Sempre di corsa, anche a tavola, lo stile di vita “accelerato” finisce per pesare sulle abitudini alimentari dei bambini. Con la dottoressa Gianna Taviani, dietista del servizio di Dietetica professionale del Meyer, facciamo il punto sugli errori più comuni.
Colazione, portiamoci avanti
È il pasto che detta il ritmo alimentare al resto della giornata e, come già spiegato, gli orari dei pasti sono fondamentali. Eppure finisce spesso penalizzato dalla fretta di uscire. «Un consiglio: apparecchiamo la tavola la sera prima, con la tazza preferita da nostro figlio, in modo tale da risparmiare tempo la mattina e invogliare il bambino a usarla per fare colazione».
Doppia merenda, attenzione
Tutti gli spuntini della giornata sono importanti, per interrompere il digiuno e spezzare la fame, ma è fondamentale gestirli bene: «Ad esempio, molte scuole che hanno l’uscita alle 14 hanno raddoppiato le ricreazioni: questo però non dovrebbe tradursi in un raddoppio della merenda mattutina. Se invece se ne fanno due, allora una dovrebbe essere a base di frutta e l’altra magari con un pezzo di schiacciata vuota, senza farciture, oppure con dei crackers o simili».
Attenti a quei social
Quando si hanno figli adolescenti: «Se ci accorgiamo che all’improvviso nostro figlio smette di volere un alimento che fino a quel momento aveva mangiato senza problemi, indaghiamo per capire perché lo sta facendo e per escludere che sia influenzato dalle tante informazioni inesatte che girano sui social in tema di alimentazione».
Le porzioni non sono uguali per tutti
«Ricordiamoci che un bambino non ha lo stesso fabbisogno calorico di un adulto; quindi le porzioni degli alimenti che portiamo a tavola per lui dovranno essere diverse dalle nostre. Utilizzare la bilancia per dosare gli alimenti può essere utile: basta farlo un paio di volte, per rendersi conto di quali siano le giuste porzioni e regolarsi per quelle successive».
Via saliera e formaggiera dalla tavola. «La saliera e la formaggiera non dovrebbero essere portati in tavola. In questo modo i bambini non si abitueranno alla tentazione di ri-salare o condire in modo esagerato con “nevicate” di parmigiano (che è comunque un alimento proteico e salato a sua volta). E, comunque, ricordiamo che non andrebbe aggiunto sale agli alimenti destinati ai piccoli fino ai 2 anni di vita». Anche la gestione delle spezie per i bambini in cucina deve essere attenta.
Altro suggerimento: «Dopo aver impiattato, evitiamo di portare in tavola le pentole con gli avanzi e in generale i piatti di portata che possono invogliare a eventuali bis una volta finita la prima porzione. Al contrario, è importante che siano sempre ben visibili agli occhi del bambino frutta e verdura, possibilmente di stagione».
Piatto unico per chi va di fretta
Sappiamo bene che la varietà alimentare è importante, perché ci garantisce di assumere i nutrienti di cui abbiamo bisogno: «È questo il motivo per cui raccomandiamo di fare pasti completi, che ci forniscano vitamine, sali minerali, acqua, proteine, lipidi e zuccheri».
Quando il tempo è tiranno, una buona soluzione sono i piatti unici. Qualche esempio? «La pasta al ragù, la pasta alla carbonara, la pasta al pesce oppure con i legumi. Se abbiniamo i cereali (vanno benissimo anche riso, orzo, farro etc) a una fonte proteica e alla verdura, otteniamo un ottimo piatto completo».
Altri tre consigli
Mangiare piano conviene: aumenta la sensazione di sazietà e aiuta la digestione. Attenzione ad abituare i bambini piccoli ai sapori (dolci e salati) forti, perché poi è difficile tornare indietro. Mangiamo tutti insieme ogni volta che è possibile.