Arriva dal lontano oriente, è bella, aromatica e ricca di proprietà salutari: parliamo della perilla, una pianta ancora poco conosciuta dal grande pubblico ma che certo merita la nostra attenzione. Coltivarla è piuttosto semplice e i suoi utilizzi sono molteplici. Appartiene alla famiglia delle Labiate, come la menta e il basilico; è un’essenza erbacea annuale, originaria di Cina, Corea, Vietnam e Giappone, dove si coltiva da tempi remoti. Data la sua popolarità, in queste aree geografiche ne esistono moltissime varietà: con foglie lisce o arricciate, di colore verde, magari con venature viola, foglie rossastre o viola scuro. Le più comuni sono Perilla frutescens viridis, con foglie verde chiaro, e la Aka Shiso cheinvece ha foglie rossastre e più arricciate.
Come coltivarla
La perilla cresce fino a un’altezza di circa 60-80 cm e si adatta a vivere in vaso così come in piena terra; resiste bene alle piogge, come a periodi di siccità. Ama terreni fertili – anche se cresce in quasi ogni tipo di substrato – e posizioni soleggiate o semi ombrose. Sta bene anche nell’orto, accanto a pomodori e insalata, o nell’aiuola dedicata alle aromatiche, dato lo spiccato profumo che ricorda un po’ l’anice, la cannella e la melissa.
Per seminare la perilla, il periodo adatto è da marzo a luglio; si procede con una semina di superficie in alveoli, o anche in pieno campo. Il tempo di germinazione è di circa dieci giorni; bisogna aver cura, in questo periodo, di mantenere sempre la terra umida ed esposta alla luce. La perilla cresce bene con temperature superiori ai 18°C; si può sistemare il seminato anche in serra o dietro a una finestra ben illuminata. Si trapianta in vaso o in piena terra, a una distanza di circa 20 centimetri fra un esemplare e l’altro.
Come usarla
Questa pianta preziosa, dal profumo avvolgente ed esotico, svolge quindi molte funzioni: ornamentale, orticola e medicinale.
Tutte le parti della pianta sono edibili e utilizzabili: le foglie più tenere sono ottime – anche se il sapore intenso risulta decisamente insolito, specie per i palati occidentali – in insalata, magari in piccola quantità; i piccoli fiori bianchi crescono in spighe lunghe una decina di centimetri e si possono consumare essiccati nelle tisane, o come spezia per insaporire sughi, risotti, salse e frittate.
Anche i semi, piccoli e numerosissimi, si usano come quelli del papavero, per guarnire il pane o nelle insalate. Inoltre, da questi semi si estrae un olio molto pregiato, ricchissimo di omega-3, utile per prevenire malattie cardiovascolari e mantenere una buona idratazione cutanea.
Possiede, inoltre, proprietà antisettiche, antibatteriche, antispasmodiche, espettoranti, carminative, emollienti e toniche. Le foglie si usano in caso di tosse e raffreddore, catarro, dolori addominali. I semi hanno proprietà analoghe, in più sono anche antiasmatici, quindi efficaci nel trattamento di quest’affezione respiratoria, oltre che per intossicazioni alimentari e problemi allergici come rinite, orticaria o eczema.
Curiosità
- Le foglie di perilla rossa sono impiegate per colorare dal rosa pallido al rosso profondo.
- L’olio di perilla è prezioso anche per la produzione della carta, così come per l’arte tipografica poiché se ne estrae un inchiostro.
- In oriente la perilla è chiamata “pianta della giovinezza”. È uno degli ingredienti dei famosi involtini primavera.