Come una corretta alimentazione può aiutare a smettere di fumare

I consigli del dottor Roberto Boffi, pneumologo all’Istituto dei tumori di Milano e vicepresidente della Sitab

Smetto quando voglio: Il titolo di un film italiano di successo si adatta bene ai fumatori, che grazie a nuovi studi potrebbero essere facilitati in questa importante decisione. Al centro di tutto l’alimentazione: alcune semplici ricette, infatti, possono aiutarci a smettere di fumare. Perché, se gli alibi sono sempre tanti – «non smetto sennò ingrasso», «quando bevo il caffè devo accendere una sigaretta», «un tiro dopo i pasti cosa vuoi che sia» -, anche i metodi per rendere questo percorso meno difficile non mancano, come emerso durante il congresso nazionale della Sitab, Società italiana di tabaccologia, che si è svolto a ottobre a Firenze.

Tre comandamenti

«Sono tre i punti chiave da risolvere – spiega il dottor Roberto Boffi, pneumologo all’Istituto dei tumori di Milano e vicepresidente della Sitab, co-autore con Anna Villarini e Lorella Beretta del libro Smetti di fumare con gusto (Sperling & Kupfer editore) -: non ingrassare, mitigare la sindrome dell’astinenza, velocizzare la “guarigione” dai danni del fumo. Come spieghiamo nel libro, alla base di tutto c’è una corretta alimentazione e in particolare la stagionalità dei prodotti. Infatti io suddivido le ricette e i consigli per ogni stagione, anche se ritengo che la primavera e l’autunno siano le migliori per prendere certe decisioni, perché sono fasi di passaggio».

Tornando ai tre punti, mangiando bene, specialmente con prodotti a km zero, e facendo moto, è possibile non ingrassare; certe ricette a base di insalate che scrocchiano, o il pinzimonio, aiutano a mitigare il rischio dell’astinenza; alcuni cibi come i frutti rossi, le mele, l’uva, gli agrumi, hanno un effetto antiossidante che velocizza la ripresa dai danni dal fumo. «Certo non bisogna esagerare – continua Boffi -: nei nostri studi fatti su migliaia di pazienti ci sono capitati episodi curiosi come quello di una persona che era passata da 30 sigarette al giorno a 30 albicocche, con altri rischi e con la certezza di non seguire la stagionalità degli alimenti che noi consigliamo».

Servono tempo e determinazione

Ci vuole un po’ di tempo per smettere, ed è bene conoscere gli effetti che producono sul nostro organismo alcuni alimenti. Per esempio si sa che i mirtilli fanno bene a chi ha problemi alle vie urinarie, un pezzetto di cioccolato è consigliato ma non alla sera perché può provocare insonnia, il pesce è importante, così come il riso o l’hummus, mentre è bene limitare la carne e l’alcol. Ci sono poi dei piccoli accorgimenti da tenere sempre presenti, come scegliere di bere al bar una tisana invece di una bevanda zuccherata. E se dopo il caffè torna la voglia di sigaretta, un pezzetto di liquirizia può frenarla senza correre il rischio di ingrassare, come invece avverrebbe con una caramella zuccherata.

«Nel libro proponiamo anche 12 semplici ricette, tre per ogni stagione, elaborate dallo chef Cesare Battisti che ha collaborato gratuitamente al libro (il cui ricavato andrà in parte all’Istituto dei tumori), che essendo un ex fumatore ha notato gli effetti benefici di alcuni cibi e la ricomparsa dei sapori, che spesso si perdono fumando molto».

Naturalmente per smettere di fumare si può anche essere seguiti da medici e prendere dei farmaci specifici, ma associare l’attenzione all’alimentazione in questa terapia è una novità importante. «Il problema del fumo non è solo legato alla salute – conclude il dottor Boffi -, ma anche ai problemi che genera, come quello, ad esempio, dello smaltimento dei mozziconi, spesso gettati nell’ambiente. E riguarda anche le sigarette elettroniche: anche loro possono avere un contenuto di nicotina rilevante».

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