Trama
Georg Kobbe, scrittore, borghese, ebreo tedesco, vive in esilio a New York dopo essere riuscito a espatriare quando il Nazionalsocialismo aveva iniziato a spazzare via il suo mondo confortante. Sarebbe potuto diventare un intellettuale di successo, invece la sorte ha deciso diversamente. Ciò che è accaduto gli ha aperto gli occhi su tutto: passato, presente e futuro. Dalla Repubblica di Weimar alla Capitolazione della Germania Nazista il libro ripercorre la cronaca di uno sradicamento personale e universale insieme, valido per tutti gli esuli come lui. L’unico romanzo del giornalista Hans Sahl, inedito in Italia, è anche una delle testimonianze più importanti della letteratura mitteleuropea del Novecento sul tema dell’esilio e dell’emigrazione.
La citazione degna di nota
Che buon odore aveva la violenza quando era addolcita dall’alone di gloria delle necessità storiche
Ti hanno insegnato che non devi uccidere? Uccidi, ecco il pugnale. Ti mostriamo come si fa. Noi siamo un’orda poderosa e siamo decisi a restituire al crimine la sua dignità umana. […] Hai avuto la tentazione di sputare su un abito talare, di bruciare i libri, di costringere qualcuno a mangiare l’erba? Hai mai sognato di essere crudele per il gusto della crudeltà? Di deridere ciò che fino a ieri veneravi? È questo ciò che noi ti stiamo offrendo.
Le nostre riflessioni
“I pochi e i molti. Romanzo di un’epoca” è un minuzioso spaccato del ‘900, la storia della Germania vista attraverso gli occhi di un ebreo tedesco che, dopo molte peripezie, è riuscito a salvarsi emigrando a New York. Il protagonista si mette subito a nudo e racconta con dovizie di particolari lo sradicamento di un esule costretto a lasciare la sua patria e il profondo senso di estraneità verso un destino che non riconosce affatto come proprio. Le descrizioni minuziose, come in un dialogo intimo, ricostruiscono la vita difficile ed estremamente reale di un esiliato al quale è stato strappato il futuro.
Ma chi sono i pochi e i molti del titolo? All’inizio i pochi sembrano coloro che contrastano l’ascesa dell’Uomo con l’impermeabile – ovvero Adolf Hitler –, mentre i molti sono i complici, chi si adegua sedotto da ideologie rassicuranti. In realtà i pochi sono coloro che scelgono la solitudine, anche se dolorosa. Il protagonista vive la propria non solo perché esule e quindi estraneo al mito americano, ma anche – e forse in misura maggiore – estraneo nei confronti dei suoi stessi connazionali. Lui, proveniente da un’agiata famiglia borghese, con una carriera da intellettuale già tracciata davanti a sé, non avrebbe mai creduto di sperimentare la fame, le privazioni, la miseria, invece il corso degli eventi lo porterà in quella direzione.
Il romanzo accende i riflettori su un tema tanto delicato quanto attuale: l’immigrazione. Sullo sfondo di una Germania attraversata da un radicale cambiamento, Sahl si focalizza sulle leve toccate dall’Uomo con l’impermeabile per fare breccia e arrivare a guidare il paese.
Una storia spesso dai toni pessimisti, che però ha aiutato il circolo a riflettere su come certi personaggi riescano (ieri e oggi, purtroppo) a compiere enormi rivoluzioni puntando sulla natura primordiale dell’uomo, più che su persuasione o lavaggio del cervello.
È un romanzo scritto molto bene, corposo sia per il volume delle pagine che per i vari registri utilizzati. Una lettura non sempre facile e scorrevole, scandita da diversi stili e continui rimandi personali, ma che talvolta è illuminante perché riesce a fotografare la banalità del male e, soprattutto, la disillusione e il disincanto di un’intera epoc
Lo consigliamo a...
A chiunque voglia approcciarsi a una testimonianza autentica sull’esilio.
Le parole chiave del libro
Germania
esilio
Nazismo
Memoria
Novecento