Latte d’avena
Provenienza: l’avena è un cereale ovunque diffuso come foraggio. Per certe proprietà benefiche, anche gli umani hanno iniziato a mangiarlo.
Caratteristiche: bevanda a base di fiocchi d’avena e acqua, non contiene lattosio, ma carboidrati complessi, sali minerali (calcio, manganese, magnesio e potassio), grassi insaturi, vitamine E, B e fibre. Pertanto, l’avena aiuta a ridurre il colesterolo Ldl e a depurare l’intestino. È più sostenibile dal punto di vista ambientale anche rispetto ad altre bevande vegetali, che richiedono molta acqua nella produzione.
In cucina: si può fare in casa! In 300 ml di acqua bollente, lasciamo in ammollo 50 g di fiocchi d’avena per 30-45 minuti. Frullare e filtrare in un colino a maglie strette il denso liquido ottenuto da allungare in 700 ml d’acqua fredda. Addolciamo con miele o zucchero di canna, più aromatico di quello bianco. Possiamo renderlo più profumato con vaniglia o cannella. Va in frigo per qualche giorno in una bottiglia di vetro.
Un consiglio: nonostante gli aspetti positivi della bevanda, come per ogni alimento il trucco per averne giovamento è il consumo moderato.
Curiosità: non una, ma due: era considerato un cereale povero da mangiare solo durante le carestie. Si dice che siano gli abitanti del Regno Unito i maggiori consumatori, come prova un loro alimento tradizionale a base di avena: il porridge.
Latte di riso
Provenienza: per l’abbondanza di riso in Giappone, si pensa che derivi da una bevanda del Paese del Sol Levante (vedi Curiosità).
Caratteristiche: bevanda dal sapore dolce, senza lattosio, con pochi grassi saturi e buone quantità di polinsaturi: è adatta per i cardiopatici e per controllare il colesterolo. Contiene vitamine A, B e D, calcio e zuccheri semplici che la rendono digeribile. Inoltre, aiuta la funzionalità di intestino e colon. Infine, è apprezzata nell’alimentazione di vegani e celiaci, se c’è il simbolo “senza glutine”.
In cucina: anche la bevanda al riso si può preparare in casa: in una pentola con un litro d’acqua cuociamo a fuoco dolce per 40 minuti un etto di riso Carnaroli. Lasciamo intiepidire e frulliamo, magari aggiungendo acqua per avere la consistenza preferita. Poi filtriamo con un colino a maglie strette. Facile, no? Si può conservare per 3-4 giorni. Il latte di riso è usato in numerose ricette, soprattutto di dolci.
Un consiglio: aromatizziamo la bevanda casalinga con una bacca di vaniglia, della cannella o della scorza di agrumi, da aggiungere in cottura.
Curiosità: è probabile che la bevanda di riso nasca dall’amazake, sorta di crema che i giapponesi consumano da millenni. Il suo nome significa “amore dolce”. Si beveva calda e si riteneva che combattesse la stanchezza.