Cosa sarebbero stati Marlene Dietrich o Humphrey Bogart senza l’immancabile sigaretta? Ingrediente fondamentale del loro fascino, ma anche killer silenzioso che causa il tumore del pomone. I nostri nonni lo chiamavano il “brutto male”. Oggi ne siamo tutti consapevoli, ma il fascino della sigaretta resiste soprattutto fra i più giovani.
«Ogni anno in Toscana si registrano circa 2650 nuovi casi di tumore del polmone (1800 uomini e 850 donne), risultando il secondo più frequente tra gli uomini e il terzo fra le donne e la principale causa di morte per cancro con il 18,8% dei casi, circa 34mila persone» racconta Salvatore Cardellicchio, responsabile del Centro Antifumo dell’ospedale fiorentino di Careggi. E proprio da questo centro è coordinato per la Toscana lo screening nazionale, partito a novembre, rivolto a fumatori ed ex fumatori.
Quanto è importante una diagnosi precoce?
Fondamentale, poiché quanto più tardivamente la malattia viene riconosciuta, minori saranno le possibilità di guarigione. Attualmente più del 30% dei pazienti arriva alla diagnosi in uno stadio avanzato, e le cure possono avere solo un carattere palliativo, mentre abbiamo reali possibilità di cura e guarigione, se la diagnosi è chiara prima della formazione di metastasi.
In cosa consiste lo screening in corso e a chi è rivolto?
Consiste in una Tomografia Computerizzata del torace a bassa dose, da ripetere a un anno di distanza in un gruppo di pazienti e a due anni in un altro gruppo (questo per capire se possiamo avere gli stessi risultati di efficacia nel distanziamento dei controlli), ed è rivolto alle persone ad alto rischio di sviluppare un tumore del polmone, cioè di età compresa fra 55 e 75 anni, fumatori o ex fumatori da meno di 15 anni e che abbiano fumato nella loro vita più di 20 sigarette al giorno per 30 anni.
Sottoporsi ad esami che comportano radiazioni può essere dannoso…
Anche le radiazioni sono un fattore di rischio importante, ma la tomografia a bassa dose di questo screening minimizza il rischio, e per questo, soprattutto nelle persone che più facilmente potrebbero avere un tumore, il rapporto rischio-beneficio è nettamente a favore del beneficio.
Ci sono però anche oltre settemila non fumatori che ogni anno si ammalano di tumore ai polmoni: quali le cause?
Esiste una predisposizione geneticamente determinata a sviluppare un tumore, ma numerosi studi, fra cui quelli pubblicati dall’American Association for Cancer Research (Associazione per la Ricerca sul Cancro), hanno calcolato la quota di tumori attribuibili ai più importanti fattori di rischio noti, evidenziando che il fumo è causa di circa il 33% di tutti i tumori, l’obesità il 20%, le infezioni l’8%, l’inattività fisica il 5%, l’alcol il 4%, le radiazioni ionizzanti e l’inquinamento atmosferico il 2%. Sono molte le azioni da mettere in atto per un’efficace prevenzione primaria, ma il fumo rappresenta la principale causa di morte evitabile, e non solo per patologie tumorali. Lo screening per le persone a rischio è dimostrato essere un atto fondamentale di prevenzione secondaria, non solo del tumore del colon-retto e della mammella, ma anche del tumore del polmone.
Partecipa!
Per rientrare nello screening è necessario candidarsi on line. Tutte le info su www.programmarisp.it