Sembra proprio che le procedure estetiche, un tempo appannaggio esclusivo delle donne e quasi un tabù per gli uomini, stiano diventando un’opzione sempre più frequente tra i maschi di qualsiasi età. Negli ultimi anni, infatti, sempre più uomini cercano di raffinare l’aspetto e migliorare la propria autostima ricorrendo a trattamenti estetici, tanto che le statistiche parlano di un incremento addirittura del 25%.
È così? «Sì, è proprio così. I trattamenti estetici stanno diventando una scelta sempre più popolare e sia nel mercato europeo che in quello americano hanno mostrato questo incremento negli ultimi due anni. Mentre le realtà asiatica, mediorientale e sudamericana mantengono una percentuale di richieste femminili superiore al 90% – spiega Jacopo Scala, chirurgo plastico -. Personalmente devo dire che ho incontrato crescite leggermente inferiori per quanto riguarda le richieste maschili, ma la tendenza è sicuramente in aumento».
Quali sono i trattamenti più richiesti?
Le maggiori richieste di interventi di medicina estetica del mondo maschile sono la mesoterapia, trattamento nel quale si impiegano sostanze, tra le quali anche vitamine, per migliorare o mantenere il trofismo cutaneo, poi la cura e la prevenzione dell’alopecia, ma anche trattamenti di filler (soprattutto per le labbra) e Botox per eliminare o attenuare le rughe del volto. È importante però sottolineare che ogni persona ha esigenze diverse e i trattamenti possono essere personalizzati in base alle necessità di ciascuno.
E per quanto riguarda gli interventi chirurgici quali sono i più richiesti?
Sono la rinoplastica e la liposuzione-liposcultura, oltre che il trapianto di capelli. Devo però precisare che recentemente, con la comparsa dei farmaci antiobesità, sta diminuendo la richiesta di trattamenti di liposuzione, mentre aumentano quelli per la liposcultura anche riparatoria, cioè per correggere gli inestetismi come lo svuotamento delle guance o la lassità cutanea, che il rapido dimagrimento causato da questi farmaci a volte procura.
Perché molti uomini vanno in Turchia per fare il trapianto di capelli?
Turchia e Albania sono diventate una meta per i trattamenti di chirurgia estetica, sia per il loro prezzo competitivo rispetto ad altri Paesi europei o americani, sia perché il marketing del turismo a scopo chirurgico, il cosiddetto “turismo sanitario”, è fortemente aumentato e si avvale di algoritmi estremamente efficaci per individuare potenziali clienti in rete. Direi inoltre che il livello tecnico in questi Paesi è buono, ma rimane il gravissimo problema dell’assistenza post-chirurgica perché, se ci sono delle complicanze, i pazienti sono di fatto lasciati a se stessi, non potendo quasi mai tornare all’estero per ulteriori cure o trattamenti. Per questo motivo, tutte le associazioni scientifiche sconsigliano fortemente di affidarsi a dei professionisti che poi non potrebbero farsi carico di eventuali problemi. In generale, dunque, è importante che i pazienti siano consapevoli dei potenziali problemi delle complicanze post-operatorie quando si sottopongono a un trapianto di capelli all’estero, pianificando il follow-up chirurgico con il medico prima di tornare in patria.