Dentro le serre viareggine le prime pennellate di colore sono comparse a metà novembre, quando le varietà precoci hanno iniziato a virare verso il rosso. Ora le fioriture continueranno per buona parte di dicembre, ma a differenza di quanto si possa pensare non sono i petali a donare la tipica tinta allegra, bensì le brattee, delle “false foglie” che si generano intorno ai piccoli boccioli gialli. Ogni anno dai vivai della Floricoltura Maffucci escono un milione di stelle di Natale destinate al Centro e al Nord Italia. Una buona parte arriva per la tradizionale promozione soci nei punti vendita di Unicoop Firenze, con cui la collaborazione va avanti ormai da quindici anni grazie anche a numerose altre piante come ciclamini, ortensie e gerani.
La Toscana verde
Da sola la Floricoltura Maffucci di Viareggio dà lavoro a oltre cento persone. Un tassello del vivaismo toscano che sta ripartendo dopo un 2020 di montagne russe, dalla frenata del lockdown con tutto il settore in ginocchio, all’accelerata del periodo successivo. La nostra regione è una delle principali zone italiane dove si produce la stella di Natale, specie originaria del Messico che qui da noi ha trovato terreno fertile per la coltivazione in serra. Si tratta infatti di una specie tropicale, l’Euphorbia pulcherrima chiamata anche poinsettia, che perciò va trattata come tale quando la portiamo a casa. Farla sopravvivere per un anno e oltre può risultare difficile, tuttavia non è una missione impossibile, spiegano gli esperti della floricoltura.
Se cadono le foglie
In Messico cresce spontaneamente in natura toccando perfino i tre metri di altezza, alle nostre latitudini viene coltivata esclusivamente in vaso.
Perché l’Epifania, oltre alle feste, non si porti via pure la nostra bella stella di Natale, bisogna essere rigorosi.
Prima di tutto è necessario annaffiarla solo quando il terreno è ben asciutto e con parsimonia, evitando ristagni nel sottovaso.
Vietato vaporizzare acqua sulle foglie rosse: invece di prolungarne la vita, provocheremmo l’effetto contrario.
Attenzione inoltre al termometro. Se scende sotto i 15 gradi, la pianta perderà in un batter d’occhio tutto il fogliame e potrebbe non riprendersi dallo shock termico. Allo stesso tempo va tenuta lontana da fonti di calore, come termosifoni o caminetti, da correnti d’aria e da sbalzi di temperatura.
Il luogo dunque deve essere scelto con cura, preferendo nelle stagioni più fresche uno spazio luminoso in casa, mentre d’estate una zona esterna semi-ombreggiata. E poi la stella ama dormire tranquilla.
Per la poiinsettia le ore di buio devono essere continue e, per non danneggiarla a lungo andare, dobbiamo prediligere una stanza dove non si accende di continuo l’interruttore.
Rosse di nuovo
Se la pianta passa indenne le feste, con un pizzico d’impegno e un trucchetto da vivaista saremo in grado addirittura di tingerla nuovamente di scarlatto. Una volta caduta la maggior parte delle foglie bisognerà tagliare i rami a circa 10 centimetri dal terreno. A primavera vedremo crescere un piccolo cespuglio verde e da giugno a settembre la concimeremo.
In natura fiorisce solo quando le giornate sono brevi e per simulare questo cambio di luce basterà tenerla al buio o coperta per più di 12 ore al giorno fra ottobre e novembre. Così tornerà a colorarsi. Solo allora potremmo dire di avere veramente il pollice… rosso.
La rosa delle nevi
Non solo stelle. A dicembre nei Coop.fi si trova anche l’elleboro, soprannominato rosa di Natale per i petali bianchi color neve. È una pianta invernale resistente al gelo, che in natura cresce nei sottoboschi del Nord Europa. Specie protetta, viene coltivata per le feste natalizie nei vivai. D’inverno va tenuta all’esterno in una zona luminosa. D’estate in spazi molto freschi e ombreggiati.