Muffin o Pancake?

Ottimi sia a colazione che a merenda, sia nella versione dolce, che in quella salata

Muffin

Storia e diffusione: in Inghilterra i resti del pane del giorno prima e quelli della lavorazione dei biscotti, mescolati a patate schiacciate, venivano fritti come ghiottoneria per la servitù. Gustosi e croccanti, piacquero così tanto che divennero nobile leccornia per l’ora del tè. Ai primi dell’Ottocento, insieme agli emigranti inglesi giunsero negli Stati Uniti i muffin. Rielaborati secondo il gusto locale, riscossero un gran successo.

Caratteristiche: hanno forma rotonda con calotta semisferica, priva di glassa. Si distinguono quelli inglesi (con lievito di birra), più piatti, da quelli americani (con lievitante chimico), più grandi e gonfi, forse più popolari. È il dolce ufficiale di tre Stati: Massachusetts (con farina gialla di mais), Minnesota (mirtilli) e New York (mele).

In cucina: oltre a farina, latte, burro, uova, zucchero e lievito (amalgamati piano, ma non a lungo), si aggiunge quel che suggerisce il ghiribizzo del momento. Millemila le idee: mirtilli, cioccolato, lampone, cannella, noce, limone, banana, arancia, pesca, fragola, mandorle, zucca e carote.

Un consiglio: da provare la versione salata, con formaggi, verdure, salumi… golosissimi, questi muffin! E in più si conservano per giorni.

Curiosità (linguistiche): citata per la prima volta in Inghilterra nel 1703, la parola nasce da moofin che alcuni fanno derivare dal francese mouflet (soffice) o dal tedesco Muffen, piccola torta.

Pancakes

Storia e diffusione: tipico dolce per la prima colazione nell’America del nord e, con varianti, in molte parti del mondo. Qua e là si mormora però che queste golose frittelline avrebbero origini greche. Nel V sec. a.C. i commediografi Cratino e Magnete citano un dolce, tondo e senza lievito, a base di farina, olio e acqua, servito con il miele proprio a colazione. Lo chiamavano teganites o tagenites, dal nome della padella usata.

Caratteristiche: sono frittelle rotonde, sovrapposte una sull’altra, normalmente preparate per una robusta prima colazione o per il brunch. Esistono anche la versione leggera con yogurt, albumi e farina d’avena o integrale, e quella per sportivi, senza grassi, con più fibre e proteine.

In cucina: anche qua ingredienti semplici, farina, latte, uova, lievito, poco olio di semi o burro, zucchero e un pizzico di sale. C’è chi nell’impasto mette lo yogurt invece del latte o aggiunge la cannella. Alla fine ci facciamo colare sopra sciroppo d’acero o miele o crema al cioccolato o marmellata o burro d’arachidi.

Un consiglio: anche la versione salata è da provare: burro fuso sul pancake caldo e in più uova e pancetta. Magari sul tutto una “C” di sciroppo d’acero.

Curiosità (linguistiche): nelle isole britanniche ecco i più piccoli scotch pancake. In Olanda i pannenkoeken sono consumati a pranzo. Australiani e neozelandesi mangiano i pikelet con panna e marmellata.

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