Le risposte ai dubbi più comuni sul passaggio al mercato libero di gas e luce

Per capirci di più, abbiamo stilato una guida insieme a Federconsumatori Toscana


Dopo decisioni a corrente alternata e innumerevoli proroghe, stavolta l’interruttore della tutela pare proprio che sarà spento definitivamente. Per le utenze domestiche arriva la fine del mercato tutelato, prima il gas, poi l’elettricità. Per capirci di più, abbiamo stilato una guida insieme a Federconsumatori Toscana.

Qual è la differenza tra mercato libero e tutelato?
Sulle bollette è riportata la dicitura che indica il mercato del quale si fa parte. In quello tutelato (detto anche servizio di maggior tutela), i costi di gas e luce sono fissati dall’Arera, autorità statale che vigila sul settore, mentre nel mercato libero sono i singoli fornitori privati a definire tariffe e condizioni contrattuali, un po’ come succede nella telefonia: è l’utente a individuare l’operatore che ritiene più conveniente.

Quando è prevista la fine della tutela?
La fine del mercato tutelato del gas è avvenuta dal 10 gennaio 2024, mentre per la luce è spostata al 1° luglio,ma è bene tenersi informati (arera.it) per eventuali novità dell’ultimo minuto. In ogni caso 4,5 milioni di famiglie vulnerabili (ultrasettantacinquenni, chi riceve il bonus sociale, chi si avvale della legge 104, chi ha in casa macchinari salvavita o vive in un’abitazione d’emergenza a causa di calamità) potranno ancora rimanere nel regime di tutela. Questi soggetti, se già hanno scelto il mercato libero, potranno rientrare in quello tutelato. Il passaggio, allo stesso modo del cambio tra fornitori del mercato libero, è gratuito.

Cosa succede se non scelgo?
«Non si rimarrà senza luce o gas, il processo è graduale», chiarisce Luca D’Onofrio, presidente di Federconsumatori Toscana. Per gli utenti non vulnerabili che non sceglieranno il mercato libero scatteranno tariffe con prezzi stabiliti dal fornitore d’area (determinato da un concorso) e condizioni contrattuali definite dall’Arera.

Insomma, una via di mezzo fra mercato libero e tutelato.

«Niente fretta. Stiamo rilevando una crescita delle telefonate in cui gli operatori danno informazioni imprecise per spingere gli utenti a sottoscrivere le loro offerte – avverte D’Onofrio -. Per i contratti stipulati al telefono non basta la registrazione della chiamata, ma è necessario inviare la documentazione contrattuale al consumatore. Dal ricevimento di questa ci sono 14 giorni di ripensamento. Se la procedura non è rispettata si può chiedere l’annullamento delle fatture emesse e il rientro con il precedente fornitore alle condizioni originarie». Per un aiuto è possibile rivolgersi all’associazione (federconsumatoritoscana.it).

Cosa conviene?
«Ad oggi, in media, il mercato libero non è più conveniente di quello tutelato, dice il nostro osservatorio nazionale che ha analizzato le proposte di 8 grandi aziende», afferma il presidente di Federconsumatori Toscana. Ma come muoversi? Innanzitutto verificare i propri consumi (sul portale consumienergia.it) e quanto si è speso finora. Poi pensare al tipo di tariffa migliore per le proprie esigenze: con il prezzo della materia prima fisso per un tempo prestabilito (ad esempio 12 o 24 mesi) o variabile-indicizzato, legato all’andamento delle quotazioni all’ingrosso.

Come confrontare le offerte?
Esiste un sito istituzionale dove fare il paragone: ilportaleofferte.it.
Oltre al prezzo di elettricità e metano va controllato il Ccv (Costo di commercializzazione e vendita), ossia la quota fissa da pagare ogni anno per il servizio. Tasse e oneri sono invece uguali per tutti gli operatori.

«Per una scelta consapevole bisogna chiedere la scheda di confrontabilità, che pone in parallelo la singola offerta e le tariffe stabilite dall’Arera», spiega D’Onofrio, mettendo in guardia dalle bollette gonfiate: «Spesso accanto alla fornitura energetica sono proposte prestazioni aggiuntive, assicurative o di manutenzione, che fanno lievitare gli importi».

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