Sesto appuntamento con i prodotti del reparto ortofrutta dei supermercati Coop.fi dedicati al Meyer. Dal 1 la 14 luglio 2021 acquistando un melone bio Vivi verde Coop o una confezione di farro perlato bio Vivi verde Coop da 400 g, o entrambi, i soci Unicoop Firenze possono contribuire e sostenere l’ospedale pediatrico toscano: la Cooperativa, infatti, donerà l’equivalente dei punti extra accumulati sulla Carta Socio (70 nel caso del melone, 40 per il farro) alla Fondazione dell’ospedale pediatrico Meyer.
La promozione si ripeterà poi ogni due settimane, con altri prodotti del reparto ortofrutta. Insomma, è l’occasione per mangiare sano, fare del bene all’ambiente e contribuire a sostenere chi aiuta i bambini a stare meglio.
Melone
Proveniente forse dall’Africa o, secondo altri, dall’Asia Minore, il melone era già noto ai Sumeri e agli antichi Egizi. Nell’antichità aveva dimensioni ridotte e un gusto più amaro: veniva infatti consumato con pepe e aceto. Dal latino melopepon, che però deriverebbe dal greco pèpon, cioè cotto dal sole, arrivano i due nomi: melone e il toscano popone. Il cantalupo, il cui nome deriva dal paese nelle vicinanze di Roma, ha polpa giallo-arancio e superficie liscia; il reticolato o retato presenta una sorta di rete sulla superficie e polpa di color arancio acceso. Queste due varietà sono tipicamente estive, mentre il melone inodorus, reperibile nel periodo invernale, ha una polpa verde e profumata.
È un integratore naturale contro il caldo, perché ricco di acqua e sali minerali (potassio, fosforo, calcio, ferro, magnesio), oltre che di vitamina A (beta-carotene, responsabile della colorazione) e vitamina C. Ottimo frullato, centrifugato o estratto, ma anche per preparare sorbetti e marmellate.
Si sposa bene nella preparazione di paste fredde (o calde), nei risotti, nei secondi di pesce. Inoltre, i semi sono commestibili e hanno un alto contenuto di fibre, proteine e vitamine del gruppo E: crudi o tostati, sono un ottimo snack e un’alternativa salutare ai popcorn.
Il farro
Antico cereale già utilizzato nella cucina etrusca, il farro era alla base dell’alimentazione delle legioni romane. Il farro e il grano sono simili in termini di aspetto, ma il farro ha una buccia più spessa e un contenuto nutrizionale leggermente diverso.
Esso ha un contenuto di fibre insolubili più elevato rispetto al grano, è anche particolarmente ricco di magnesio e vitamine del gruppo B. Le fibre insolubili favoriscono la corretta motilità intestinale: promuovendo la riduzione della stipsi e prevenendo la diverticolosi.
Come il grano, non è adatto a chi soffre di celiachia o sensibilità al glutine. Con la perlatura si elimina la parte più esterna del chicco che diventa quindi in grado di assorbire l’acqua più velocemente e di conseguenza abbassare i tempi necessari per la cottura.
Il farro è un alimento ideale per variare il tipo di cereale consumato quotidianamente sia per preparare fresche insalate estive che aggiunto a zuppe e minestre.
( Le schede prodotto sono a cura dell’Unità professionale di Dietetica dell’Ospedale Meyer)