Un teatro per tutti

Sconti per i soci e opportunità per gli Under 30 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

«Moderno, popolare, sostenibile». Così il sovrintendente del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Carlo Fuortes ha sintetizzato – presentando il cartellone 2025, 87° Festival compreso – le caratteristiche distintive del Teatro e i principi che hanno ispirato la nuova Stagione.

«Modernità significa che il Teatro deve parlare la lingua d’oggi, essere interdisciplinare, presentare la grande tradizione operistica del passato, ma con un linguaggio contemporaneo, coinvolgendo altri generi artistici, gli artisti figurativi o del cinema, i registi teatrali. Deve essere un Teatro popolare, non di élite, tutti devono trovare motivi di interesse per venire ad assistere alle produzioni: questa è l’ambizione che credo sia veramente indispensabile. Non ultima la sostenibilità economica, con una grande attenzione all’equilibrio fra domanda e offerta e a mantenere il livello di eccellenza che da sempre contraddistingue le nostre proposte». Principi che Unicoop Firenze, che è fra i soci della Fondazione, fa suoi e declina in agevolazioni per i soci e proposte per i più giovani, soci e non.

Per i soci Unicoop Firenze, oltre alla consueta riduzione del 10% sui biglietti, sconto del 25% per alcune opere. Mentre l’attenzione agli Under 30 (nel solco dell’impegno per «facilitare l’accesso dei giovani al mondo del teatro», dice Marco Vannini di Unicoop Firenze) va dalla riproposizione della “Maggio Card” – biglietti a 15 euro; gratuita grazie alla collaborazione con la cooperativa -, alla possibilità, sulla scia del successo riscosso dalle iniziative precedenti, di assistere gratuitamente ad alcune prove generali.

Opere in cartellone

Ampio il cartellone, fra 10 titoli operistici, 25 concerti, due titoli di balletto, oltre ai concerti mattutini della domenica e l’opera per i ragazzi. Il versante operistico prende avvio il 16 febbraio (repliche il 18, 20 e 23) con la ripresa di Rigoletto di Giuseppe Verdi, sul podio Stefano Ranzani e la regia di Davide Livermore.

Il 9 marzo (in replica l’11, 14 e 16) è la volta di Norma di Vincenzo Bellini, opera che manca a Firenze dal 1978; sul podio, al suo debutto al Maggio, il giovane Michele Spotti. Un nuovo allestimento che vede Andrea De Rosa alla regia e, nei panni di Norma, protagonista assoluta Jessica Pratt.

A inaugurare il Festival del Maggio Musicale il 13 aprile (repliche il 16, 23, 27) la messa in scena di Salome di Richard Strauss, che segna due importanti debutti al Maggio: quello di Alexander Soddy sul podio, direttore inglese in grande ascesa e al suo debutto assoluto in Italia; e quello alla regia di Emma Dante: «Salome è un’opera intrisa di desiderio e di passione – racconta la regista – che ha per protagonista una donna “scellerata” ma con desideri fortissimi. La nostra sarà una produzione molto fantasiosa e visionaria, come è visionaria quest’opera».

La seconda opera «è – dice Fuortes – una perla straordinaria del secondo ‘900»: Der junge Lord, di Hans Werner Henze, che è stata eseguita in Italia, e in lingua italiana, solo nel 1965 all’Opera di Roma, quando è stata composta, e da allora è scomparsa dalle scene. Al Maggio viene messa in scena in lingua originale, in un nuovo allestimento.

Markus Stenz è il maestro concertatore e direttore, la regia è del giovane Daniele Menghini: «È una grande gioia e un grande onore debuttare nella prossima edizione del Festival del Maggio – dice -, e devo dire che lo è ancora di più farlo con un’opera che conferma lo spirito pionieristico di un Festival che ha sempre cercato di scovare titoli inediti, oltre il repertorio. E questa volta lo fa con un fuoriclasse come Henze, che negli anni ‘60, insieme al genio della poetessa Ingeborg Bachmann, partendo da una novella tedesca di primo ‘800 compone un capolavoro straniato e irriverente che ci rivela tutte le nostre ipocrisie e nevrosi. È un’opera corale, imprevedibile, pericolosa, a tratti scorretta, che se da una parte guarda alla tradizione buffa italiana, dall’altra la deforma, con quel cinismo grottesco, quasi espressionista, che solo i tedeschi sanno avere». Il 25 maggio, con repliche il 28 e 31.

Chiude il Festival la verdiana Aida (19 giugno, in replica il 22, 25, 28 e 1° luglio), con la direzione di Zubin Mehta e la regia di Damiano Michieletto (nell’allestimento della Bayerische Staatsoper di Monaco, inedita in Italia) che l’ambienta non in Egitto ma in una palestra bombardata che serve da rifugio ai profughi di guerra. «Uno spettacolo in cui ho cercato di far convivere un po’ la grande storia epica che fa parte di Aida – racconta Michieletto -, la cornice della grande guerra attorno a cui si svolge la vicenda umana; e dall’altra parte la storia intima, il tradimento, il sospetto, la gelosia, la storia d’amore, perché Aida alla fine è una grande storia d’amore».

