La pentola a pressione da sessanta anni è la compagna del “cucinare bene in metà tempo” e, oggi più che mai, è alleata della buona cucina quotidiana. E se ancora non vi convince o non conoscete tutti i segreti del vapore, ecco qualche spunto per apprezzarne i vantaggi e usarla al meglio.
Quattro buoni perché
- Tempo: usarla permette di ridurre del 40% il tempo di cottura. Se, ad esempio, una ricetta con cottura tradizionale richiede 1 ora e mezzo, a pressione sarà pronta in 55 minuti. Anche quando fate tardi in ufficio, niente paura, tutto è possibile, anche una cena con lo spezzatino, una minestra di legumi o un purè di patate appena cotte e… schiacciate!
- Risparmio: meno tempo sul fornello con la fiamma al minimo, significa un minor consumo di gas, fino al 50 per cento in meno e risparmio di acqua, fino a un quinto in meno rispetto alla cottura tradizionale, in particolare per la cottura delle verdure, in quanto la pentola a pressione sfrutta anche i liquidi contenuti naturalmente dagli ortaggi. Nel caso del minestrone, ad esempio, la cottura richiede non più di un dito di liquido.
- Salute: questo tipo di cottura non disperde i principi nutritivi degli alimenti: ciò garantisce piatti naturalmente più saporiti che richiedono quindi meno condimenti. Salato o dolce, potete sperimentarla dal minestrone, alla frutta cotta, dal roast beef alle composte.
- Facilità d’uso: accendete il fornello, chiudete il coperchio e la cottura va da sé! Non serve mescolare e stare ai fornelli per controllare la cottura. Una volta finita la cottura e aperta la pentola, bastano pochi minuti per ultimare la cottura, aggiustare con sale e olio e addensare il fondo di cottura a fuoco vivo e senza coperchio.
Sei regole per non sbagliare
1. Quanta acqua: per cuocere a pressione, nella pentola deve esserci sempre del liquido (acqua, brodo, salsa di pomodoro), altrimenti gli ingredienti si attaccano. La quantità minima e massima è indicata all’interno della pentola e sul manuale d’uso.
2. Quanto cibo: nella pentola non va messo troppo cibo altrimenti qualche residuo potrebbe finire all’interno della valvola ostacolandone il lavoro. Per cuocere in sicurezza, il totale di liquidi e solidi non deve riempire del tutto la pentola.
3. Quali cotture: soffriggere o rosolare sono passaggi da fare a pentola aperta e a fiamma vivace. Una volta fatti questi passaggi, si può aggiungere il liquido, preferibilmente non freddo, e chiudere il coperchio.
4. Quanto tempo: il tempo di cottura va calcolato da quando la valvola di alza e inizia a sibilare e non da quando la pentola viene chiusa con il coperchio, altrimenti il rischio è di portare a tavola un cibo cotto male o in alcune parti ancora crudo.
5. Occhio al fischio: se durante la cottura la valvola “fischia”, significa che la pressione all’interno è eccessiva. In questo caso occorre abbassare il fuoco e usare una retina spargifiamma.
6. Occhio al coperchio: se il coperchio chiude male e lascia uscire vapore, la pentola non entra in pressione, il liquido all’interno si consuma e i cibi si attaccano. Per questo è importante verificare periodicamente che le guarnizioni siano integre ed elastiche.