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Sostiene Pereira

Sostiene Pereira

Autore Antonio Tabucchi

Casa editrice Feltrinelli

Pagine 208

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci San Giovanni Valdarno

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Breve Trama

Attraverso l’espediente letterario che dà il titolo anche al libro e che viene ripetuto innumerevoli volte nel romanzo, scandendone il ritmo, Tabucchi sembra quasi raccogliere la testimonianza del protagonista Pereira più che raccontarne le vicende.

In una Lisbona degli anni Trenta, sotto il controllo autoritario di Salazar, Pereira, ex giornalista di cronaca si trova a gestire la pagina culturale del “Lisboa”, sulla quale scrive anche i “coccodrilli”, i necrologi anticipati di personaggi famosi.

Pereira è un uomo di età avanzata, cattolico, mite e prudente, sovrappeso e con problemi di salute. Non si interessa di politica, ferito dalla morte della moglie, si è rifugiato in un suo mondo, “perimetrato” dalla letteratura, in particolare quella francese.

Il protagonista si troverà ad affrontare un cambiamento epocale dopo la morte violenta, per mano della polizia, del suo giovane collaboratore al giornale, l’antifascista Monteiro Rossi. Grazie anche al dottor Cardoso, conosciuto in una clinica talassoterapica, riuscirà a superare il suo ancoramento al passato, la sua condizione immobilizzante di vedovo e inizierà a riflettere sull’opprimente regime che controlla il suo paese, fino ad arrivare a mettersi in gioco, ad agire e dare una svolta alla propria vita.

La citazione degna di nota

“E di me cosa resterebbe?, chiese Pereira, io sono quello che sono, con i miei ricordi, con la mia vita trascorsa, le memorie di Coimbra e di mia moglie una vita passata a fare il cronista in un grande giornale, di me cosa resterebbe? L’elaborazione del lutto, disse il Dottor Cardoso, è un’espressione freudiana, mi scusi, io sono un sincretista e ho pescato un po’ di qua e un po’ di là, ma lei ha bisogno di elaborare un lutto, ha bisogno di dire addio alla sua vita passata, ha bisogno di vivere nel presente, un uomo non può vivere come lei, dottor Pereira, pensando solo al passato”. (p.157)

“Pereira sostiene che ci pensò due volte a fare la domanda che si era preparato per tutta la sera, ma alla fine si decise, e prima ordinò una bibita al giovane cameriere in camicia verde che li serviva. Mi scusi, disse a Monteiro Rossi, ma io non bevo alcolici, bevo solo limonate, prendo una limonata. E sorseggiando la sua limonata chiese a bassa voce, come se qualcuno potesse udirlo e censurarlo: ma a lei, scusi ecco, vorrei chiedere questo, a lei interessa la morte? Monteiro Rossi fece un largo sorriso e questo lo imbarazzò, sostiene Pereira. Ma che dice dottor Pereira, esclamò Monteiro Rossi a voce alta, a me interessa la vita. E poi continuò a voce più bassa: senta, dottor Pereira, di morte son stufo”. (pp. 22, 23)

Le nostre riflessioni

Questo libro è piaciuto molto alla maggioranza dei lettori del Circolo, e ci ha sorpreso positivamente, facendoci riflettere sull’importanza degli incontri con nuove persone. Siamo stati coinvolti nell’evoluzione del personaggio di Pereira, che ha generato in noi simpatia e tenerezza, pur essendo circondato da un alone di tristezza.

La lettura scorrevole e il lessico, semplice ma mai banale, conducono il lettore dentro i pensieri e le riflessioni del protagonista. È un romanzo di formazione che invita alla responsabilità civile, all’impegno politico e  insegna a non arrendersi mai, anche quando non si è più giovani.

Lo consigliamo a...

È un libro per tutti, ma lo consigliamo soprattutto ai 30-40enni, come promemoria del pericolo di populismi e nazionalismi.

Dal libro è stato tratto anche l’omonimo film del 1995 di Roberto Faenza, con Marcello Mastroianni nel ruolo di Pereira, interpretazione per la quale l’attore ha vinto anche il prestigioso David di Donatello. Da vedere.

Le parole chiave del libro

Giornalismo

letteratura

cambiamento

vita

morte

coraggio

politica

mistero

malattia