Trama
Giugno 1940. I nazisti occupano Parigi e gli abitanti fuggono verso le campagne. In quelle campagne vive Lucile: suo marito è prigioniero e nella sua casa prende alloggio un ufficiale tedesco. L’ufficiale si rivela un uomo colto e sensibile, e tra i due scatta una forte un’attrazione.
La citazione degna di nota
Non ci riguarda, non è colpa nostra. Nel cuore di ogni uomo e di ogni donna esiste una sorta di Eden dove non ci sono né morte né guerre, dove bestie feroci e cerbiatti giocano pacificamente insieme. Dobbiamo solo ritrovare quel Paradiso, chiudere gli occhi davanti a tutto il resto. Siamo un uomo e una donna. E ci amiamo.
Le nostre riflessioni
Era stato concepito dall’autrice come un’opera in 5 volumi, purtroppo rimasta incompleta a causa della sua morte prematura avvenuta ad Auschwitz.
Una lettura meravigliosa in cui ci si ritrova immersi nella storia, soprattutto nella prima parte, che come in un romanzo corale ci racconta del disorientamento e del caos, in cui era la Francia in quel momento. Si narra con veridicità sconcertante quasi a sottolineare la grettezza e l’individualismo dei tanti personaggi, in particolar modo francesi, le loro reazioni alle avversità e agli ostacoli che si trovano ad affrontare in un momento così difficile.
La parte seconda invece è più dolce e intima, più interessata all’aspetto psicologico dei protagonisti. Da profonda conoscitrice dell’animo umano la Nemirovsky tratteggia in maniera magistrale i propri personaggi. Tra i protagonisti Lucile, che abita insieme alla suocera in un ambiente arido e privo di sentimenti, si innamora perdutamente della gentilezza e del calore datole dall’ufficiale tedesco, descritto al contrario delle aspettative come un uomo sensibile e tenero.
Scritto con quello stile inconfondibile tipico dell’autrice, molto fluido e coinvolgente, questo è un romanzo impegnativo, molto descrittivo e denso di particolari.