Il quinto appuntamento della rubrica Piccoli Lettori è dedicato ai libri destinati ai bambini che parlano dei loro diritti. Il 20 novembre 2021 si è celebrata la Giornata internazionale dei Diritti dell’Infanzia. Nel 1991 anche l’Italia ha sottoscritto la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, l’importante documento che invita tutti gli stati firmatari ad adottare leggi e azioni che promuovano davvero i diritti delle bambine, dei bambini, degli adolescenti.
Anche nel nostro paese, purtroppo, questi diritti vengono violati e poco si fa per informare gli adulti e i bambini stessi per renderli più consapevoli riguardo molti diritti, come la libertà di espressione e di parola, il diritto ad essere curati, sfamati, il diritto ad avere una famiglia, un nome, un luogo accogliente e salutare in cui vivere. Può sembrare scontato, ma non lo è. I dati crescenti di povertà educativa, espressi nei più recenti rapporti UNICEF, ci dicono che bisogna fare ancora molto per aiutare i bambini, e questo incontro e articolo, rivolto a genitori, insegnanti, nonni, e altri caregiver ha lo scopo di segnalare alcuni libri, utili strumenti di relazione, per divulgare questi temi in famiglia e a scuola.
Per introdurre la Convenzione e far conoscere ai bambini i diritti più importanti, consigliamo il testo I bambini nascono per essere felici (Fatatrac, 2016), un testo adatto anche ai piccoli, dove ogni articolo, citato in breve, è accompagnato da una divertente filastrocca e bellissimi disegni.
Il diritto a sviluppare i propri talenti può ritrovarsi in alcuni libri come Cosa faremo da grandi. Prontuario di mestieri per bambine e bambini (Settenove, 2015), un albo per immagini dove si esplorano con i bambini tanti possibili mestieri, indipendentemente dall’essere maschi o femmine, e al di là di ogni stereotipo o discriminazione che la società a volte compie influenzando in negativo l’immaginario dei bambini.
Molto divertenti, sono anche La dichiarazione dei diritti dei maschi e La dichiarazione dei diritti delle femmine, (Lo Stampatello, 2015), due libri che sottolineano quanto tutti possiamo fare tutto (ad esempio i maschi possono piangere e hanno diritto a farsi coccolare, le femmine possono arrampicarsi o giocare con le biglie).
Per i più grandicelli, consigliamo Dalla parte dei bambini (Piemme 2021), un bel libro promosso da UNICEF e l’Associazione italiana scrittori per ragazzi (ICWA) che raccoglie venti racconti dedicati ad altrettanti articoli della Convenzione.
Il diritto alla diversità e alla propria identità, può essere affrontato con i bambini, offrendo storie narrate da tante prospettive e punti di vista. Queste “belle storie”, aiutano i bambini a sviluppare modi diversi di interpretare il mondo, vedere se stessi e gli altri, storie potenti che sottolineano il valore dell’essere diversi, come I cinque malfatti (Topipittori, 2014) elogio dell’imperfezione, oppure Guizzino (Babalibri, 2011) dove la diversità si trasforma in coraggio e condivisione, o altri ancora come È una parola (Kalandraka, 2018) che sottolinea come la diversità sia legata anche alla scoperta dell’altro e dell’amicizia. Il bambino che sente di essere diverso, può sentire però anche un disagio, non dobbiamo negarlo, ed è quello che prova la protagonista de Il buco (Gribaudo, 2016), una bambina che si accorge un giorno di avere un buco nella pancia. L’albo, con bellissimi disegni fatti con tecniche miste e cartoncino, mostra ai bambini come il sentirsi diversi, possa sì produrre della sofferenza, ma anche diventare un’occasione per crescere e valorizzarsi, scoprendo cose molto interessanti e particolari, imparando a essere sé stessi.
Per approfondire il diritto alla meraviglia, alla bellezza e alla natura, all’ambiente salutare, potete proporre ai vostri bambini C’è sempre un posto speciale (Federighi 2015) che parla della bellezza della natura, dei colori del paesaggio e del nostro legame con le sensazioni ed emozioni che viviamo sotto questo cielo. E se volete aiutarli ad avere una maggiore consapevolezza delle parole legate alle sfumature delle emozioni, ecco un libro segnalato da UNICEF sulla gentilezza ma anche sull’importanza di riconoscere la rabbia e saper esprimere con parole le emozioni più difficili: Parole morbide, parole ruvide. Emozioni da sentire (Federighi 2021). Molto bello e sorprendente anche A che pensi? (Orecchio Acerbo, 2012), sull’empatia: un divertente viaggio nella “testa” e nei pensieri delle altre persone, magari i nostri vicini, che incontriamo ogni giorno.
