Quella tosse un po’ così, il fischio, il fiato corto: potrebbe trattarsi di asma? Sarà colpa dell’allergia? Con l’aiuto dei due medici specialisti in broncopneumologia dell’Ospedale pediatrico Meyer, Grazia Fenu ed Enrico Lombardi, cerchiamo di capire come si identifica e come si cura questa malattia che tanto impensierisce i genitori.
Che cos’è l’asma?
L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, che determina una riduzione di calibro dei bronchi e difficoltà nell’espirazione: l’aria entra, ma non esce. Questo meccanismo è reversibile, ovvero può tornare indietro, o con la terapia (broncodilatatori) o con il venir meno del fattore scatenante.
Come mi accorgo se il mio bambino ne soffre?
Basta un banale raffreddore (che è sempre causato da un virus), anche senza febbre, poi compare la tosse e il bambino inizia a respirare male. Questa è una storia che si ripete nel tempo, perché nella maggior parte dei casi i sintomi dell’asma insorgono o peggiorano con le infezioni virali.
Quali altri fattori scatenano gli attacchi d’asma?
L’esercizio fisico, l’aria fredda, gli allergeni e persino la risata. Sintomi tipici come tosse, “fischio”, difficoltà respiratoria, senso di peso sul torace e fiato corto, insorgono o peggiorano la notte e al risveglio, variano nel tempo e in intensità.
Come si distingue l’asma allergica?
L’asma allergica è scatenata dall’esposizione a un allergene (acari, gatto, muffa ecc.). Tuttavia, è soltanto uno dei tanti fattori scatenanti ed è solitamente meno frequente nei bambini piccoli, quando sono i raffreddori e l’esercizio fisico a far emergere la patologia.
Come si cura?
La terapia degli attacchi è con broncodilatatori a breve durata e cortisonici inalatori al bisogno. Quando i sintomi sono frequenti è necessaria una terapia di fondo con cortisonici inalatori ed eventualmente anche antileucotrienici (farmaci di nuova generazione che intervengono sui mediatori chimici del processo infiammatorio, ndr) per via orale e/o broncodilatatori inalatori a lunga durata.
Lo scalino più alto della terapia di fondo prevede l’aggiunta di anticorpi monoclonali per via sottocutanea. L’obiettivo della terapia di fondo è raggiungere il pieno controllo dei sintomi, ricorrendo il meno possibile alla terapia al bisogno. Naturalmente è fondamentale che il percorso terapeutico sia seguito dal pediatra che, se necessario, suggerirà una visita specialistica.
L’asma migliora crescendo?
L’asma è nota per avere un andamento altalenante, ma è, e rimane, una malattia cronica. Tuttavia, si stima che solo 1 bambino su 3 fra i bambini che “fischiano” nei primi 6 anni di vita continuerà a farlo dopo i 6 anni: è lui il vero asmatico, mentre gli altri presentano una condizione detta “respiro sibilante transitorio”. Inoltre, dopo i 6 anni di vita i bambini si ammalano di meno e pertanto si riducono anche gli attacchi di asma.
Lo stile di vita incide sulle possibilità di insorgenza?
Diversi fattori (dieta, infezioni, esercizio fisico, ambiente ecc.) sono stati chiamati in causa per la prevenzione dell’insorgenza dell’asma. Sicuramente uno stile di vita sano riduce le condizioni che possono peggiorarla, una volta che si è instaurata, come il sovrappeso o l’esposizione ai fattori scatenanti (fumo passivo incluso). L’asma è comunque una malattia geneticamente predisposta, nella quale la familiarità gioca un ruolo essenziale.
In pillole
I virus del raffreddore “innescano” l’attacco d’asma nei bambini predisposti.
L’asma allergica è meno frequente nei più piccoli.
Il fumo passivo è uno dei fattori scatenanti e peggiora la malattia.