Trama
Siamo a Monza, 1936: Francesca, dodicenne di famiglia borghese, osserva Maddalena giocare sulla riva del fiume Lambro insieme ad alcuni ragazzi. Maddalena è conosciuta da tutti come la Malnata, un soprannome che le è stato dato a causa delle credenze popolari che la considerano portatrice di sfortuna e capace di scagliare maledizioni. Nonostante le loro differenze sociali e personalità apparentemente opposte, Francesca e la Malnata scoprono la bellezza dell’amicizia, superando ogni barriera e sfidando le convenzioni dell’epoca. Affrontano pericolose avventure, ridono e piangono, sottostando alle rigide regole del fascismo e affrontando le pressioni degli uomini, alle quali trovano il coraggio di ribellarsi insieme… Sullo sfondo della guerra di Abissinia, dal dolore per la perdita e dagli scompigli dell’adolescenza, Francesca impara con Maddalena a denunciare la sopraffazione e l’abuso di potere, soprattutto quello maschile, nonostante la riprovazione della comunità. Una storia di amicizia che fiorisce e si sviluppa parallelamente alla crescita personale delle due protagoniste.
La citazione degna di nota
– Ma tu davvero ci credi? – chiese, seria – A che cosa? – A quello che hai detto sul palco. Alle cose sulla patria e sulle femmine. Mi succhiai un labbro, esitai: – Non lo so. Non ci avevo pensato. – È una cosa pericolosa. – Che cosa? – Le parole, – rispose. – Le parole sono pericolose se le dici senza pensarci.
Le nostre riflessioni
“Ricorda L’amica geniale” è una delle tante definizioni che sono state date a questa storia: anche qui, come nel libro di Elena Ferrante, troviamo due protagoniste adolescenti che provengono da ambienti diversi sullo sfondo di una città – Monza nel nostro caso – descritta in un periodo cruciale per la storia italiana. La città, con il suo fiume Lambro e il ponte dei Leoni, fa da cornice alle vicende di Francesca, adolescente proveniente da una famiglia piccolo borghese, soggiogata ai dettami della religione e del credo politico degli anni Trenta e di Maddalena, accusata di portare sfortuna e quindi chiamata da tutti la Malnata. Maddalena viene da una famiglia umile, i vestiti senza forma, le gambe graffiate e i capelli scuri tagliati storti, una macchia rossa che le attraversa il volto, lì dove si dice l’abbia baciata il diavolo.
Personaggio carismatico e suggestivo, ammalia il lettore grazie alla sua forza di volontà, lo sguardo duro nonostante la giovane età, il senso di giustizia e la sua umanità, il suo non giocare mai “a far finta di”. È attraverso lo sguardo di Francesca, la voce narrante, che iniziamo ad apprezzare la Malnata e l’amicizia che nasce tra le due: insieme cercheranno di contrastare il conformismo, la tirannia e la falsità, mettendo in discussione – e talvolta in difficoltà – quegli adulti avidi e infidi che popolano la loro adolescenza. È un’amicizia imperfetta e dolorosa, che inciampa e si rialza, diventando ogni volta più forte e resistente. Sono unite dai drammi familiari e dal senso di essere fuori posto ovunque, tra le strade di una Monza fascista dove essere donna è considerata una colpa.
L’ambientazione negli anni ‘30 è un espediente per affrontare tanti temi come il sessismo, la violenza, il mito dell’uomo virile e impermeabile alle emozioni attraverso l’uso di termini come colonialismo, conformismo, patria che ritroviamo spesso ancora oggi. La storia inizia introducendo un lungo flashback che racconta quanto è accaduto nell’anno precedente: è un avvio spiazzante, visto che si apre con una cruda scena di aggressione sessuale.
Già dalle prime righe assistiamo a uno stile potente, evocativo, che svela tutta la brutalità, l’umiliazione, lo stordimento emotivo che provoca una violenza sessuale a chi la subisce. Questo vigore narrativo però non è stato apprezzato da tutte, per alcune di noi l’approccio crudo, non necessario, ha evocato le cronache del nostro presente lasciando un amaro in bocca che invita a più di una riflessione.
Lo consigliamo a...
Ne consigliamo la lettura a tutti, visto che in questo nostro mondo convulso la riflessione su questi temi è oggi più che mai necessaria. Soprattutto ai giovani.
Le parole chiave del libro
Adolescenza
Amicizia
Forma della voce
violenza sessuale
paura
coraggio
riscatto
Fascismo
solidarietà femminile
ribellione