Marco aveva cinque anni e il mondo era un gigantesco giocattolo da esplorare. Ogni giorno era una nuova avventura, un mistero da svelare. Le nuvole erano batuffoli di zucchero filato sospesi in un cielo azzurro, gli alberi erano giganti che raccontavano storie antiche con le loro foglie. La sua camera era una nave pirata, il letto un’isola misteriosa, e l’armadio un oscuro tunnel che conduceva a mondi sconosciuti. Di notte, le stelle erano diamanti incastonati in un velluto nero, e la luna una fetta di formaggio che sorvegliava i suoi sogni.
Un giorno, mentre giocava nel giardino, scoprì una lumaca. Era lenta, viscida e portava sulla schiena una casa fatta di spirali colorate. Marco la osservò con meraviglia, immaginando le avventure che quella piccola creatura poteva vivere. «Mamma, perché la lumaca ha una casa sulla schiena?» chiese con gli occhi spalancati. Sua madre sorrise. «Perché la lumaca è un po’ timida, Marco. La sua casa la protegge e la fa sentire al sicuro».
Da quel giorno, Marco iniziò a vedere il mondo con occhi diversi. Notò la delicatezza delle ali di una farfalla, la forza di un formicaio, e la saggezza di un vecchio albero. Un pomeriggio, mentre passeggiava nel parco, inciampò e cadde. Si sbucciò un ginocchio e si mise a piangere. Sua madre lo prese in braccio e lo consolò. «Perché mi sono fatto male, mamma?» chiese tra le lacrime. «A volte cadiamo, Marco, ma è proprio cadendo che impariamo a rialzarci».
Marco pensò a queste parole e si asciugò le lacrime. Si alzò e continuò a giocare, più determinato di prima. Quando compì sei anni, i suoi genitori gli regalarono un microscopio. Marco rimase incantato osservando le cellule, i batteri, e gli infinitesimi organismi che popolavano una goccia d’acqua. Scoprì un mondo invisibile all’occhio umano, pieno di meraviglie e misteri.
Un giorno, mentre guardava il cielo, vide un aereo che lasciava una scia bianca. Chiese a suo padre dove andasse quell’aereo. «Forse sta portando un regalo a qualcuno che vive lontano», rispose suo padre. Marco sorrise. Immaginò un mondo pieno di persone che si scambiavano regali, sorrisi e abbracci.
Con il passare degli anni, Marco continuò a esplorare il mondo con gli occhi di un bambino. Scoprì l’importanza dell’amicizia, la bellezza della natura, e la gioia di imparare cose nuove. Anche da adulto, quando guardava il cielo stellato o ascoltava il canto degli uccelli, provava la stessa meraviglia di quando era piccolo. Il mondo era ancora un luogo pieno di magia e mistero, e lui era pronto a continuare a esplorarlo.
A cura di Anna