutare l’orizzonte. Degli uomini usciti in barca non vi era, però, nessun segno. Quaranta pescatori, dispersi nelle gelide acque del Mare di Barents.

Alla ventenne Maren Magnusdatter, che ha perso il padre e il fratello nella burrasca, e a tutte le donne di Vardø non resta dunque che un solo compito: mettere a tacere il dolore e cercare di sopravvivere.

Quando l’inverno allenta la presa e le provviste di cibo sono quasi esaurite nelle dispense, le donne non si perdono d’animo: rimettono le barche in mare, riprendono la pesca, tagliano la legna, coltivano i campi, conciano le pelli. Spinte dalla necessità, scoprono che la loro unità può generare ciò che serve per continuare a vivere.

L’equilibrio faticosamente conquistato è destinato, però, a dissolversi il giorno in cui a Vardø mette piede il sovrintendente Absalom Cornet, un fosco e ambiguo personaggio distintosi, in passato, per aver mandato al rogo diverse donne accusate di stregoneria.

Absalom è accompagnato dalla giovane moglie norvegese, Ursa, inesperta della vita e terrorizzata dai modi sbrigativi e autoritari del marito. A Vardø, però, Ursa scorge qualcosa che non ha mai visto prima: donne indipendenti. Absalom, al contrario, vede solo una terra sventurata, abitata dal Maligno. Un luogo ai margini della civiltà, dove la popolazione barbara dei lapponi si mescola liberamente con i bianchi e dove una comunità di sole donne pretende di vivere secondo regole proprie.

La citazione degna di nota

Ricordo i tempi in cui le rune davano conforto. È una lingua Maren. Il fatto che tu non la sappia parlare non la rende demoniaca

Le nostre riflessioni

Le vicende narrate in questo romanzo traggono ispirazione dai processi alle streghe di Vardø del 1620, una piccola cittadina situata nella parte più orientale della Norvegia. i luoghi che vengono descritti sono cupi e ostili, e la condizione dei personaggi è ai limiti della sopravvivenza.

Il libro fa stare molto in ansia sin dalle prime pagine e ciò che la lettura trasmette è un senso di profondo dolore, in quanto getta luce su uno spaventoso spaccato di storia, raccontando la brutale sottomissione delle donne, la superstizione che aleggia nei luoghi isolati e le atrocità compiute in nome della religione. Nonostante l’ambientazione e gli argomenti trattati risalgano ai primi decenni del XVII secolo, si percepisce con estrema chiarezza come questi temi siano attuali ancora oggi.

L’epilogo del romanzo è estremamente violento e ancora più tragico di quello che si possa immaginare, ma nonostante questo è molto bella la rappresentazione dell’amore che non può essere rinchiuso da un anello, senza distinzione di genere.

La forza dell’amore, descritta con estrema sensibilità e con un che di poetico, si percepisce pure nei ringraziamenti finali dell’autrice, i quali fanno capire come questo romanzo sia estremamente personale.

Lo consigliamo a...

A chi vuole approfondire un tema storico poco conosciuto.
A coloro che amano stare in contatto con la natura.
A chi vuole sapere come in passato era la vita quotidiana in ambienti estremi.

Le parole chiave del libro

Amore

potere

fanatismo

società

religione