La regola dell’armadio

Qualche utile consiglio su come riporre al meglio indumenti e scarpe

Per Mary Poppins era un divertimento, ma per tutti noi il riordino degli armadi al cambio di stagione non lo è per niente. Poi ci sono le sorprese: ecco il vestito di seta o la bella giacca in fresco di lana con un buchino lasciato da un insettuccio durante l’inverno passato. Per evitare fatiche inutili e spiacevoli novità è bene rispettare alcune regole.

Nemici invisibili. La tignola dei crini

La tignola dei crini (Tineola bissilliella) è una farfalla che deposita le uova negli indumenti in tessuti naturali come lana, seta e più raramente cotone. Le larve, nate dalle uova, sono molto piccole e difficili da vedere. Si nutrono delle fibre dei tessuti e di pelle e peli rimasti negli abiti. Completato lo sviluppo, infine, formano una crisalide dalla quale nasceranno le farfalline. In questa fase vivono poco, non mangiano, cercano solo di accoppiarsi e deporre le uova, dopo di che muoiono. L’intero ciclo vitale può essere di due mesi in ambiente molto favorevole, vale a dire con una temperatura di 25-28°C e 75% di umidità relativa.

Canfora e naftalina

La canfora può essere di origine naturale, estratta da vegetali, oppure ottenuta per sintesi; la naftalina, commercializzata in palline, è sempre artificiale. Sono efficaci se negli armadi se ne mette una abbondante quantità, ma così risultano poco idonee nella camera da letto o in ambienti in cui si trascorre molto tempo, perché le molecole che si diffondono, oltre che per le tarme, sono tossiche anche per l’uomo. Nel 2007 il ministero della salute (nel sito www.salute.gov.it) le definisce a tossicità alta. Non sempre “naturale” è sinonimo di buono e innocuo, e anche i tarmicidi naturali come la canfora sono pur sempre sostanze che hanno lo scopo di uccidere.

La pulizia dell’armadio

Il metodo migliore per non avere sorprese è svuotare completamente l’armadio al cambio di stagione e pulirlo con un detergente, con aceto o con una soluzione di acqua e bicarbonato. Gli abiti da riporre devono essere pulitissimi per evitare che siano già contaminati.

Come e dove riporre i vestiti?

L’uso delle scatole è una buona abitudine, in commercio se ne trovano di varie dimensioni e colorate. Come pezzi d’arredamento, si possono allegramente mettere sopra gli armadi o comunque in vista. Vanno benissimo quelle in pvc o in altro materiale plastico, anche perché si possono lavare, garantendo una migliore pulizia. L’importante è che si possano chiudere per impedire l’ingresso di farfalline, che desiderano deporre le loro uova, e di polvere, che potrebbe veicolare degli acari.

L’uso di sacchettini con erbe aromatiche come lavanda, olmo, pepe o chiodi di garofano ha il grosso pregio di profumare la biancheria, ma l’effetto antitarme non è molto efficace.

Per chi ha poco spazio o per conservare indumenti ingombranti come cappotti, piumini e coperte, la soluzione può essere l’utilizzo di sacchi idonei per il sottovuoto. Sono facili da reperire e da usare: su un lato del sacchetto c’è una valvola alla quale si può abboccare l’aspirapolvere. In questo caso non saranno necessarie sostanze chimiche: i parassiti degli indumenti infatti per vivere hanno bisogno di ossigeno.

Attenzione alle scarpe

Come gli indumenti anche le scarpe vanno riposte dopo averle pulite: quelle di pelle è bene spazzolarle e cospargerle di un prodotto specifico (cera, pulitore spray o altri detergenti idonei al materiale); per quelle in tela si può fare un lavaggio delicato in lavatrice. In entrambi i casi l’asciugatura è fondamentale per evitare ammuffimenti. Se nella scarpiera non c’è posto, è facile trovare in vendita scatole adatte. Per gli stivali si consiglia di evitare di ripiegare la pelle, inserendo nel gambale carta o cartone.

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