Dalla tecnica della “cauzione” a quella della “perdita di gas” sono innumerevoli le strategie adottate dai malviventi per carpire la fiducia delle loro vittime. Uomini e donne a cui, a volte, può bastare un sorriso, un’attenzione rivolta senza chiedere nulla in cambio, per sentirsi disposti a concedere la propria fiducia a chi se ne finge degno.
Inevitabile che vi sia chi, di tutto questo, tenti di approfittare, escogitando le strategie più varie per scalfire la naturale diffidenza delle proprie vittime. Subdole e fantasiose, le tecniche adottate dai truffatori hanno schemi ricorrenti: conoscerli è il primo passo per difendersene.
C’è posta per lei: la storia di Giovanna
Giovanna ha due figlie ultraquarantenni e un genero, Andrea, che considera come il maschio che non ha mai avuto. Ha la passione per i computer, Andrea, e non è infrequente che faccia acquisti on line facendosi poi recapitare il pacco all’indirizzo della suocera, l’unica a trascorrere in casa la gran parte della sua giornata. Per questo non si sorprende più di tanto quel giorno in cui, mentre sta per rientrare dopo essere andata alla posta a prelevare la pensione, un uomo le si avvicina dicendole che ha una consegna urgente per “suo figlio”.
A quell’errore non fa caso, in tanti lo commettono, vedendo l’affetto che la lega al genero. Solo un dubbio la sfiora: normalmente Andrea la avverte quando è in attesa di una consegna, pregandola di non uscire prima di averla ricevuta. Ma chissà, magari questa volta non ne ha avuto il tempo, o semplicemente gli è passato di mente.
Così Giovanna non ci pensa due volte a farsi lasciare quel plico che per di più deve essere anche pagato: 500 euro la “modica” tariffa, cui si aggiungono i 25 della consegna. Per fortuna ho appena preso la pensione, si dice Giovanna, prima di lasciare andare via il corriere e di accorgersi dell’insolita leggerezza di quello scatolone che pure, a giudicare dal prezzo, deve contenere qualcosa di prezioso.
Una telefonata alla figlia e quindi una al genero chiariranno il mistero: quella consegna non s’aveva da fare. La rabbia che prova si placherà solo quando saprà che, dopo la denuncia da lei sporta ai Carabinieri e grazie alla descrizione che ha saputo fare del “corriere” e del suo aspetto, il truffatore è stato arrestato.
Come difendersi: i consigli delle Forze del’Ordine
- MAI IN CONTANTI. Tutt’altro discorso per i venditori porta a porta, che da esibire non hanno altro che il rivoluzionario e/o economicissimo elettrodomestico, la storica enciclopedia, o una serie di “ottimi prodotti alimentari”. Se proprio non siete disposti a rinunciarci, nessun pagamento in contanti: con un bollettino postale avrete conferma della società che vi ha offerto il prodotto e soprattutto la garanzia dell’avvenuto vostro acquisto presso di essa. E se invece ad arrivare è il pacco ordinato dal familiare sempre in giro per il mondo? Se non riuscite a rintracciarlo, la miglior cosa è chiedere che il pacco venga lasciato sullo zerbino, nell’androne o, se lo avete, dal portiere. Certo, bisognerà firmare. Ma mai senza catenella alla porta.
- DIFFIDATE DELLE APPARENZE. Apparenza distinta, sorriso cordiale, massima disponibilità, gli “amici” truffatori si presentano con un aspetto tranquillizzante. L’ideale per conquistare la vostra simpatia. E per introdurvisi abilmente in casa, pronti ad appropriarsi di denaro e gioielli. Della vostra ingenuità approfitteranno ugualmente in strada, ostentando un’improbabile cortesia che consentirà loro di avvicinarvi quanto basta per farvi sparire il portafogli. O magari la pensione, appena usciti dalla banca o dalle poste. E sull’insicurezza gioca anche il sedicente amico, che non esiterà ad abbracciarvi affettuosamente sfilandovi dalla tasca il cellulare appena acquistato. Né meno bene i truffatori sanno colloquiare con voi quando il contatto è telefonico. Per coinvolgervi in costose iniziative che solo in un secondo momento vi appariranno in tutta la loro insensatezza.
Ma soprattutto, in caso di necessità, reale o presunta, non esitate a chiamare il 112. Il numero è gratuito, e saranno pronti ad aiutarvi.
( A cura della Redazione dell’Informatore in collaborazione con le Forze dell’Ordine)