Quante declinazioni diverse può avere il coraggio? Che si tratti di una sfida fisica o morale, che riguardi il singolo o la collettività, che si coniughi attraverso le parole o le azioni è, come suggerisce anche la sua etimologia – dal latino cor habeo, cioè avere cuore, forza d’animo – l’ingrediente fondamentale per affrontare ogni cambiamento. Intorno a questa parola sono chiamate a confrontarsi personalità della cultura, della scienza e delle arti nei 31 appuntamenti della prima edizione di “Seminare Idee Festival Città di Prato”, dal 6 all’8 giugno in diversi luoghi del centro storico della città.
Promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e dal Comune di Prato, con il sostegno della Regione Toscana e, fra gli altri, di Unicoop Firenze, il festival è ideato e diretto da Annalisa Fattori e Paola Nobile. L’obiettivo è: obiettivo «far nascere una comunità di persone unite dal rito della condivisione e della cultura, facendo leva sulle più importanti fonti della conoscenza: curiosità, meraviglia e partecipazione», spiegano.
Apertura con “Nessuna bilancia pesa il coraggio”, un dialogo fra Roberto Saviano e Sandro Veronesi. Al centro dell’incontro, la scelta del coraggio – quella del giudice Giovanni Falcone, protagonista del romanzo di Saviano Solo è il coraggio, e di Salvatore Todaro, al centro di Comandante, libro di Veronesi ed Edoardo De Angelis – e della responsabilità, accettandone tutte le conseguenze.

Capitane coraggiose
Storie di donne, di guerra e di coraggio sono quelle degli incontri “Capitane coraggiose”, con Giorgio van Straten e Walter Veltroni, autori rispettivamente de La ribelle e di Iris. La libertà, che si soffermano su due esempi di eroismo durante la Resistenza; “Il coraggio della disobbedienza”, in cui Sadaf Baghbani, attrice e attivista iraniana, dialoga con la giornalista Cristina Giudici, raccontando come un’intera generazione è disposta a tutto per affermare il proprio diritto a emanciparsi; e lo sguardo femminile sulle guerre della giornalista Francesca Mannocchi, che in “Guardare la guerra negli occhi” ci porta, oltre la cronaca, dentro i dilemmi, e ci fa comprendere che la guerra contro gli altri è anche una guerra contro se stessi.

Un’ampia sezione guarda alla società, ai suoi cambiamenti, alle paure e alle possibili strade da percorrere. Fra gli incontri, in “L’alfabeto della speranza” lo scrittore Eraldo Affinati – da sempre attento agli ultimi del mondo, e fondatore, insieme alla moglie Anna Luce Lenzi, di una scuola per l’insegnamento gratuito della lingua italiana ai migranti – dialoga con la scrittrice Laura Bosio sulla possibilità di una società più giusta e di una scuola senza muri.
Ancora, il neuropsichiatra e psicanalista Massimo Ammaniti con “Adolescenti: il coraggio di crescere” propone una riflessione su questo difficile momento della vita e sul futuro, perché senza giovani che non hanno paura non avremo mai la società giusta che vogliamo; mentre l’economista Federico Fubini ci guida in “Che ne sarà di noi? Affrontare l’incertezza” attraverso il momento di grande confusione politica globale che stiamo vivendo, invitandoci a prendere esempio da chi ha avuto la voglia, e la forza, di proporre alternative.
La forza delle parole
Anche le parole possono essere coraggiose. Nell’incontro “Disarmare le parole per disarmare la guerra”, lo scrittore e divulgatore Davide Avolio ribalta il significato classico della parola coraggio – non solo quello di combattere, ma quello di fermarsi, di sottrarsi al conflitto – e suggerisce che oggi fermarsi a riflettere è più coraggioso che agire.
Mentre nella conferenza-spettacolo “Il cielo bruciava di stelle” il giornalista e critico musicale Gino Castaldo guarda a due anni della musica italiana, fra il 1979 e il 1981, in cui artisti come, fra gli altri, Lucio Dalla, Vasco Rossi, Pino Daniele, Fabrizio De André e Franco Battiato hanno cantato i profondi mutamenti della società italiana, le paure, il coraggio dei sentimenti. E nuove parole, nuove idee da seminare, sono quelle che chiudono il festival con lo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, con “Il coraggio della pace”: uno spiraglio di luce nel disorientamento di questi tempi di riarmo.
Il festival propone anche una sezione dedicata ai libri e all’editoria, “Seminare Idee Books”, e una dedicata ai più piccoli, dai 3 ai 14 anni, “Seminare Idee Kids”.
Tutti gli incontri sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.
Il programma completo e maggiori informazioni su seminareideefestival.it