

Breve Trama
Il romanzo è cronologicamente costruito negli anni che corrono dall’omicidio Matteotti, nel 1925, fino alla fine della seconda guerra mondiale. Protagoniste due donne, Redenta e Iris, le cui vite si intrecceranno, due figure femminili molto diverse ma entrambe capaci di resistere al Male con la “M”maiuscola.


La citazione degna di nota
Perché la gente, nelle sventure, è di due razze: quella che gli si smuove la pietà, e quella che tira fuori la carogna…


Le nostre riflessioni
Siamo molto contenti di aver avuto l’opportunità di leggere questo libro: un intreccio verosimile, con personaggi creati dalla fantasia ma altrettanto realistici. Un libro che arricchisce su più livelli, una testimonianza storica , raccontata senza retorica, che ampia le conoscenze che abbiamo sul periodo più buio della nostra Storia.
È un romanzo intenso e coinvolgente che esplora le fragilità e le sfide della vita umana. La scrittura della Verna è delicata ma incisiva, capace di trasmettere le emozioni più profonde dei protagonisti, mettendo in luce il contrasto tra la bellezza e la precarietà dell’esistenza.Il titolo stesso, “I giorni di vetro“, evoca una sensazione di fragilità, come se ogni momento potesse spezzarsi, ma anche di trasparenza, suggerendo un’introspezione profonda e una ricerca di senso. Uno stile molto vicino al nostro sentire e, specialmente nella prima parte, quando parla Redenta, in grado di restituire al lettore i pensieri della donna e il suo parlare ingenuo e ignorante, ma mai volgare.
È davvero una lettura che stimola alla riflessione sulla condizione umana, sull’importanza dei legami e sulla capacità di superare le difficoltà. Un libro che rimane nel cuore, capace di toccare le corde più profonde di chi lo legge. È un vero “pageturner”, come si direbbe in inglese e in un modo molto eloquente. Nonostante la lunghezza, giustificata dal fatto che la storia copre un arco di tempo molto ampio, questo romanzo si legge tutto d’un fiato poiché è estremamente avvincente.
Colpisce l’espressività, l’incisività delle parole e, non di rado, ci si senti immersi in quella realtà, nella barbarie del fascismo, condividendo i sentimenti dei protagonisti e perfino il loro dolore fisico e psicologico. Tuttavia, le emozioni sono sempre, anche nella sofferenza “positive”, perché la scrittrice riesce a far trasparire l’intima forza delle due donne e la loro resilienza.