Dal prossimo autunno

La Stagione autunnale riprende il 16 settembre (repliche il 19, 21 e 23) con il capolavoro di George Bizet Les pêcheurs de perles: sul podio, al suo debutto al Teatro del Maggio, il francese Jérémie Rhorer, altro direttore in grande ascesa; e, alla sua prima direzione in un teatro italiano, Wim Wenders, che propone una regia evocativa e “ieratica” nell’allestimento della Staastoper Unter der Linden di Berlino.

Il 12 ottobre (repliche il 14, 17 e 19), un altro importante titolo verdiano, il Macbeth, con la direzione di Alexander Soddy e la regia di Mario Martone, che ritorna al Maggio dopo una assenza quasi ventennale. Le scene dell’opera sono firmate da Mimmo Paladino. «Macbeth è un’opera bellissima, brutale, magica – spiega Martone -. Sono molto felice di poterla riaffrontare in una edizione nuova, con questo cast straordinario. Ho chiamato Mimmo Paladino ad affiancarmi per gli elementi scenici che emergono dal buio di questa idea dell’opera, perché Macbeth è un viaggio attraverso l’oscurità».

Il 9 novembre (repliche l’11, 14 e 16) è la volta di Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti, che manca dalle stagioni del Teatro dal 1976, con la direzione di Francesco Ivan Ciampa; alla regia per il nuovo allestimento Andrea Bernard, un giovane regista italiano che quest’anno ha vinto il premio “Franco Abbiati” per la miglior regia del Don Carlo di Verdi.

Il 4 dicembre (repliche il 6 e 7) la Matthäus-Passion di Johann Sebastian Bach con la direzione di Kent Nagano e la regia di Romeo Castellucci, entrambi per la prima volta al Maggio. Nuovo e decisamente particolare l’allestimento «perché la scena invece che dare fronte alla sala Grande darà fronte al retropalco – spiega Fuortes -, e lì verrà installata una gradinata per il pubblico. Castellucci aveva precedentemente realizzato ad Amburgo, in un hangar, una produzione di questo tipo: ho pensato che la stessa cosa potesse essere fatta in questo teatro, ma senza andare in un hangar e utilizzando il palcoscenico nell’altro senso».

Chiude la programmazione operistica, il 20 dicembre, la ripresa di La bohème di Giacomo Puccini con la direzione, per la prima volta al Maggio, del giovane direttore dell’Ort Diego Ceretta e la regia di Bruno Ravella; sette le repliche fra dicembre (21, 23, 28, 30 e 31) e gennaio 2026 (2 e 4).

Balletti e concerti

Al Teatro del Maggio torna poi il balletto: a gennaio protagonista Les ballets de Monte-Carlo con Roméo et Juliette su musiche di Sergej Prokof’ev (dal 10 al 12), e il 16 (repliche il 17 e 18) Lac, da Il lago dei cigni su musiche di Čajkovskij e Bertand Maillot.

Anche la stagione sinfonica, sinfonico-corale e concertistica è molto ricca. Gennaio si apre con Fantasia Live in Concert (dal 3 al 5) dai due celebri film di Walt Disney: il cartoon verrà proiettato su un grande schermo mentre la musica eseguita dall’Orchestra del Maggio sarà diretta da Timothy Brock. Fra gli altri appuntamenti, il 21 marzo torna la direttrice Jane Glover per un concerto tutto bachiano imperniato sui Concerti Brandeburghesi, per la prima volta eseguiti al Maggio in un’unica serata, e il 28 il direttore emerito a vita del Maggio Zubin Mehta dirigerà l’ultimo concerto prima dell’inizio del Festival in un programma dedicato a Mozart. Sempre Mehta dirige il concerto inaugurale del Festival il 18 aprile con la Messa da Requiem di Verdi; Festival che presenta anche l’importante ospitalità della London Symphony Orchestra diretta da sir Antonio Pappano con un programma di musiche di Richard Strauss, Giacomo Puccini e Hector Berlioz (10 giugno).

Chiude la programmazione sinfonica del 2025 il maestro Riccardo Muti, che il 19 dicembre, dopo sei anni, torna a dirigere l’Orchestra del Maggio con un concerto sinfonico corale dedicato alla memoria del maestro Vittorio Gui in occasione dei 50 anni dalla sua morte: il programma prevede l’Incompiuta di Franz Schubert e il Requiem in do minore di Luigi Cherubini.

Per informazioni: maggiofiorentino.com; coop.info/under30

Per gli Under 30 e …non solo

Questo il calendario delle prove generali riservate agli under 30 che si svolgeranno nella Sala Grande del Teatro del Maggio, da gennaio a novembre 2025, sempre alle 15.30 tranne che per due date: 9/1 alle 19.30 Romeo e Giulietta, 14/2 Rigoletto, 6/3 Norma, 10/4 Salome, 23/5 Der Junge Lord, 16/6 alle 18 Aida, 14/9 Les pêcheurs de perles, 9/10 Macbeth, 7/11 Lucrezia Borgia.

Prenotazioni sul portale dedicato coopfi.info/under30

Queste le recite che prevedono per i soci una riduzione speciale del 25% sui posti di platea: 20/2 Rigoletto, 14/3 Norma, 23/4 Salome, 1/7 Aida, 23/9 Les pêcheurs de perles, 17/10 Macbeth, 14/11 Lucrezia Borgia, 30/12 La Bohème, sempre alle 20.

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