Lungo l’Arno

Inaugurato un tratto della ciclovia sul fiume della Toscana. Dal 4 al 21 novembre a Firenze la mostra “Arno sicuro, Arno pulito, Arno da vivere”. Esposto anche il pannello di Arno2016 che riporta la “mappa partecipata” del fiume

Dove nasce l’Arno, nasce anche il progetto di una ciclovia che, costeggiando il fiume, attraversa la regione. Un percorso pensato e realizzato appositamente per le due ruote, secondo un’idea di mobilità sostenibile valida sia per spostamenti pendolari e quotidiani, ma anche per turisti responsabili, che in tutta Europa già dimostrano di apprezzare i percorsi ciclabili. Una “via” lunga 400 km che porterà i ciclisti ad attraversare la Toscana dalla sorgente dell’Arno fino a Pisa, con una proiezione verso il lago di Chiusi col sentiero della Bonifica. A fine settembre è stato inaugurato il pezzo iniziale, sedici km di “tratto della Sorgente” che collegano Stia a Bibbiena, dove la strada si congiunge al tratto già realizzato.

In bici, perché

Tanti i motivi per pensare a un’esperienza in bicicletta: primo perché condiziona positivamente il nostro impatto ambientale, se è vero che la riduzione della Co2, legata al muoversi in bici anziché in auto, può dare una mano a diminuire il livello di inquinamento. Secondo, perché pedalare ci aiuta a stare in salute e in forma e, anche se non siamo allenati, l’evoluzione tecnologica mette a disposizione le e-bike o bici elettriche, che permettono davvero a tutti di sfruttare le ciclovie più belle e comode e di affrontare qualche salita. Se poi pedalando si possono ammirare paesaggi unici come quelli toscani, il benessere è assicurato.

Il progetto

Quella dell’Arno si ispira alle moderne ciclovie europee e propone un percorso che tocca punti di interesse, da scoprire o riscoprire, come il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi e il Parco regionale di Migliarino e San Rossore. Non solo, la pista ciclabile tocca le riserve naturali regionali di Ponte a Buriano e Penna e Valle dell’Inferno e Bandella, collega città artisticamente importanti come Firenze, Pisa e Arezzo e attraversa il cuore della civiltà etrusca e della bonifica lorenese in Val di Chiana.

La ciclovia potrà contare su un sitema di collegamento bici/treno/bus. Il 54% di questo sistema è già percorribile in completa sicurezza, o in fase di realizzazione, e verrà completato a breve. Nel corso del 2019-2020 è prevista la partenza dei lavori per il completamento del tratto in Casentino, nel Valdarno aretino e di tutto il tratto che va da Montelupo Fiorentino al mare, attraversando la provincia di Pisa, per un totale di oltre 120 km.

A partire da Arno 2016

Il progetto della Regione Toscana si intreccia con “Arno 2016”, promosso da Unicoop Firenze nel cinquantesimo dell’alluvione del 4 novembre 1966, per recuperare il rapporto dei toscani con il loro fiume, non più presenza minacciosa ma nuovamente luogo di vita, dove si concentrano usi e utilizzi, costruzioni e osservazioni della flora e della fauna locale. Con “Arno 2016”, duemila volontari, con il coinvolgimento delle sezioni soci Coop, delle amministrazioni comunali, degli archivi e delle associazioni del territorio, hanno disegnato la mappa dei 254 luoghi della memoria e del vivere il fiume, che si intrecciano con il percorso della ciclovia della Regione Toscana (www.coopfirenze.it/arno2016), con evidenziati punti di interesse come opere idrauliche, ponti e guadi, porti e approdi fluviali, opifici e industrie, musei e attrazioni culturali, sport e attività ricreative.

«La scelta che abbiamo fatto è chiara: disegnare un sistema regionale di ciclovie capace di connettersi sia con i grandi itinerari nazionali sia con le ramificazioni territoriali – afferma l’assessore ai trasporti della Regione Toscana, Vincenzo Ceccarelli –; gli assi portanti sono rappresentati dalla Ciclovia dell’Arno e dalla Ciclovia Tirrenica, i due itinerari sui quali ci siamo concentrati per primi e che sono più avanti nella progettazione e realizzazione».

Da Capo d’Arno a Ponte a Buriano

Già nella zona della sorgente del fiume, le tappe per una pedalata alla scoperta del territorio non mancano: si va da Capo D’Arno, il punto in cui nasce il fiume, al Mulino di Bucchio, primo nucleo di case in cui si imbatte l’Arno, perfetto esempio di come nei secoli sia stata sfruttata l’energia dell’acqua per la molitura e per aiutare l’uomo nei compiti più pesanti. L’Arno è ancora un ruscellino con l’acqua limpidissima. Stia stessa può essere considerata una piccola perla del territorio, con il suo centro storico, la pieve romanica, la piazza con i portici e, non ultimo, il sistema di canalizzazioni organizzato per far arrivare l’acqua nelle botteghe artigiane di un tempo, che proprio grazie alla vicinanza del fiume si sono potute sviluppare.

Altra tappa: il medievale Ponte a Buriano dove, oltre all’Arno, si incontra anche Dante e si può ben comprendere cosa intendeva il sommo poeta descrivendo l’ansa del fiume come quel tratto dove l’Arno “disdegnoso torce il muso” agli aretini. Dal Medioevo alla Resistenza, il Ponte a Buriano vale una visita anche per aver resistito, insieme al Ponte Vecchio, alla Seconda Guerra Mondiale.

Il Sentiero della Bonifica

Il tratto di collegamento fra la ciclovia dell’Arno e il Sentiero della Bonifica è stato inaugurato nel luglio 2019. Piatto e adatto anche per escursioni in famiglia, si snoda per 62 km percorribili in bici o a piedi attraverso tutta la Val di Chiana. Basta una breve deviazione per spingersi verso città d’arte come Montepulciano e Chiusi, Arezzo, Castiglion Fiorentino e Cortona, mentre lungo tutto il percorso si può osservare come si confrontano forza dell’uomo e forza della natura. L’incontrarsi di luoghi ancora incontaminati e spazi antropomorfizzati è un tema di interesse centrale per tutto il percorso dell’Arno, il racconto di una storia in parte ancora da scrivere, quella del fiume e di chi lo vive e lo vivrà, d’ora in poi ancora di più grazie alla nuova ciclovia.

Arno da vivere

Dal 4 al 21 novembre a Firenze la mostraArno sicuro, Arno pulito, Arno da vivere”. Due le sedi: alla sala Carlo Azeglio Ciampi, in via de’ Pucci, e al Centro Zap, in vicolo Santa Maria maggiore.

La mostra permetterà di ‘vedere’ e conoscere le tre tratte del fiume, del territorio aretino, fiorentino e pisano, con le attività che lo caratterizzano e le opere in corso per la messa in sicurezza. Nelle sale espositive Carlo Azeglio Ciampi si snoda la grande mostra multimediale con l’installazione scenica firmata da Giancarlo Cauteruccio e con la più ampia documentazione visiva e materiale mai presentata sullo stato di salute dell’Arno. Centinaia di immagini, video, foto, progetti che hanno già trasformato il fiume e che ancora lo cambieranno nei prossimi anni. La mostra raccoglie anche una serie di video di registi e videomaker che in questi anni hanno raccontato il fiume da diverse prospettive.

Esposto anche il pannello di Arno2016 che riporta la “mappa partecipata” del fiume.

Presso il Centro Zap, invece, sarà allestita, a cura dell’ Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale la mostra sugli interventi in atto per mettere in sicurezza il fiume.

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