Home Blog Letture in Circolo Schiava della libertà
Schiava della libertà

Schiava della libertà

Autore Ildefonso Falcones

Casa editrice Longanesi, 2022

Pagine 608

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci valtiberina

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Il romanzo si svolge in un doppio registro temporale: 1856 a Cuba e 2017 a Madrid. La protagonista del primo è Kaweka, catturata in Africa quando era una ragazzina e sbarcata a Cuba. Il negriero Ribes la cede al marchese di Santadoma che la fa condurre nella sua tenuta La Merced destinandola alla raccolta della canna da zucchero. Giovane e inesperta, si ferisce ad un piede e viene portata al “criollerio dell’ingenio”, nome dato alle tenute dei proprietari terrieri.

Ambrosia, infermiera che gestisce l’infermeria e nursery accoglie Kaweka come una figlia e presto si accorge dei poteri che la ragazzina dimostra di avere. Un bambino in condizioni senza speranza, attira l’attenzione di Kaweka che lo tiene stretto a sé tutta la notte e al mattino il bimbo è guarito. La madre del piccoli aggredisce la ragazza per averlo salvato: se moriva sarebbe stato uno spirito libero, così è condannato ad essere schiavo e lavorare nei campi. Per i proprietari terrieri era importante che le schiave partorissero perché avrebbero incrementato il numero dei lavoratori. Anche Kaweka viene data ad un schiavo perché la ingravidasse; un personaggio violento, che non aveva nessuna delicatezza per la ragazza che subisce con sottomissione il ruolo a cui viene destinata. Ma conoscendo come far uso di erbe , stava ben attenta a non restare incinta.

Periodicamente al criollerio veniva un medico accompagnato da un aiutante: Modesto, un liberto. Non tarda a nascere un forte legame con Kaweka a cui prepone il riscatto per pagamento. La domenica era il giorno concesso agli schiavi di andare alle funzioni, alla taverna, fare musica e ballare; a La Merced la domenica cadeva ogni due settimane! Ad un ballo Kaweka viene posseduta da Yemayà, la dea che si manifesta inducendo una danza che non è controllata dalla protagonista. Ambrosia riconosce i poteri magici della ragazza anche come ottima guaritrice.

L’anziana si impegnava per la liberazione degli schiavi e aveva trattative con un ambulante per far arrivare ciò che necessitava ai cimarrones, schiavi fuggiti dalle piantagioni e rifugiati in palanque nella Sierra e con Kaweka organizza la fuga di alcuni schiavi. Pochi sono quelli che hanno uno spirito di ribellione nei confronti dei padroni, la maggior parte resta sottomesso con sentimenti di riverenza.Tra i ribelli c’è anche chi preferisce porre fine alla vita piuttosto che continuare una vita di stenti e fatica, subendo frustate e altre privazioni per capriccio dei caporali.

Kaweca in cerca di piante medicinali, incontra Euluma, un vecchio saggio che conoscendo i suoi poteri, le chiede di seguirlo nel palenche dove è il suo posto tra i cimarrones ,perché questo sarebbe il volere degli orisha, gli dei della foresta. Lei sente che questo è anche quello che chiede Yemayà, lottare per la liberazione dei neri. Segue il vecchio e al palenque dove nasce Yesa, la figlia di Modesto.

Inizia la rivoluzione e il suo ruolo è lasciare la figlia e partire con i ribelli e andare a combattere.

È una guerra che i cubani bianchi fanno per ottenere l’indipendenza dalla Spagna. Dopo diversi successi contro le truppe spagnole, Kaweka si rende conto che non è al guerra di liberazione dei neri, che anzi vengono mandati allo sbaraglio a fronteggiare il nemico con i macete. I due registri temporali si susseguono per ogni capitolo, nel contemporaneo, la protagonista è Lita figlia di Assuntion, domestica della famiglia Santadoma. Laureata in economia, viene assunta nella banca della famiglia.

In una riunione del consiglio di direzione per la vendita ad una banca americana, in cui a Lita viene chiesto di partecipare, creando un certo imbarazzo , viene apostrofata come figlia della serva dalla madre dell’erede Santadoma. Per alleggerire la situazione, le viene offerto un viaggio a Cuba con un budget di copertura totale, per lei e le sue due amiche. È a Cuba, che scopre di subire l’influsso di Yemayà. Incontra anche un vecchio zio che le parla di quanto era bella Margherita che aveva fatto innamorare il figlio del marchese Santadoma.

La citazione degna di nota

Lasciali cantare, se cantano non pensano.

Le nostre riflessioni

Le due protagoniste Kaweca e Lita, sono entrambi impegnate a lottare, una per la liberazione dalla schiavitù, lottando contro i proprietari terrieri, l’altra per il riconoscimento dei diritti ereditari in quanto la madre Assuntion, risulta essere la illegittima figlia di un di un marchese Santadoma.

Mentre Kaweca dopo aver lottato per liberare gli schiavi, morirà da schiava, Lita riuscirà ad ottenere il riconoscimento all’eredità ricevendo una somma essorbitante, della quale trattiene per sé e la madre quanto serve per una decorosa sistemazione, il resto lo gira all’associazione che opera per il riconoscimento dei diritti degli eredi della schiavitù.

Il legame tra le due storia sembra essere Yesa/Margherita, di cui la madre Kaweca aveva perso le tracce e che con nome spagnolo, viene cresciuta come cameriera nella casa padronale.

Le schiave venivano considerate come fattrici di altri schiavi che sarebbero rimasti nella tenuta, per questo alcune avevano anche la capacità di evitare o interrompere le gravidanze. Salda l’intesa e l’amicizia che si era instaurata tra Kaweca ed Ambrosia da cui aveva imparato anche a dare supporto agli schiavi ad evadere per cercare la libertà fuggendo o per darsi la morte.

Le parole chiave del libro

Schiavitù

sottomissione

vendetta

riscatto

amore solidarietà

odio

rabbia

razzismo

magia

ribellione