Un altro tema molto interessante da affrontare con i bambini, ma anche con gli adulti, è la libertà di esplorazione dei bambini, che spesso viene limitata e messa in discussione dalla iperprotettività degli adulti, dalle loro angoscianti paure che immaginano possa accadere sempre qualcosa di pericoloso. Questo atteggiamento piuttosto frequente, impedisce ai bambini di sperimentare e li spinge a non prendersi mai nessun rischio. Ecco quindi due albi molto interessanti e davvero belli: Paure di mamma (Arka 2011) aiuta i bambini a prendere le distanze e capire che anche gli adulti a volte esagerano, e La buca (Camelozampa 2020), un libro dove la presenza di una buca rende evidenti le paure degli adulti dove invece i bambini si divertono ed esplorano. In un mondo gestito dagli adulti, spesso tutte le attività dei bambini sono stabilite dai grandi e non esistono liberi spazi di esplorazione. La buca è quindi anche metafora dell’assenza, spazio perfetto che il bambino può riempire con la sua creatività che prevede il rischio, l’esplorazione dell’inedito e dello sconosciuto.
La libertà di esprimere le proprie idee e il proprio pensiero è molto legata al concetto di ascolto. E anche al concetto di assenza. Spazi non troppo strutturati e preparati che gli adulti dovrebbero lasciare per i bambini, come accade in Pieno vuoto (Topipittori 2020), un altro albo divertente, tutto in bianco e nero, dove si gioca molto su questo concetto del riempire e del vuotare, dell’accogliere, ascoltare, fare silenzio.
Il pensiero bambino può trovare espressione anche in forme diverse di linguaggio, come il pensiero poetico di cui parla l’albo Federico (Babalibri 2011) che narra la storia di un topino poeta che in estate mette da parte parole poetiche per poi donarle agli altri topini durante il freddo inverno, quando le altre riserve di cibo sono finite e c’è bisogno di scaldarsi il cuore con le parole. Il pensiero poetico è presente anche nei bellissimi libri di filastrocche di Bruno Tognolini come Mal di pancia Calabrone (Nord-Sud 2019) e Rime raminghe (Salani 2013).
Concludiamo questa carrellata di libri sui diritti, con alcuni temi particolari, come il diritto alla cura, che può essere semplicemente il bisogno di sentirsi amati e coccolati dalla mamma come in Solo per amore (Carthusia, 2002) o il diritto di essere sfamati e accuditi in situazioni di guerra o particolari come accadde a settantamila bambini tra i sei e i dodici anni che, tra il 1945 e 1952, partirono con “i treni della felicità” dal sud povero stremato dalla guerra, verso le famiglie del nord per essere temporaneamente sfamati. Il libro Tre in tutto (Orecchio Acerbo, 2018) racconta questa storia vera e toccante che anche i bambini dovrebbero conoscere.
Il diritto alla lettura e alla cultura per i bambini è sempre mediato dagli adulti che hanno il dovere e la responsabilità di offrire ai bambini occasioni per ascoltare storie, andare in biblioteca, in libreria, a visitare un museo, al teatro o a un cinema. Ora non posso (Federighi, 2018) sulla lettura ad alta voce e il diritto di leggere dei bambini, parla proprio di questo.
I bambini hanno bisogno di verità e non dobbiamo ingannarli riguardo i fatti naturali della vita. Ne La casa più grande del mondo, il grande Leo Lionni riesce a parlare ai bambini di temi difficili, esistenziali, come la morte, spesso considerata tabù. Non dobbiamo avere paura di rispondere alle domande dei bambini e alcuni di questi libri aiutano a farlo con le parole giuste.
Concludiamo con due proposte di lettura rivolte agli adulti: Che fine hanno fatto i bambini? Cronache di un paese che non guarda al futuro (Piemme, 2021) dove la giornalista e scrittrice inviata di Repubblica Annalisa Cuzzocrea denuncia l’invisibilità dei bambini, considerati spesso un “bagaglio appresso” dalle istituzioni, e la violazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in questo tempo di Covid. L’altro è La pedagogia narrativa a scuola. Pensiero narrativo, emozioni, creatività per conoscere alcune buone pratiche per sviluppare il pensiero narrativo e la creatività dei propri bambini.
Buona lettura!
( a cura di Mira! in collaborazione con la Cooperativa PromoCultura)
PromoCultura è una cooperativa di servizi culturali che opera dal 1998 nel campo della promozione della lettura, gestione e valorizzazione dei beni culturali e librari. È presente in quasi tutte le biblioteche e alcuni archivi storici della rete documentaria ReaNet dell’area Empolese Valdelsa e Valdarno Inferiore e cura servizi analoghi nelle reti documentarie delle province di Pistoia, Firenze, Pisa, Siena e Lucca.