Parola di Dante Alighieri

Per celebrare i settecento anni dalla morte del poeta, molte iniziative in tutta la regione

Il 2021 è iniziato all’insegna di “transumanar”: «Neologismo dantesco per indicare un’esperienza che va oltre l’umano. Dante lo usa per indicare l’avvicinamento a Dio, ma il termine può essere esteso ad ogni condizione che vada al di là dell’esprimibile, dove le parole non bastano più», spiega l’autore della voce, Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca. Sono seguiti poi, uno al giorno, altri modi di dire e parole danteschi, come “bella persona”: «Espressione con cui Francesca da Rimini si riferisce al proprio corpo, di cui Paolo si innamorò e da cui l’anima è stata violentemente separata. Dante la usa in senso fisico; oggi l’espressione si riferisce invece a chi ha doti morali», spiega Paolo D’Achille, docente all’Università Roma tre e accademico della Crusca.  

E ancora “dolenti note”, che nel testo di Dante arrivano quando «comincia a sentire le grida di dolore dei condannati per aver peccato di lussuria. La diffusione della Commedia a livello popolare ha portato all’uso comune dell’espressione per intendere fatti, circostanze, argomenti spiacevoli», spiega Annalisa Nesi, anche lei accademica dell’istituzione fiorentina e docente all’Università della Valle d’Aosta.

Parole fresche di giornata

Sono alcune delle prime parole ed espressioni dantesche con le quali, a cominciare dal 1° gennaio, l’Accademia della Crusca ha lanciato “La parola di Dante fresca di giornata”, una delle iniziative in programma in occasione del 700° anniversario dalla morte di Dante Alighieri: ogni giorno, fino a dicembre, il sito dell’Accademia (accademiadellacrusca.it) propone parole e locuzioni divenute proverbiali, ma anche quelle meno conosciute, termini tecnici e complessi, motti, latinismi, neologismi, onomatopee, accompagnate da un breve commento preparato da un accademico (ai tre autori già citati si aggiungono Claudio Giovanardi e Rita Librandi).

Un modo per ricordare, rileggere, ma anche scoprire e approfondire la grande eredità linguistica lasciata dal poeta. Fra i neologismi di questo mese c’è “infuturarsi”, che è un modo per entrare nel futuro, o meglio per fare profezie, e che è stato ripreso in tempi moderni da scrittori come D’Annunzio, Montale e Pasolini e parole che usiamo ancora oggi, come “botolo”, un cagnetto da quattro soldi che ringhia e abbaia per nulla.

A Dante saranno dedicate anche le “Pillole linguistiche”, sempre a cura degli esperti dell’Accademia della Crusca, che potrete trovare nel blog dedicato sull’Informatore on line, e la mostra che si aprirà a marzo nella Sala delle Pale. Grazie anche alla collaborazione con Unicoop Firenze, saranno esposti volumi, incunaboli e preziose riproduzioni fotografiche di manoscritti antichi delle opere di Dante conservati nella Biblioteca accademica oltre a materiali d’archivio collegati all’edizione del 1595 della Commedia curata dagli Accademici della Crusca.

700 Dante

L’Accademia della Crusca è una delle oltre trenta istituzioni, riunite in un Comitato organizzatore coordinato dal Comune di Firenze, con il supporto al coordinamento di Mus.e, associazione che cura la valorizzazione del patrimonio dei Musei Civici Fiorentini, la cui attività vede da tempo la partecipazione di Unicoop Firenze. Insieme hanno deciso di raccontare la storia di Dante e della sua Firenze, mai dimenticata nonostante l’esilio, in “700 Dante”, un ricco programma, digitale e non, con conferenze, giornate di studi, eventi e mostre, che copre tutto il 2021 e che si prolungherà anche il prossimo anno. Fra gli appuntamenti di febbraio, il ciclo di lezioni in streamingMondi e voci dantesche” a cura dell’Accademia la Colombaria, per scoprire, fra l’altro, la geografia della Commedia e il rapporto di Dante con la medicina.

