Delta

Secondo appuntamento della rubrica dell’Informatore online dedicata al cinema, realizzata in collaborazione con lo Spazio Alfieri di Firenze, nell’ambito del “Premio Claudio Carabba”. Pubblichiamo la recensione di "Delta" di Diletta Valenti, una dei tre vincitori del premio nell'edizione 2022

Con questo secondo appuntamento prosegue la rubrica dell’Informatore online dedicata al cinema, realizzata in collaborazione con lo Spazio Alfieri di Firenze, nell’ambito del “Premio Claudio Carabba”, giunto ormai alla seconda edizione, indetto dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani Gruppo Toscano (SNCCI), dallo Spazio Alfieri, il programma Lanterne Magiche FST, con il supporto di Unicoop Firenze.

Gli autori dei migliori elaborati dell’edizione 2023 saranno premiati con un soggiorno di cinque giorni alla Mostra del Cinema di Venezia, che quest’anno si svolgerà dal 30 agosto al 9 settembre. Racconteremo le loro impressioni e recensioni “in diretta” sui canali social dell’Informatore online.

Nell’attesa del Festival di Venezia pubblichiamo la recensione del film “Delta” di Diletta Valenti, vincitrice premio Claudio Carabba 2022.

La recensione

Delta

In occasione dell’anteprima di “Delta”, a presentare il suo secondo lungometraggio era in sala il regista Michele Vannucci, accompagnato da uno dei due protagonisti del film, Alessandro Borghi. Nei loro occhi si leggeva l’amore verso un progetto in cui credevano molto, tanto da accompagnare in sala un film di primo acchito respingente poiché diverso dal resto del cinema italiano contemporaneo. La pellicola è stata da loro stessi definita un “western fluviale” ed in effetti non c’è una definizione più accurata per descriverne l’anima: è il racconto di un conflitto tra due fazioni, un’associazione di ambientalisti e un gruppo di bracconieri che praticano attività di pesca illegale nelle acque del Delta del Po.

Quella che la regia vuole restituire è l’immagine di un luogo dal carattere inospitale: umido, fangoso e costantemente ricoperto dalla nebbia, è un pezzo d’Italia ignorato dalla cinematografia, ma che Vannucci ha deciso di mettere al centro della sua storia, per provare a svelare quali siano i tipi umani che lo popolano. Osso (Luigi lo Cascio) ed Elia (Borghi) sono i protagonisti appartenenti ai due gruppi nemici, e diventano il centro della narrazione quando questa ci fa entrare nelle loro vite raccontando il modo disastroso in cui i loro interessi ideologici e economici si vanno a scontrare con i loro conflitti privati. È uno scontro che, come spesso succede là dove le istituzioni sono assenti (qui come nel Far West), degenera nella più brutale violenza. Nella ricerca di una giustizia e di una vendetta personale, anche il più integro e idealista degli uomini è costretto a dover rinunciare a quei valori che pensava intaccabili.

Quello che dunque al regista sembra interessare davvero è proprio raccontare l’umanità di questi personaggi, dimostrando come infine, in ogni contesto, sono sentimenti tipicamente umani come l’amore e il dolore della perdita che portano le persone a compiere le azioni più estreme.

Diletta Valenti, Liceo Scientifico Rodolico, vincitrice premio Claudio Carabba 2022

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