Il tempo della natura

Tradizioni popolari e scienza qualche volta si strizzano l’occhio. Da sempre l’uomo ha cercato, nei comportamenti degli animali e nella natura, risposte e spiegazioni a molti fenomeni. E che dire del buono e del cattivo tempo e delle stagioni che tanto condizionano i raccolti?

Mauro Consolini, appassionato di storia, ci dice che furono Greci, Romani e Bizantini, attraverso l’osservazione dei comportamenti degli animali, a porre le basi «di quella meteorologia popolare che, insieme all’osservazione delle nuvole, è stata per anni l’unica opportunità per prevedere il ciclo della pioggia, così vitale per il lavoro contadino. Un’attenta osservazione poteva dunque, con un po’ di fortuna, scongiurare un anno di fame e carestia, e non c’è quindi da meravigliarsi se la tradizione proverbiale del mondo agricolo sia particolarmente ricca di consigli sui segni del tempo.

La scienza ha talvolta dato spiegazioni a certi fenomeni, come nel caso delle rondini che, se volano sfiorando il terreno e i fiumi, annunciano l’arrivo della pioggia».

«Se le rondini volano basso, allunga il passo», suggerisce infatti un detto popolare, ma anche il volo a pelo d’acqua delle libellule e i piccoli salti a bocca aperta che fanno i pesci in varie occasioni anticipano la pioggia.

«Questo avviene perché i moscerini con la bassa pressione si spostano negli strati inferiori dell’aria – prosegue Consolini – alla ricerca di una temperatura più mite, diventando facili prede per gli insettivori.

L’avvicinarsi di una perturbazione rende le mosche e i tafani più fastidiosi e mordaci, le farfalle svolazzano attorno alle case e alle finestre, i bruchi camminano sulle piante, le lumache escono alla ricerca di un posto elevato per non morire affogate, lo stesso vale per il lombrico, mentre il ragno abbandona la propria tela per ripararsi in zone coperte e cammina nervosamente sui muri, e se i grilli e le cicale interrompono improvvisamente, nei mesi estivi, i loro canti, probabilmente arriverà un temporale».

Quando sta per piovere i rospi, come molti altri anfibi, escono dalle loro tane e cantano con perseveranza, le rane lo avvertono con due o tre giorni di anticipo gracidando quando è già concluso il periodo dell’amore. Scrive il poeta Benedetto Menzini (1646 -1704): «Sento in quel fondo gracidar la rana / indizio certo di futura piova».

Se sta per piovere le api non si allontanano dall’alveare, pare perché la loro vista sia molto limitata dalla scarsa luminosità quando il cielo si oscura per la minaccia di un temporale. Il mutamento delle condizioni climatiche ci viene segnalato anche dagli uccelli.

Corvi e cornacchie si bagnano nelle fontane o nei torrenti e cantano a gran voce, il picchio “martella” con maggiore insistenza – racconta Consolini – mentre le gazze, che solitamente volano in coppia, se il tempo minaccia acqua vanno alla ricerca del cibo una alla volta, in modo che la covata rimanga sempre protetta e al caldo. Le galline sbattono le ali e “fanno il bagno” rotolandosi nella terra, il gallo si gratta e canta fuori orario. Anche le oche sbattono le ali e si lisciano le piume con il becco spalmando una sostanza che le rende impermeabili.

«Quando la vacca tiene il muso in su, brutto tempo viene su» recita un altro proverbio, infatti nella civiltà contadina l’osservazione dei bovini e dei maiali era la più diffusa per prevedere i cambiamenti del meteo. Buoi e vacche con l’abbassamento della pressione atmosferica cominciano a leccarsi il muso e a muggire con insistenza, mentre il maiale grufola concitatamente sfregandosi contro i muri. «Una spiegazione di questi comportamenti potrebbe essere data dal fatto che con l’avvicinarsi di una perturbazione l’elettricità dell’aria aumenta provocando prurito in molti animali» specifica Consolini.

E i gatti? «Quando il gatto si lava in continuazione il muso con le zampe – conclude lo studioso – ,s’avvicina la pioggia. Si dice anche che quando sbadiglia di continuo si stia preparando un violento temporale o un forte vento, e se volge la schiena al fuoco è segno che presto nevicherà, ma se graffierà le gambe del tavolo, il freddo è in arrivo».

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