Nelle nostre acque nuotano dei micro-assassini che mettono a rischio coralli e specie marine. Sono invisibili a occhio nudo e vanno ad attaccare i processi vitali degli abitanti degli oceani. Hanno nomi complicati, oxybenzone (in italiano ossibenzone), octinoxate (ottilmetossicinnamato o ottinoxato) e octocrylene (octocrilene), ma sono più comuni di quanto si creda.
Sono le tre principali sostanze chimiche usate nelle creme solari. O almeno lo erano fino a questo momento, perché adesso una buona parte delle case cosmetiche ha invertito rotta e ha lanciato filtri Uv che proteggono allo stesso tempo i mari e l’abbronzatura.
Barriera corallina a rischio
La tintarella può avere un impatto importante sull’ecosistema. Ogni anno finiscono in mare 14.000 tonnellate di solari, stima uno studio israelo-americano sugli effetti dei composti contenuti nelle lozioni protettive. Sono numerosi gli esperti che hanno puntato il dito contro oxybenzone, octinoxate e octocrylene, ritenuti responsabili dello sbiancamento della barriera corallina e dei danni al ciclo riproduttivo di alcune specie, come la trota iridea o il pesce medaka giapponese.
Una ricerca realizzata dall’Università Politecnica delle Marche, finanziata dall’Unione Europea, ha mostrato che questi componenti, anche in basse concentrazioni, agiscono 18-48 ore dopo il contatto con l’acqua, danneggiando irreparabilmente le alghe che colorano le barriere coralline. Un colpo mortale al fragile mondo sottomarino. Gli stessi composti sono finiti sotto la lente di ingrandimento per i possibili effetti negativi sulla salute umana.
Buone per la pelle e per il mare
C’è chi corre ai ripari. Dallo scorso gennaio le Hawaii hanno vietato l’uso di filtri Uv contenenti queste sostanze, una strada imboccata pure in Micronesia e nei Caraibi. Da noi i principali marchi hanno messo in commercio lozioni amiche degli oceani, con novità verdi per il 2021 nei supermercati. La sfida è stata riformulare i prodotti e garantire un’adeguata protezione, per evitare l’invecchiamento cellulare e soprattutto tumori della pelle, il tipo di cancro più diffuso.
Nel Paese del sole, dicono le ricerche di mercato di Nielsen, c’è molta attenzione quando si parla di abbronzatura: in Italia i solari sono il secondo cosmetico più venduto durante l’estate e oltre la metà dei consumatori sceglie un fattore di protezione Spf alto, fra 30 e 50+, a cui si aggiunge un altro 15% che predilige un livello medio, fra 15 e 30.
Solari sicuri
Anche la linea di solari Io Coop è stata riformulata in modo da garantire sicurezza per la salute ed ecosostenibilità degli ingredienti. Per difendere la pelle dai raggi Uva, Uvb e dagli infrarossi, vengono impiegati filtri “puliti”, che non contengono oxybenzone, octinoxate e octocrylene, mentre le confezioni sono realizzate con il 50% di plastica riciclata. Cresce l’offerta di protezioni alte e molto alte, con un miglioramento della consistenza della crema, trasparente e che si spalma facilmente.
Nei punti vendita di Unicoop Firenze, ad eccezione dei negozi più piccoli, si trova l’intera gamma composta da 19 prodotti: per viso e corpo, per le pelli sensibili e delicate, per i bimbi con formula anti-sabbia e infine la linea di doposole per una tintarella duratura.
Abbronzatura sottosopra
Amico dell’aria, può essere spruzzato a testa in giù. Una delle novità dei solari Io Coop è il pratico spray. La tecnologia chiamata “bov”, dall’inglese bag on valve, si basa su una valvola, un sacchetto di alluminio dentro la bomboletta e della semplice aria compressa.
Non impiega quindi gas propellenti dannosi per l’atmosfera. Questo sistema permette inoltre di nebulizzare facilmente la crema sulla pelle: funziona anche se il contenitore non è in posizione verticale.