I toscani e le buone pratiche sulla sostenibilità

I risultati del sondaggio condotto dall'Istituto di ricerche di mercato Modus. In questi giorni in distribuzione gratuita nei Coop.fi è tornata la Guida partecipata all'ecologia quotidiana

Sostenibilità e riciclo in primo piano, ma attenti agli errori. Ad esempio, bene sciacquare barattoli di vetro e plastica prima di differenziali, ma non è necessaria una pulizia accurata, come invece pensano quasi 9 toscani su 10, altrimenti si aiuta l’ambiente con il corretto smaltimento, ma si spreca acqua inutilmente.

Gusci di vongole e cozze per sei persone su dieci vanno nell’umido, mentre dovrebbero finire nell’indifferenziato. Non è facile, è vero, anche perché spesso le indicazioni sulla raccolta differenziata variano da Comune a Comune, per questo si consiglia di consultare i siti web delle aziende che se ne occupano per fare al meglio la selezione dei rifiuti.

La ricerca condotta dall’Istituto di ricerche di mercato Modus, che per la sua ultima analisi in tema di sensibilità ambientale dei toscani ha preso spunto dai buoni propositi dell’Informatore per un 2021 verde, ci racconta di toscani sensibili all’ambiente, ma ancora confusi su alcuni aspetti, come la raccolta differenziata.

Al campione dei 790 residenti, dai 18 ai 70 anni, che hanno risposto al questionario inviato via mail dal 14 al 18 gennaio (per partecipare ai prossimi sondaggi, andare su www.modustoscana.it), è stato infatti chiesto quale attività svolgono o vorrebbero intraprendere per la salvaguardia dell’ambiente.

Per il 52% degli intervistati la corretta raccolta differenziata è ritenuto l’impegno più importante. Per un intervistato su 5 invece è prioritario acquistare prodotti con pochi imballaggi e poca plastica, mentre il 13% è attento a usare sistemi di mobilità sostenibili (bici e mezzi elettrici ecc.). L’8% difende l’ambiente acquistando prodotti a km 0 e da agricoltura biologica e il 7% informandosi sui temi della sostenibilità.

Suggerimenti per le aziende

Accanto a tanta buona volontà ci sono anche delle richieste per il mondo della produzione e della distribuzione. Il 38% degli intervistati, ad esempio, trova che le confezioni dei prodotti non riportino in modo chiaro le indicazioni di smaltimento, anche se la maggioranza ne è soddisfatta.

Da qui alcuni suggerimenti: «Si dovrebbero usare dei bollini colorati per differenziare i principali materiali» afferma una persona intervistata, mentre un altro consiglia: «Perché non scrivere semplicemente io sono carta, io sono plastica e così via, senza fare uso di tanti simboli diversi?».

Ancora: «Vorrei trovare le indicazioni a caratteri grandi e sempre nella stessa posizione su tutti gli imballaggi», è la richiesta di un consumatore.

A questo proposito però i prodotti a marchio Coop si distinguono da anni per le etichette che “parlano”, che hanno anticipato notevolmente la normativa che prevedeva alcune indicazioni come obbligatorie solo da fine 2020 (il riferimento di legge è il decreto030920, n.116).

I prodotti a marchio Coop riportano in etichetta tre informazioni fondamentali per lo smaltimento, nel campo segnalato come “Coop per l’ambiente”:

  • la sigla identificativa del materiale (con abbreviazione e codice alfanumerico), in riferimento alla Decisione della Commissione europea 28/01/1997;
  • “che cosa è?”: descrive la tipologia di imballaggio e il materiale e, in caso di poliaccoppiati, indica il materiale prevalente;
  • “dove va?”: identifica il canale di smaltimento, ma deve essere indicata anche la filiera specifica di riciclabilità tecnica del materiale.

Sull’imballaggio inoltre viene evidenziata l’eventuale percentuale di materiale riciclato, da scarto industriale o da fonti rinnovabili.

Tante informazioni utili per gestire al meglio la spesa in chiave ecologica su ecologiaquotidiana.it/projects/la-guida/ e sulla prima guida partecipata all’ecologia quotidiana, tornata in questi giorni in distribuzione gratuita in versione cartacea nei Coop.fi.

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