Fra le iniziative promosse direttamente dal Comune e dai Musei Civici Fiorentini, la mostra fotografica “Dante 700 – Un ritratto di Dante e di luoghi del poeta nelle fotografie di Massimo Sestini”, visitabile, non appena riapriranno i musei, nel complesso monumentale di Santa Maria Novella e prorogata fino a fine marzo. La mostra aveva dato il via in autunno alle celebrazioni del settimo centenario della morte di Dante a Roma, nelle sale del Quirinale, per essere poi trasferita a Firenze.

“Dante 700” è un emozionante viaggio attraverso 23 scatti speciali, alla ricerca dell’eredità che l’autore della Divina Commedia ci ha lasciato. Da Firenze a Ravenna, dove sono conservate le sue spoglie, passando per la sorgente dell’Arno sul Monte Falterona, ma anche Venezia, Roma, Verona e Poppi, Sestini va alla scoperta di come e quanto il sommo poeta continui ad accompagnare le nostre vite.

Il calendario completo è su 700dantefirenze.it

Musica Divina

Foto Marco Borrelli

Con ORT Orchestra regionale toscana programmi musicali originali, ispirati a vari temi, che trarranno spunto dall’opera e dalla vita di Dante Alighieri. Si parte con il tema del viaggio, sei concerti, il primo è stato il 21 gennaio, per poi andare avanti sino a marzo. Tutti i giovedì alle ore 21.00 un concerto in streaming.

I prossimi concerti: Liszt e Brahms (28/1, Khochanovsky, De Maria), viaggio nel cuore dell’Europa continentale; la Russia (4/2 Krylov) con Pëtr Il’ič Čajkovskij; Argentina e Spagna (18/2 Venditti, Sidorova) per omaggiare Piazzolla a 100 anni dalla nascita, con le composizioni di De Falla e Ginastera; infine di nuovo in Europa (25/2 Stenz e 4/3 Lonquich), con Mozart, Beethoven, Haydn e Mendelssohn.

All’attività concertistica si aggiungerà, rinnovandosi, anche quella discografica. Sono in
programma in questi mesi nuove incisioni che coinvolgeranno grandi artisti italiani. Si apre
una nuova prospettiva progettuale stabile e di lungo respiro che unisca grandi capolavori e
celebri solisti italiani nel tentativo di dare una propria personale lettura di questi
capolavori.
Il primo progetto vedrà impegnati Enrico Dindo e Daniele Rustioni in un tema
monografico sui lavori per violoncello e orchestra di Antonín Dvořák, fra cui il celeberrimo
Concerto per violoncello e orchestra, e due brani originali (Klid e il Rondò) più una
trascrizione dello stesso Dindo.

Oltre Firenze

All’insegna di un Dante testimone culturale della Toscana nel mondo, ecco le iniziative della Regione. Sotto il nome di “Dante o’ tosco”, due giornate consacrate al poeta: il 25 marzo, data di inizio del viaggio della Commedia, per la prima vera edizione del “Dantedì” il cui numero zero lo scorso anno si è svolto solo in digitale a causa dell’emergenza sanitaria, e il 14 maggio, in cui sarà ricordato il corteo delle bandiere che inaugurò in piazza Santa Croce a Firenze nel 1865, per i 600 anni dalla nascita, la statua di Dante realizzata da Enrico Pazzi e l’inizio della stagione di Firenze Capitale d’Italia. Inoltre, la app “Dante’s Journey” sarà utile per scoprire, giocando, quanto si conosce del poeta, mentre l’iniziativa “Le vie di Dante” proporrà itinerari turistici e cicloturistici nell’ambito di un progetto fra Toscana ed Emilia Romagna.

Ma soprattutto arriveranno sorprese con la “carica dei 101”, cioè le realtà – 94 comuni e 7 aree geografiche (Lunigiana, Garfagnana, Casentino, Mugello, Maremma, Val di Chiana e Romagna toscana) – citate in modo esplicito o indiretto nei canti della Commedia, e che saranno il nucleo fondamentale delle celebrazioni. Da Fucecchio (centro di affari del padre di Dante) a Castelfiorentino (dove si firma la pace dopo la battaglia di Montaperti), a Montegemoli (che viene ricordato come paese di nascita della madre del poeta: luogo della geotermia e, pare, di ispirazione quanto al fumo infernale), ogni luogo potrà valorizzare e promuovere il proprio legame con Dante.

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