Cos’è?
È un dolce preparato da un fornitore locale per Unicoop Firenze con il marchio Gaudio Magno, con gli stessi ingredienti di base del panforte tradizionale, ma triturati molto finemente, per farli sposare e integrare perfettamente con la finissima polvere di cacao, aggiunta nell’impasto, e con il gusto deciso del cioccolato e delle ciliegie candite. Un gusto antico otto secoli, “vestito” di cioccolato e rinnovato per incontrare il gusto dei più giovani, oltre che dei più golosi.
Con quali ingredienti?
L’eccellenza degli ingredienti in un mix energetico ricco di minerali, proteine, fibre e grassi buoni, ovvero insaturi: 250 grammi di peso e 14 cm di diametro racchiudono il gusto aromatico di canditi e ciliegie italiane, nocciole, mandorle, impastate con miele, zucchero, farina e cacao, il tutto avvolto da cioccolato belga extra fondente al 48% di cacao minimo. Ingredienti freschi, ottimi anche consumati dopo qualche tempo, se si ha l’accortezza di conservare il prodotto nella confezione originale, in luogo fresco (16/18°C) e asciutto.
Come viene fatta?
Si parte da un impasto di zucchero e canditi che vengono cotti insieme e poi mescolati a farina e frutta secca, spezie e cacao in polvere. L’impasto viene messo in forma, fascettato e cotto in forno. Una volta cotto, viene fatto raffreddare, liberato dalla fascetta di contenimento e ricoperto di cioccolato fondente. Ogni singolo pezzo viene confezionato con una pellicola di alluminio che ne mantiene inalterate le qualità – la cosiddetta stagnolatura – e poi incartato a mano.
Come gustarla?
Se il classico panforte è ideale con un vino liquoroso, di ottima struttura, dolce e morbido, come il classico vinsanto o il marsala di Sicilia, la torta regale, più ricca e raffinata, è ottima anche con liquori più importanti. Ben noto è l’accostamento fra cioccolato fondente e rum (per l’occasione anche ambrato), ma i palati più audaci possono accompagnare questa torta con un liquore barricato aromatico – dal mirto al liquore di noci – o con una grappa toscana barricata. Se deve essere una dolcissima trasgressione di fine pasto… meglio due che una.
Da dove viene?
Un nome d’invenzione che ha alle spalle una lunga storia: le prime tracce di questo tipo di dolce risalgono al pan mielato, divenuto poi, con l’arrivo del pepe dall’Oriente, panpepato, dolce pregiato destinato a nobili, ricchi e al clero, la cui preparazione era demandata all’arte dei farmacisti e speziali. Dalle loro ricette medievali nel 1700 nacque una versione più delicata, fino a quella del Panforte Margherita, nata nel 1887 in occasione della visita dei reali di Savoia a Siena. Se la torta si chiama regale, un caso, di certo, non è.