Patate: tipi e utilizzo, non solo in cucina

Economiche e facili da far crescere a ogni latitudine, sono il quarto alimento più diffuso al mondo

Ce ne sono di tutti i colori, oltre quattromila varietà commestibili in giro per il globo. Un sacco di patate, è proprio il caso di dirlo. Gli italiani però le preferiscono “tricolori”, orientando le scelte di consumo sempre più su produzioni nazionali. Le classiche a pasta gialla, molto versatili sui fornelli; le bianche, farinose e quindi ottime per purè o gnocchi; quelle dalla buccia rossa, che grazie alla polpa soda sono ideali fritte o al cartoccio, e infine le novelle, perfette per l’arrosto. Ogni italiano consuma mediamente 87 chilogrammi di patate l’anno. Economiche e facili da far crescere a ogni latitudine, sono il quarto alimento più diffuso al mondo.

Fior fiore delle nostre terre

L’Italia ha comunque le sue eccellenze. Nei Coop.fi le troviamo rosse e bianche con il marchio Fior Fiore, che garantisce filiere tracciate, tecniche rispettose dell’ambiente e residui chimici molto inferiori ai limiti di legge (-70%). Le patate rosse di montagna, della varietà Chérie, vengono coltivate a 1200 metri di altezza sugli altipiani della Sila, in Calabria, e la tinta vermiglia della buccia è dovuta all’alta presenza di antociani, coloranti naturali e potenti antiossidanti. Dobbiamo invece risalire lo Stivale fino ai piedi dei monti friulani per incontrare le “cugine” bianche della varietà Kennebec. Una coltura tradizionale salvata dal declino. Per secoli ha rappresentato il pane delle famiglie rurali della zona; tuttavia in tempi moderni stava rischiando di scomparire, soppiantata da tipologie maggiormente produttive.

E quelle di Toscana

I dintorni di Bolgheri e la Val d’Orcia sono invece la patria delle “gialle” di casa nostra, che come nelle altre aree prediligono terreni ben drenati e non umidi. A seconda del periodo dell’anno, sono disponibili sui banchi di Unicoop Firenze sfuse o nella confezione marchiata “Patata toscana”, con tanto di Qr code che, una volta inquadrato con il cellulare, mostra le informazioni sulla tracciabilità, dai campi alle tonnellate raccolte. Arrivano da una dozzina di aziende messe in rete da Terre dell’Etruria, cooperativa di imprese agricole del territorio che sta sperimentando tecniche di coltivazione per garantire tuberi definitivamente privi di residui, già abbondantemente inferiori ai limiti di legge.

Nel piatto e in casa

Che sia bianca, gialla o rossa, è un alimento unico per le caratteristiche nutrizionali. Fornisce circa 85 chilocalorie ogni 100 grammi, con un contenuto di grassi inferiore all’1%, escludendo ovviamente condimenti o tipi di cottura, ad esempio la frittura, che la appesantiscono. La patata è ricca di amido, con un buon apporto di carboidrati e piccole quantità di zuccheri, ma povera di fibre e per questo non può essere considerata una verdura a tutti gli effetti.

Inoltre risulta utile persino fuori dalla cucina. Cruda rappresenta il classico rimedio della nonna per gli occhi gonfi e affaticati, applicando tre fettine (non cotte!) per una quindicina di minuti, oppure per alleviare il fastidio di scottature e punture di zanzara. E dopo aver bollito le patate non buttate via l’acqua: una volta tiepida può essere sfruttata per un pediluvio anti-fatica.

Come si conservano

A come areazione, B come buio, C come cipolle. Ecco le regole da prendere alla lettera per conservare al meglio le patate. Innanzitutto è da preferire un sacchetto di carta o di stoffa che garantisca un buono scambio di aria con l’esterno. Ok anche alla classica retina del supermercato. Poi vanno tenute in un luogo fresco, non umido, lontano dalla luce. La temperatura ideale va dai 4 ai 10 gradi, ma evitate il frigo che potrebbe deteriorarle. Attenzione infine ai compagni di dispensa.
Bisogna dividerle dalle cipolle, perché insieme produrranno più velocemente germogli, da eliminare prima del consumo.

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