Il riciclo secondo Anna Meacci

Racconto semiserio sulle buone e cattive pratiche per l’ambiente

Non si butta via nulla

«Il riciclo? Per me e per la mia famiglia vale da sempre la regola che non si butta via nulla» parole di Anna Meacci: la sua personale esperienza con le buone pratiche ambientali sono un racconto tutto da ridere.

«Quando ero piccola, nella mia famiglia si recuperava tutto: le camice ad esempio, colli e polsini una volta consumati si rigiravano e la camicia era come nuova. Mia mamma era sarta e cuciva gli abiti per mia sorella più grande che, bella e alta, più di me, aveva un guardaroba alla moda e risultava molto elegante. Quegli stessi vestiti venivano smontati e riadattati per me, che ero più piccola d’età, bassina e grassottella. Avevo uno stile tutto mio, uno stile simpatico direi».

La mamma recuperava anche il cibo?

Certamente, quando la domenica avanzava un po’ di carne, la mescolava con le patate lesse e ci faceva le polpette. Com’erano boneeee!

E della plastica che ne faceva?

Innanzitutto in casa nostra non esistevano né piatti, né bicchieri, né tanto meno posate di plastica. Anche adesso, se invito qualcuno a cena uso piatti e bicchieri lavabili e riutilizzabili. Mia mamma, addirittura, con i sacchetti di plastica faceva all’uncinetto dei tappetini per il campeggio. Che fine facessero dopo il campeggio non lo so…

Non è sempre facile fare la raccolta differenziata, però.

Eh no, sembra che ci vogliano rendere la vita difficile, una sorta di prova a ostacoli, specialmente quando i cassonetti sono distanti. L’umido, ad esempio: per trovare il cassonetto giusto spesso dobbiamo fare diverse centinaia di metri, può succedere che il sacchetto si rompa e che tutto il contenuto finisca per terra. Insomma, aiutateci a fare il nostro dovere e magari con uno sconto in bolletta, se lo facciamo bene.

E a chi lo fa male?

Punizioni o multe. Ad esempio a chi getta le cicche sulla spiaggia. Proprio non capisco, basta prendere un recipiente e poi gettarle nel sacchetto dell’indifferenziato, invece lasciandole sulla spiaggia facciamo un gran danno all’ambiente, visto il tempo necessario per smaltirle. E poi diciamolo, fa anche un po’ schifo.

Qualche consiglio per recuperare e non buttare?

Con le mie amiche ci scambiamo i vestiti, quando ci sono venuti a noia e non li mettiamo più ce li passiamo, così non si butta via niente. Lo facciamo anche con i mobili: l’altro giorno sono andata a casa di un’amica e ho visto un mio vecchio tavolino, che avevo dato a un’altra amica, stava meglio a casa sua che a casa mia. Questa è davvero economia circolare!

Anna Meacci è gentilmente intervenuta nell’annuale incontro con i soci Unicoop Firenze che si è tenuto lo scorso 8 giugno al Teatro Tuscany Hall di Firenze.

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