La colazione salata

Primo pasto alternativo, meglio all’italiana. I consigli della dietista Elisa Spaghetti

Stufi della classica colazione dolce all’italiana, con cappuccino e cornetto? Wimbledon vi ha fatto venire voglia di sentirvi un po’ inglesi? Niente di meglio che iniziare la giornata con un English breakfast: bacon e uova, ma anche pomodori e funghi, e l’immancabile tazza di tè. Oppure, all’americana, bagel con salmone e spremuta d’arancia. Ma anche French toast, come ha insegnato a una intera generazione Dustin Hoffman in Kramer contro Kramer. Oppure aringa affumicata e caffè lungo, per sentirsi dei veri scandinavi. 

Salata… all’italiana

Decliniamo però all’italiana la colazione salata, tipica di tanti Paesi nel mondo, con l’aiuto della dietista Elisa Spaghetti che ci rimette in riga dandoci sani consigli per una alimentazione gustosa ma equilibrata: «Intanto possiamo rispolverare la classica colazione del contadino della Toscana, che iniziava la giornata in modo semplice ma nutriente con pane con l’olio e una strusciata di pomodoro fresco, basilico e cipolle – afferma -. Ma anche un panino con delle verdure grigliate, o un trancio di pizza rossa. Possiamo abbinarli a una spremuta di agrumi per dare anche il giusto quantitativo di zuccheri semplici. Oppure, a chi riesce, un cappuccino, per la quota di proteine “buone” del latte!». 

Fondamentale, per la nostra dietista, capirsi su cosa si intende con colazione salata: «Non si possono certo mangiare uova tutte le mattine, quando i livelli di assunzione raccomandati dai nutrizionisti ne consigliano due alla settimana; oppure salmone, che contiene molti grassi; o aringa, con un contenuto di sale che copre il fabbisogno di quasi due giorni. Questi alimenti possono far aumentare il rischio cardiovascolare».

Non bisogna infatti scordarsi che facciamo parte della popolazione mediterranea, con esigenze diverse da chi vive in climi freddi e ha un tipo di alimentazione molto diversa dalla nostra.

«La colazione salata, infatti, a parità di quantitativi di quella dolce è sì più saziante, ma perché volutamente sbilanciata verso quote più alte di grassi e proteine rispetto ai carboidrati, e quindi meno digeribile con velocità. Questo può permettere di arrivare al pasto successivo senza bisogno di uno spuntino. Io la consiglierei soprattutto a chi sa che dovrà stare diverse ore senza poter mangiare, sia per motivi di lavoro, ad esempio a causa di turni lunghi, sia se si sa che si deve fare attività fisica prolungata, non necessariamente sportiva. Ha però i suoi contro, perché se si esagera a colazione con proteine e grassi, questi andrebbero limitati nel resto dei pasti della giornata». Elisa Spaghetti suggerisce dunque di mangiare per cena un piatto vegetariano, o ancora meglio vegano, come un minestrone di sole verdure, non senza legumi. 

In definitiva la colazione salata è meglio alternarla a quella dolce, in base alle esigenze della giornata, scegliendo consapevolmente quando farla e quando rinunciarci, in relazione appunto a cosa si intende mettere in tavola nel resto della giornata. «La suggerirei al massimo due volte a settimana – conclude la dietista – oppure in occasioni particolari: ad esempio ai bambini che vanno in gita, perché la colazione salata aiuta, più di latte e biscotti, a combattere la nausea che a volte può prendere durante il viaggio. In questi casi un toast è l’ideale».

Consigli in pillole

  • Una o due volte a settimana, ma bilanciamo il resto dei pasti
  • Buona idea per i bambini in gita contro il mal d’auto
  • Preferire pane e pomodoro o pizza rossa a uova e bacon!

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