Prosegue con successo la mostra di letteratura e arte di Ruth Cárdenas e Grazia Tomberli, inaugurata sabato 11 maggio nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, “Passeggiando per Firenze con Pinocchio…”, che regala un inedito e originale itinerario artistico-letterario tracciato da Pinocchio per rivedere la Firenze più autentica, attraverso 96 testi di narrazione e immagini pittoriche, che incidono l’anima fiorentina. Una mostra “da leggere vedendo e guardare leggendo“.
La mostra, ad ingresso libero, resterà aperta fino al 21 maggio ed è visitabile dalle 10.30 alle 18.30. All’interno della stessa anche tre incontri per raccontare Firenze e il mondo fiorentino.
Mercoledì 15, alle ore 16, Luciano Artusi parlerà della Firenze brillante e segreta, accompagnato dagli stornelli del Menestrello Beltrando.
Sabato 18, alle 16, Ugo Barlozzetti racconterà, attraverso ricordi familiari e musicali, la figura di Fedora Barbieri, mezzosoprano, nella magia del Maggio Musicale Fiorentino.
Martedì 21 maggio, alle 16, giorno di chiusura della mostra, Antonia Ida Fontana terrà una conversazione sulla lingua toscana intorno a Pinocchio e Giannettino, con le letture dei testi letterari della mostra “Passeggiando per Firenze con Pinocchio…” a cura dell’attore Fabio Baronti della Compagnia delle Seggiole e di Ruth Cárdenas, poetessa e scrittrice.
Un omaggio alla città di Firenze
«Questo mio racconto immaginario è il mio omaggio alla città di Firenze, la città mondo, che mi ha accolto anni fa dalla Bolivia. Mi sono immaginata Pinocchio, che pervaso dalla noia di essere di legno, di fronte alle nefandezze del Terzo Millennio, decide di prendere posizione partendo dalla conoscenza e, avvolto dal desiderio, scappa dal libro con la complicità delle lettere e, non più burattino ma bambino in carne o ossa, arriva Firenze portando la cittadinanza a passeggio, alla scoperta dei monumenti, delle piazze, delle chiese, incontrando i suoi antenati, fondatori della bellezza: Michelangelo, Dante, Botticelli, l’Elettrice Palatina. Ho cercato di unire il realismo magico sudamericano con il senso rinascimentale fiorentino, lavorando molto sul linguaggio, dal linguaggio popolare a quello di Dante, cercando di mantenere nelle pagine la leggerezza e la fantasia della scrittura di un bambino, come lo è Pinocchio» commenta la scrittrice, poetessa e attrice boliviana Ruth Cárdenas.
E prosegue: «È il risultato dell’incontro di due artiste, di due logiche diverse che però si rispettano e sono riuscite a dar vita a questa bella mostra», continua la scrittrice. «La mostra è la testimonianza di come l’integrazione passa anche dalla conoscenza e dal rispetto di culture diverse».
L’importanza della leggerezza
Compagna di questo viaggio immaginario, frutto di sei anni di lavoro letterario creativo, Grazia Tomberli, architetto di professione e pittrice figlia d’arte, artista di elegante tratto grafico, che ha dato vita alle parole e colore ai suoni in 93 quadri, 3 quadrati e 93 a forma di “bolla di sapone”, per evocare l’immaginario, la leggerezza e la parte migliore di noi stessi. «È un racconto di sogno e di leggerezza che ho illustrato in grafica, realizzando i disegni a china, mettendo in risalto il bimbo Pinocchio con i colori, mantenendo sempre quell’armonia delle forme che si ritrova anche nell’architettura, come quel pizzico di poesia e musicalità. Ogni disegno è un racconto», commenta l’artista.
Le abbiamo chiesto cosa le piacerebbe riportassero a casa i visitatori dalla mostra, grandi e piccoli: «Per i piccoli visitatori spero che sia un’occasione di cultura e di divertimento, per i grandi che li aiuti a mantenere quel senso di leggerezza e uno sguardo sempre aperto sul mondo».